Attualità
La propaganda mediatica del pensiero unico vuole farvi credere che gli uragani dipendano dal riscaldamento globale. I dubbi
Per estensione, avendo fatto il militare a Cuneo sono uomo di mondo. Avendo anche studiato relativamente vicino a Cuneo magari mi dà la possibilità di commentare qualche evento “fenomenologico” che purtroppo tende ad essere forviante.
Sto preparando uno studio sull’emergenza climatica basata sull’ipotesi – secondo chi scrive decisamente, appunto, forviante, almeno nei termini allarmistici che propagandano i media – di un riscaldamento climatico generalizzato, con annessi disastri ecc. ecc. Non fa eccezione l’uragano Irma che i media si trovano tutti concordi a collegare molto sbrigativamente a detto riscaldamento globale di Obamiana memoria (nota: con la scusa del riscaldamento hanno imposto migliaia di miliardi di dollari di costi prospettici a carico dei cittadini consumatori, che in gran parte sono andati nelle tasche dei soliti noti, vi dice qualcosa la componente elettrica A3 che tutti voi pagate e che pesa più del costo dell’energia elettrica che vi trovate in bolletta?, ndr).
Più mi documento e più la tesi del riscaldamento globale non mi convince. Il motivo? Semplice – e lo vedrete nel documento in preparazione, prossime settimane -: mescolare il riscaldamento globale con la concentrazione eccessiva di CO2 nell’atmosfera non è necessariamente corretto (…). Vi basti sapere che oggi la temperatura media terrestre è ben più fredda del Medioevo e dell’anno zero, epoca romana. O che la Groenlandia in realtà è la traduzione di Greenland, terra verde ossia pascoli almeno al sud, almeno fino a qualhe centinaio di anni fa, prima popolosa ed ora solitaria in quanto si depopolò per il successivo freddo intenso. Dunque bisogna capire come è possibile che oggi sia più caldo di allora, parlo del Medioevo, almeno in Groenlandia… Insomma, la terra è un essere vivo, teoria di Gaia per come la definiva James Lovelock, che reagisce ad ogni effetto indotto. Una isteresi naturale se volete.
Alcuni sostengono, anche correttamente, che il riscaldamento globale comporterebbe un aumento della temperatura e della superficie dei mari causando appunto uragani; infatti il vero combustibile di detti eventi è proprio il vapore acqueo sprigionato dalle masse acquifere sottostanti, più calde sono più se ne genera (di vapore e quindi di uragani).
Il problema, tornando al caso dell’uragano Irma, è che tale uragano forza 5 resta un vero fulmine a ciel sereno, assieme al modesto uragano Harvey che ha avuto la colpa di cambiare leggermente direzione all’ultimo momento inondando Houston poco avvezza a piogge torrenziali. Detto questo Irma sarà certamente un problema – e ce lo conferma la quotazione delle aziende di riassicurazioni – in quanto passerà su Miami, frontalmente. Le stesse aziende di riassicurazioni ci dicono anche che negli ultimi 10 anni hanno fatto profitti record, alla faccia degli ipotetici disastri che sarebbero dovuti accadere ed invece non ci sono stati….
Ma, appunto, un uragano non significa nulla. Infatti per capire se effettivamente ci sia stata una tendenza all’aumento di detti fenomeni come misura di una maggiore temperatura delle acque dobbiamo rifarci a dati più completi. Ad esempio all’ACE Globale, Accumulated Cyclone Energy, che misura l’energia aggregata di tutti i cicloni che ci sono stati sulla terra. Si, perchè – altro errore – dire che c’è il riscaldamento globale solo perchè in EUropa c’è un incremento della temperatura media significa dire una enorme baggianata, se si vuole essere corretti bisogna tenere in considerazione la temperatura media ovunque sul globo terraacqueo. In ogni caso l’ACE globale dà veramente un’idea dell’energia accumulata nei cicloni ovvero della temperatura dei mari ossia è davvero un parametro scientifico da tenere in alta considerazione.
