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Una proposta di legge concreta a favore del cittadino-debitore ma che non ha ancora trovato nessuna forza politica disposta nel farla propria. La riproponiamo nella speranza che questa volta entri nel dibattito elettorale.

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Purtroppo i politici italiani promettono tante cose specialmente in campagna elettorale ma poi… Vi sottoponiamo invece una interessantissima proposta di legge, formulata ormai da più di 4 anni dall’avv. Massimo Cerniglia e dall’ing. Alfonso Scarano, che potrebbe agevolare moltissimo i cittadini che hanno debiti nei confronti delle banche e che si trovano nella condizione di non poter rispettare i termini contrattuali del rimborso. Si tratta molto semplicemente di dare al debitore l’opzione di poter riscattare il proprio debito alle condizioni, magari pagando anche una leggera maggiorazione, rispetto al prezzo di cessione del credito a soggetti esterni in genere fondi speculativi. Cioè se la banca cede in blocco un certo numero di crediti in sofferenza a terzi, la norma in questione consentirebbe l’opzione al singolo debitore di poter “riscattare” il suo debito alle stesse condizioni di cessione più una piccola maggiorazione per le spese di gestione rispetto alla cessione in blocco. Ad esempio se una banca decide di cedere crediti “deteriorati” (mutui, fidi) a una società per il recupero crediti a 20/25 per ogni 100 di nominale originario, si dia anche al singolo debitore la facoltà di riscattare alle stesse condizioni (più una piccola percentuale per le spese) il suo debito invece di ritrovarsi la società, che è subentrata alla banca, nelle condizioni di esigere l’intero credito magari procedendo a vendite giudiziarie di beni che potrebbero compromettere l’attività o la casa acquistata con il mutuo.

Bozza di legge:

La semplicità della proposta e la sua applicabilità sono indubbiamente migliori della complicata, e per certi versi strana norma del “giubileo” bancario, che è accattivante solo per l’uso della parola giubileo, ma che in realtà ha in seno un irrisolvibile problema, ovvero del prezzo di cessione che non può essere semplicisticamente quello della contabilità analitica delle banche – appunto soggetto alla specifica politica di ammortamenti scelta dalla singola banca. D’altro canto come si fa a “costringere per legge” una banca a vendere ad un determinato prezzo? In questo modo il prezzo di cessione sarebbe determinato dal mercato e riteniamo che sia giusto dare alle stesse condizioni la possibilità anche al debitore.

Speriamo che qualche partito o movimento politico la faccia propria e che non la metta poi nel cassetto il 5 marzo prossimo! Si ripropone a riguardo un articolo sull’argomento:

https://www.agi.it/rubriche/la-voce-del-consumatore/progetto_di_legge_di_iniziativa_popolare_per_il_riscatto_dei_crediti_in_sofferenza_delle_banche-141898/news/2014-11-19/


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