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UNO STATO CHE PREFERISCE SBIANCARE GLI ANI CHE ASSISTERE I DISABILI E’ FALLITO! (di Rosario Martino)

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Riceviamo e pubblichiamo con piacere la testimonianza dell’amico siciliano Rosario Martino su come lo Stato italiano abbia ormai abbandonato i disabili al proprio destino.

 

Io me lo chiedo, e certo che me lo devo chiedere: ma dove vivo?

Sono un diversamente abile di 56 anni e lo sono da circa 20 anni al 100% di disabilità con la 104 art. 3 comma 3 con 2 sentenze entrambe del Tribunale, ma ho chiesto il diritto ad avere riconosciuta la mia pensione da soli 3 anni, perché fino a quando ho potuto fare qualcosa, ho sempre voluto evitare questa mortificazione del genere umano della pensione di disabilità di 290 euro al mese.

Adesso stendendo un velo pietoso sul problema economico, tanto chi ci Governa poco importa se i genitori o nel mio caso fratelli, vuoi o non vuoi, si svenano per poterci aiutare, anche mettendo le loro famiglie in difficoltà… ma come si fa a non aiutare chi non è nella possibilità di aiutarsi, se si ha anche un solo pezzettino di cuore e di coscienza?

Ma il problema che più urge, è il problema delle medicine e degli ausili che sempre di più ci stanno tagliando. E si, amici miei, più questo governo parla di tagli e più aumentano le difficoltà per i diversamente abili, perché i primi a subire tagli siamo proprio noi.

Adesso racconterò di piccole esperienze quotidiane fatte da me in Sicilia, ma solo per parlare di fatti che conosco, e posso documentare qualora qualcuno volesse contestare ciò che dico, ma vi GIURO, non è un problema di regione, né di persone né di nord e sud, ma è un problema NAZIONALE, perché quello che dico succede a qualunque diversamente abile in qualunque zona o di qualsiasi patologia.

In questi giorni si è parlato tantissimo di Crocetta e del fatto che si sia fatto pagare lo sbiancamento anale dal nostro servizio sanitario pubblico.

A quanto pare il nostro piano tariffario lo prevede, ma è anche vero che molte medicine da assumere a vita da pensionati e disabili sono a totale carico di questi, e che i farmaci che passano di fascia sono giornalmente tanti, tanto è vero che da salvavita improvvisamente ce li ritroviamo a medicine da banco come può essere una qualunque medicina per il dolore di testa, o per il raffreddore. Io per esempio ho bisogno della fasce di contenimento, per evitare che insorgono le dolorosissime ulcere che si sono formate.

Bene è normale che il Governo paghi lo sbiancamento anale, e poi privi delle fasce di contenimento chi ne ha bisogno per le quali oltretutto si incorre anche in altri gravi aggravi di spese come disinfettanti e garze, per un costo di 137 euro al mese che spesso necessitano per 2 o 3 anni, scarpe ortopediche che costano circa 1000 euro, con tutte le conseguenze fisiche come sofferenze che in genere chiaramente permangono, e si aggiungono agli altri disagi. E’ chiaro che qualcosa non funziona e va sicuramente rivisto.

Ancora più grave, perché parliamo di ausili salvavita: dopo 4 mesi di attesa, vado all’Ospedale Civico di Palermo, mi fanno un controllo, e si accorgono che ho poca ossigenazione e che necessito di una macchinetta che quando ne sento il bisogno mi aiuta a respirare. Ahimè, siccome non è inserita nella lista delle mie patologie dell’Inps, con questo pretesto non mi possono fornire lo strumento che mi aiuterà a respirare, come se qualcuno avesse deciso al posto di DIO che io vi debba lasciare questa terra per andare al Creatore.

I tagli, le storture di questa politica del massacro, ci è stata imposta da questa Europa matrigna, amici cari prima ne usciamo meglio è, non c’è più tempo da perdere, ci vogliono schiavi e malati!

Rosario Martino


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