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Attualità

Una questione di sostanza di Andrea Depalo

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Avrei voluto continuare a parlarvi del mondo della disabilità, dandovi il mio punto di vista (che ben si sposa con Scenari Economici): quello che sposta il focus dal “problema da risolvere”, all’“opportunità di crescita”, parlandovi d’idee, proposte e progetti dove le persone con disabilità sono protagoniste e motori trainanti di un fatto che può essere motivo di crescita per tutti.

Oggi, purtroppo, mi trovo a constatare che questo mio punto di vista è poco condiviso nel nostro Paese.

La Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità,  nell’ Articolo 8 – Accrescimento della consapevolezza,  ci ricorda qualcosa cui tutti (io compreso, anche se sono una persona con disabilità) dovremmo prestare più attenzione:

[…] “Sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità; accrescere il rispetto per i diritti e la dignità delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose concernenti le persone con disabilità, compresi quelli fondati sul sesso e l’età, in tutti gli ambiti; promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità”.

Ora, utilizzare in toni satirici la sindrome di Asperger e l’autismo, non riflette certo quanto sopra. Fosse anche solo perché , così facendo, si enfatizzano i limiti di queste persone e non le loro capacità e il contributo che possono dare alla società. C’è una bella differenza con l’autoironia che una persona con disabilità può fare sulla propria condizione.

Non è una questione di forma, di politicamente corretto, è sostanza.  Finché non ci liberiamo dello stereotipo dello “sfottò”, dell’uso improprio della parola “disabile”, non potremo certo far bene su Leggi e Progetti (economici e non) che sappiano andare oltre le difficoltà di questa categoria di PERSONE, favorendo non solo quanto previsto dalla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità,  ma anche la crescita economica del nostro Paese.

Andrea Depalo