Attualità
USA: dura stretta sulle emissioni delle centrali a carbone e gas. A rischio la stabilità del sistema
L’amministrazione Biden immette regole strettissime sulla cattura del carbonio per le centrali a carbone e le nuove centrali a gas naturale. Questo, in asenza di altre fonti stabili, rischia di mettere a rischio le fonti
L’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti (EPA) ha annunciato giovedì le regole finali sulla riduzione delle emissioni delle centrali elettriche, che obbligheranno le centrali elettriche a carbone che prevedono di funzionare a lungo termine e tutte le nuove centrali a gas con carico di base a catturare la maggior parte delle loro emissioni di carbonio.
L’EPA ha escluso le centrali elettriche a gas esistenti dal nuovo regolamento che imporrebbe l’installazione di sistemi di cattura del carbonio sulle ciminiere per ridurre le emissioni. Questa è stata una delle questioni più controverse durante il processo di elaborazione delle regole.
Mentre le centrali a gas naturale esistenti saranno esentate dalle regole finali, le nuove centrali a gas, così come le centrali a carbone che funzioneranno a lungo termine, dovranno controllare il 90% del loro inquinamento da carbonio, secondo la regola dell’EPA.
Le regole finali, se attuate, sarebbero la prima volta che la legislazione federale imporrebbe degli standard all’industria delle centrali elettriche sulle emissioni di carbonio e renderebbe moltoo meno conveniente il loro funzinamento.
Le associazioni del settore hanno criticato le regole finali, con la National Mining Association (NMA) che ha affermato che sono “irresponsabili”.
L’Amministrazione Biden “ha rifiutato di tenere conto delle prove inconfutabili che la domanda di energia elettrica è in aumento, ha ignorato gli avvertimenti di affidabilità convalidati dagli esperti di rete relativi alla chiusura delle centrali a carbone e ha ignorato il fatto fondamentale che non esiste una sostituzione adeguata pronta a rimpiazzare la capacità di generazione dispacciabile, estremamente necessaria, che il carbone fornisce una volta chiuso”, ha dichiarato Rich Nolan, Presidente e CEO della NMA.
“Abbiamo già visto questo schema normativo illegale, l’abbiamo contestato e la Corte Suprema ci ha dato ragione; lo faremo di nuovo e ci aspettiamo lo stesso risultato“. Quindi la questione non è conclusa e probabilmente si assisterà a un pronunciamento della Suprema Corte USA.
Dustin Meyer, Vicepresidente senior di Politica, Economia e Affari Regolamentari dell’American Petroleum Institute (API), ha commentato,
“Continuiamo a temere che la regola finale dell’EPA non consideri adeguatamente l’affidabilità della rete e la necessità di nuovi impianti di gas naturale per mantenere tale affidabilità“.
Secondo l’API, l’Amministrazione Biden deve concentrarsi sull’eliminazione degli ostacoli alla costruzione di nuove capacità di generazione e sulla correzione del processo di autorizzazione, per consentire lo sviluppo di infrastrutture critiche, comprese le tecnologie di cattura del carbonio e dell’idrogeno.
In assenza di nuove costruzioni nucleari su larga scala e diffuse la penalizzazine delle centrali a carbone e gas naturale e l’affidarsi solo a fonti rinnovabili viene a rischiare di danneggiare la stabilità della rete, a casua dell’instabilità di generazione delle rinnoovabili.
Tra l’altro come mostra il grafico sovrastante, il carbone e il gas naturale rappresentano ancora porzioni importanti nel mix energetico degli USA.
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