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US Navy: dopo il pasticcio delle fregate Constellation, si punta al 2028 con il “National Security Cutter”. Basta modifiche?

Dopo il flop delle Constellation per le troppe modifiche, la US Navy cambia rotta: obiettivo 2028 con il design del National Security Cutter. Fincantieri ai margini, avanza HII. Basterà congelare il progetto per evitare nuovi disastri?

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La US Navy tenta il tutto per tutto. Dopo aver trasformato il programma delle fregate classe Constellation in un’odissea burocratica e tecnica, i vertici della Marina americana cercano ora di raddrizzare la rotta con una scadenza aggressiva: nuove navi in acqua entro il 2028. Tempi molto ristretti per una nuova nave.

Il Segretario della Marina, John Phelan, e il responsabile degli acquisti, Jason Potter, hanno delineato un piano d’emergenza che sa tanto di ritorno all’usato sicuro, o quasi. La notizia, riportata da fonti di settore, conferma che la Marina punta a un design “americano“, molto probabilmente derivato dal National Security Cutter (NSC) già in uso presso la Guardia Costiera.

Il fallimento della gestione precedente: troppe modifiche

Il cuore del problema risiede nella gestione del programma precedente. La classe Constellation, che vedeva il coinvolgimento dell’italiana Fincantieri (tramite la controllata Marinette Marine), doveva essere la risposta rapida ed efficace alle esigenze della flotta. Tuttavia, la realtà si è scontrata con la “creatività” distruttiva dei pianificatori navali.

Le continue richieste di modifiche al progetto originale – si parla di un design stravolto rispetto alla piattaforma FREMM di partenza – hanno fatto lievitare costi e tempi, portando alla drastica decisione di cancellare gran parte del contratto (ridotto drasticamente rispetto alle previsioni). Come sottolineato dagli analisti, se si vuole avere una nave operativa in poco più di due anni, la Marina deve presentarsi con un progetto blindato. Non è pensabile modificare i requisiti ogni cinque minuti e sperare che il cantiere faccia miracoli.

Il piano per il 2028: realismo o utopia?

Jason Potter, parlando al Defense Forum di Washington, ha dichiarato: “Crediamo che la futura fregata possa essere in acqua nel 2028”. Per raggiungere questo obiettivo, la strategia prevede:

  • Separazione netta: Il design della nave deve essere finalizzato prima di iniziare la costruzione della capoclasse.
  • Piattaforma esistente: L’utilizzo del design del National Security Cutter, costruito da HII (Huntington Ingalls Industries).
  • Controllo centralizzato: Il Segretario Phelan ha promesso che ogni ordine di modifica dovrà passare direttamente dalla sua scrivania, nel tentativo di arginare la deriva dei requisiti che ha affossato la Constellation.

Il problema delle fregate FREMM non era la nave, che è già in servizio con soddisfazione in diverse nazioni, ma il fatto che la programmazione è stata completamente distrutta dalla programmazione, o meglio mancanza di tale, della US Navy.

Il National Security Cutter è stato in teoria costruito “For, but not with” armamento ulteriore, nel senso che questo era previsto in progetto, ma mai installato. Sarà interessante vedere cosa succederà quando questo verrà installato un armamento molto più impegnativo e pesante rispetto a quello di un Cutter della Guardia Costiera.

Un cambio di commessa rischioso

Se da un lato Fincantieri Marinette Marine vede sfumare la commessa principale (pur ricevendo promesse di lavori alternativi per mantenere operativo il cantiere, una mossa logica per non perdere capacità industriale), dall’altro HII si frega le mani, per adesso. L’azienda aveva già proposto una variante del cutter durante la competizione originale, definendola “letale, a basso rischio e conveniente”.

Curiosamente Fincantieri ha già realizzato qualcosa di simile, e con successo: i pattugliatori polivalenti d’altura (PPA)  prevede tre diverse classi di armamento a seconda dell’utilizzo previsto, partendo da un armamento leggero adatto a operazioni di controllo e di soccorso, come la Guardia Costiera, a mezzi armati in funzione antinave/antisub e antiaerea come una fregata. Volendo la US Navy potrebbe assumere questo programma e copiarlo pari pari, con la differenza che le navi, ai diversi livelli, sono già state realizzate e sono in servizio. Come si comporterà un Cutter con un dislocamento superiore?

Una PPA in versione Full, il Francesco Morosini

Resta un dubbio di fondo, tipico di queste grandi manovre governative: riuscirà la US Navy a trattenersi dal voler aggiungere l’ultimo gadget tecnologico su uno scafo già definito? Se la disciplina reggerà, il 2028 è possibile. Altrimenti, ci ritroveremo a commentare l’ennesimo disastro di procurement militare, con buona pace dei contribuenti e della sicurezza dei mari. Visti i precedenti c’è, francamente, da dubitarne. 


Domande e risposte

Perché il programma Constellation è stato ridimensionato? Il programma ha subito ritardi critici e aumenti dei costi dovuti principalmente all’eccessivo numero di modifiche al design richieste dalla Marina USA durante la fase di sviluppo. Invece di attenersi al progetto originale basato sulla FREMM italiana, la Marina ha continuato a cambiare i requisiti, rendendo la costruzione inefficiente e lenta, costringendo infine i vertici a cancellare parte del contratto con Fincantieri.

Qual è la soluzione proposta per avere navi entro il 2028? La US Navy intende utilizzare un design già esistente e collaudato, molto probabilmente basato sul National Security Cutter della Guardia Costiera americana, costruito da HII. L’obiettivo è separare completamente la fase di progettazione da quella di costruzione e, soprattutto, congelare il design per evitare che continue modifiche in corso d’opera rallentino nuovamente i lavori.

Chi costruirà le nuove fregate? Sebbene non ci siano ancora annunci ufficiali definitivi, tutti gli indizi portano a Huntington Ingalls Industries (HII), che produce già i cutter per la Guardia Costiera. Fincantieri Marinette Marine, che ha perso la commessa principale delle Constellation, dovrebbe ricevere altri lavori minori per mantenere attivo il cantiere e non disperdere la forza lavoro specializzata.

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