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Analisi e studi

USA: borsa ai massimi, indicatori previsionali in calo. Una bella contraddizione

Dow Jones al massimo, indici previsionale della Fed di Chicago giù. Chi ha ragione sull’economia USA?

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L’economia USA sta vivendo un contrasto: borsa alle stelle, sull’euforia trumpiana, indici economici previsionali giù.

Le azioni statunitensi sono aumentate nel pomeriggio, con il Dow Jones che ha raggiunto un nuovo record, salendo di oltre 400 punti, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq sono saliti dello 0,2% ciascuno.

L’ottimismo è stato guidato dalla nomina da parte del Presidente eletto Donald Trump del gestore di hedge fund Scott Bessent a Segretario del Tesoro, in quanto gli investitori prevedono politiche favorevoli al mercato e un’attenuazione delle misure protezionistiche estreme.

Le big tech hanno registrato performance contrastanti, con Amazon (+2,1%) e Alphabet (+1,5%) in aumento, mentre Nvidia (-3,4%) e Netflix (-3,1%) sono scese.

Tra le notizie societarie, le azioni di Macy’s (+2,5%) sono scese dopo aver ritardato la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre a causa di un’indagine che ha portato alla luce oltre 100 milioni di dollari di spese nascoste.

Bath & Body Works (+17,5%) ha registrato un’impennata grazie alle forti previsioni sugli utili, mentre MicroStrategy (-5,6%) ha effettuato un acquisto record di Bitcoin per 5,4 miliardi di dollari. I mercati hanno aperto la settimana di festività con una nota positiva, con un volume di scambi che dovrebbe essere più leggero a causa della festività del Ringraziamento. Tutti vanno bene, anche chi non ne avrebbe ragione, e questo dovrebbe fare pensare.

Mentre la borsa è ai massimi, gli indicatori previsionali economici indicano brutto tempo.

L’indice di attività nazionale della Fed di Chicago è sceso a -0,40 nel mese di ottobre 2024, il valore più basso degli ultimi nove mesi, rispetto al -0,27 di settembre e molto peggio delle previsioni del mercato che prevedevano un -0,20.

L’indice ha suggerito che la crescita economica è diminuita ancora. Gli indicatori legati alla produzione hanno contribuito con un -0,25, rispetto al -0,23 di settembre. Gli indicatori relativi all’occupazione hanno contribuito con un -0,12, in peggioramento rispetto al -0,01, mentre il contributo della categoria dei consumi personali e dell’edilizia abitativa è stato di -0,01, in calo rispetto al +0,02.

Nel frattempo, il contributo della categoria vendite, ordini e scorte è stato pari a -0,02, rispetto a -0,04 di settembre. Ecco il relativo grafico

Ovviamente prima o poi i nodi verranno al pettine e scopriremo se a sbagliare siano stati gli indici preliminari, o meglio chi risponde ai sondaggi , o chi investe in borsa, e potrebbe non essere un bel momento.


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