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Un’antilope robotica cinese studia la fauna selvatica sull’altopiano tibetano

Nella remota riserva di Hoh Xil, un’antilope bionica dotata di AI e connettività 5G si infiltra tra le mandrie per raccogliere dati preziosi. Un progetto innovativo che rivoluziona il monitoraggio ambientale e la conservazione delle specie a rischio.

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Un’antilope tibetana dall’aspetto realistico si muove tra le mandrie selvatiche nella riserva naturale di Hoh Xil, nel nord-ovest della Cina. Non si tratta però di un animale, ma di un robot bionico avanzato, impiegato per la prima volta in questa remota area per raccogliere dati sulla fauna locale senza causare disturbo.

Questo progetto innovativo, che opera a oltre metri di altitudine, combina robotica, intelligenza artificiale (AI) e connettività 5G per monitorare una delle specie più iconiche dell’altopiano del Qinghai-Tibet.

Mimetismo e ricerca sul campo

L’antilope bionica è il risultato di una collaborazione tra l’agenzia di stampa Xinhua, l’Accademia Cinese delle Scienze e l’azienda di robotica DEEP Robotics di Hangzhou. Il suo design è stato studiato per imitare fedelmente un’esemplare reale, sia nella forma che nel colore del manto. Sebbene i suoi movimenti non raggiungano la fluidità di un animale vero, il robot è riuscito a integrarsi con successo nelle mandrie.

 

Questo approccio mimetico consente ai ricercatori di osservare i comportamenti naturali da una prospettiva ravvicinata, ottenendo filmati e dati più precisi rispetto ai metodi tradizionali basati sull’osservazione umana a distanza. L’antilope tibetana è considerata una specie fondamentale per l’ecosistema dell’altopiano e un indicatore chiave della sua salute ecologica.

L’antilope Robot – Xinhua

Progettata per l’ambiente estremo di Hoh Xil

La riserva di Hoh Xil è spesso definita una “terra di nessuno” a causa delle sue condizioni climatiche estreme: altitudine media superiore ai metri, venti forti e temperature gelide. Nonostante ciò, l’area è un importante centro di biodiversità.

DEEP Robotics ha progettato il robot per operare su terreni impervi, inclusi pendii ripidi, zone umide e rocciose. Il dispositivo può essere controllato fino a due chilometri di distanza in aree aperte. Come spiegato da Meng Yuan, rappresentante dell’azienda, il robot supporta lo studio delle migrazioni registrando video degli spostamenti delle mandrie. L’analisi di questi dati permette di comprendere le dimensioni dei gruppi e la velocità di movimento, informazioni utili anche per prevenire incidenti stradali. Quando il sistema rileva che le antilopi si avvicinano a una strada, invia un allarme a una vicina stazione di protezione, che può gestire il traffico per consentire un attraversamento sicuro.

L’altopiano di Hoh Xil – Unesco

L’intelligenza artificiale al servizio dell’ecologia

Il cuore tecnologico del robot è un sistema di riconoscimento visivo basato sull’intelligenza artificiale, in grado di tracciare in tempo reale le rotte migratorie, i modelli di alimentazione e la crescita dei giovani esemplari. I dati raccolti vengono trasmessi tramite reti 5G a una piattaforma centralizzata per l’analisi istantanea.

Lian Xinming, ricercatore dell’Accademia Cinese delle Scienze e capo del progetto, ha descritto il metodo come un approccio che combina una “raccolta dati non intrusiva sul campo con un’analisi intelligente centralizzata”. Questo sistema evita il disturbo causato dalla presenza umana e aumenta notevolmente l’efficienza della raccolta di dati ecologici. I report dettagliati generati offrono spunti preziosi per la ricerca scientifica e le strategie di conservazione a lungo termine.

Il successo di questa iniziativa potrebbe aprire la strada all’uso di strumenti simili basati su AI per l’osservazione della fauna selvatica in altri habitat remoti e difficili da raggiungere in tutto il mondo.


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