Purtroppo devo dirvi che tale indice ACE ha toccato il livello minimo degli ultimi 43 anni solo un anno fa, oggi si sta leggermente risollevando grazie ad Irma et al. ma in modo, appunto, relativo. Ossia anche l’ACE NON ci dice che stiamo andando verso un periodo con eccesso di temperature. Stessa risultato si ottiene correlando l’andamento dell’attività del sole ai periodi di raffreddamento e riscaldamento del pianeta, metodo che ha saputo spiegare diversi millenni di storia terrestre (vedasi *1). O anche agli effetti gravitazionali data da passaggi interplanetari (vedasi *2) che accadono regolarmente nel sistema solare, secondo le documentatissime teorie sumere – che fino ad ora hanno sempre anticipato scoperte successive da parte della NASA, ossia sono a tutti gli effetti predittive – proprio nei prossimi circa 50 anni probabilmente avremo nel sistema solare un passaggio che non si era visto da millenni (…).
Ed invece i media continuano a propinarci senza alternativa la teoria del riscaldamento globale, dimenticandosi ad esempio di dire che un recente studio elaborato da eminenti cattedratici americani, includendo studiosi del famoso MIT (di Giugno 2017), denunci precisamente tale lacuna ossia che mancano elementi di misura sufficienti per dimostrare il riscaldamento su tutto il globo terracqueo (in realtà lo studio dice anche di più ossia che si siano privilegiate le conclusioni più favorevoli allo sdoganamento della teoria del riscaldamento globale, con il rischio di una vera truffa globale). Ripeto, non è che se in EUropa c’è un relativo riscaldamento (infatti in base allo stesso studio gli USA sono relativamente più freddi) significa che tutto il globo si sta scaldando…
Restiamo ai fatti di oggi: nonostante l’uragano Irma, se si va a vedere l’effetto di tutti gli uragani avuto sulla terra (ACE) il risultato è che la terra dovrebbe andare verso un periodo di raffreddamento relativo e non di riscaldamento.
In tutto questo i media, imperterriti, continuano ad inondarci di verità impacchettate: riscaldamento globale, senza se e senza ma. Chissa come andrà a finire….
Ah, dimenticavo, la famosa componente A3 citata sopra è una tassa che pagano tutti i consumatori di energia elettrica ad esclusione degli energivori, la quale serve per remunerare gli impianti ad energia rinnovabile costruiti in Italia grazie alle sovvenzioni sul prezzo dell’energia. Il costo annuo di detta A3 ammonta a circa 10 mld di euro, che tutti voi pagate [nota: in tutti i paesi industrializzati c’è una componente simile, immaginate il business globale che ha generato, per quale fine non è ben chiaro…]. Vi basti sapere che, nonostante la rimodulazione introdotta recentemente (elaborata per evitare di far capire l’impatto di tale onere, almeno secondo chi scrive, ndr) mediamente il costo della componente A3 al kWh è oggi superiore al costo dell’energia elettrica consumata (!), costo stimato in circa 60 EUR/Mwh (evito di dirvi che per le seconde case, avendo introdotto detta rimodulazione per tale onere, si paga una parte fissa di qualche centinaio di euro anche senza consumare nulla, …).
In breve, temo che riscaldamento globale sia in larga parte – sebbene non completamente – semplicemente un trucco per richiedere ai cittadini di pagare enormi somme a livello globale per finanziare progetti altrimenti non finanziabili. Ca va sans dire che tali progetti non è detto che contribuiscano necessariamente a ridurre il riscaldamento globale anche se riducono la quantità relativa della CO2 immessa in atmosfera (…), almeno in rapporto all’alternativa costituita dalle tecnologie fossili tradizionali. Che poi tali “nuove tecnologie verdi” non potranno mai rappresentare più del 10%-20% dell’energia consumata nel mondo, beh, questa è un’altra verità fattuale che vi risparmio…. Mentre è invece una certezza che i proventi di tali oneri vadano in tasca dei grandi gruppi multinazionali che promuovono tali progetti col supporto dei governi.
Forse dovremmo avere il coraggio di dire che l’unico vero problema della terra oggi è che siamo in troppi (e forse mediamente anche troppo stupidi).
MD
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*1 – Solar activity, cosmic rays, and Earth’s temperature: A millennium-scale comparison, I. G. Usoskin, M. Schüssler, S. K. Solanki, K. Mursula, First published: 1 October 2005
*2 – Effects of interplanetary disturbances on the Earth’s atmosphere and climate, Team Leader: Prof. Katya Georgieva, Research domain: Solar-Terrestrial Sciences – http://www.issibern.ch/teams/interplanetarydisturb/wp-content/uploads/2014/01/proposal.pdf
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