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Uniper: salvataggio da almeno 9 miliardi, e super bollette sui cittadini tedeschi

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Lunedì Bloomberg ha riferito che la gigantesca utility è in trattative avanzate con il governo tedesco per un pacchetto di salvataggio di ben 9 miliardi di euro, il tutto a pochi giorni dal crollo delle proprie azioni a causa di notizie sulla sua scarsa solidità e della difficoltà nel reperire gas naturale a prezzi accettabili. Più Uniper paga il gas, maggiori sono le perdite, più precipitano le azioni.

Il governo sta valutando l’applicazione di una serie di misure, tra cui prestiti, l’assunzione di una partecipazione azionaria e il trasferimento di parte dell’aumento dei costi ai clienti, secondo fonti ben informate.

Nell’ambito del piano, Reuters ha riferito in precedenza che il governo tedesco sta preparando una legislazione che gli consentirà di assumere partecipazioni nelle aziende di servizi pubblici e di imporre prelievi di emergenza ai consumatori, mentre i ministri si affannano a gestire l’impatto dell’impennata dei prezzi dell’energia sulle aziende elettriche dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La nuova legge consentirà inoltre ai clienti di accollarsi maggiormente l’onere dell’aumento dei prezzi del gas. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare la legge questa settimana. Si tratta di una legge che si rivelerà salatissima per i consumatori, che si vedranno scaricati addosso gli elevatissimi costi del gas.

Lunedì le azioni Uniper sono crollate di un altro 28%, portando il valore di mercato della società a 4,14 miliardi di euro, appena al di sotto del suo minimo storico. All’inizio dell’anno il titolo valeva circa 4 volte di più.

La Germania, che ha costruito il suo modello economico su una moneta comune a basso costo (che ha schiacciato la periferia europea) per evitare il forte marco tedesco, e su un gas russo ancora più economico, sta lottando con una riduzione delle forniture e un’impennata dei prezzi del carburante mentre Mosca punisce l’Europa per il suo sostegno all’Ucraina. Ieri la bilancia commerciale tedesca è stata negativa per la prima volta dal 1991.

Le aziende tedesche hanno sollecitato il governo a imporre una tassa sui consumatori per contribuire a compensare l’aumento del costo del gas. Gli analisti stimano che il blocco dei flussi russi costi a Uniper 30 milioni di euro al giorno.

Nel frattempo, Habeck ha dichiarato che la stretta sui flussi russi potrebbe peggiorare e ha avvertito del rischio di un effetto domino di aziende in fallimento. Anche l’economia in generale è in pericolo, poiché il governo sta cercando di contenere le conseguenze per i consumatori e l’industria. Sono stati elaborati piani di razionamento, con la vasta industria tedesca pronta a soffrire di carenze.

“Non abbiamo a che fare con decisioni erratiche ma con una guerra economica, completamente razionale e molto chiara”, ha dichiarato sabato Habeck. “Dopo una riduzione del 60%, la successiva segue logicamente”.

Beh, forse se è tutto “razionale e molto chiaro”, allora la Germania non avrebbe dovuto schierarsi con l’Ucraina nella guerra fin troppo reale che si sta svolgendo a poche centinaia di chilometri a est della Germania, e farlo poi con mezze misure finanziarie che non hanno fatto altro che irritare ancora di più Mosca.

Politicamente far ricadere tutto il costo sui consumatori potrebbe essere una mossa politicamente suicida per il governo tedesco, che potrebbe comprendere bene la follia della alleanze energetiche volute dall’ultimo governo Merkel e dalla SPD.


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