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Una “Farfalla” gigante sul Sole minaccia la Terra: cosa ci attende questo weekend

Una gigantesca “farfalla” solare sta per colpire la Terra. Previste aurore spettacolari e una tempesta geomagnetica: ecco cosa significa e perché il periodo è cruciale.

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Un fenomeno astronomico tanto affascinante quanto potenzialmente problematico mostra cambiamenti del “Clima solare”. Una colossale struttura a forma di farfalla, un “buco coronale” per la precisione, si è aperta nell’atmosfera del Sole. Questa apertura, con un’estensione di circa 500.000 chilometri, sta attualmente proiettando verso il nostro pianeta un flusso di vento solare ad alta velocità. La notizia è riportata sia da Spaceweather che da Space.com

L’impatto con il campo magnetico terrestre è previsto intorno al 14 settembre e potrebbe innescare una tempesta geomagnetica di intensità moderata.

L’immagine del sole con l’eruzione “Farfalla” da NOAA e immagine AI di un’aurora boreale

I meteorologi spaziali, figure professionali sempre più cruciali nella nostra era tecnologica, prevedono condizioni di tempesta che potrebbero raggiungere il livello G2 (moderato) sulla scala che va da G1 (minore) a G5 (estremo). Sebbene l’ente americano NOAA sia più cauto, prevedendo picchi di livello G1, il potenziale per un evento più intenso rimane concreto. Molto dipenderà dall’allineamento del campo magnetico trasportato dal vento solare con quello terrestre.

Ma perché questo evento è particolarmente significativo proprio ora? La risposta risiede in un fenomeno noto come “effetto Russell-McPherron”.

  • Vulnerabilità Stagionale: Attorno agli equinozi di primavera e autunno, l’orientamento della Terra nello spazio fa sì che il suo campo magnetico si “connetta” più facilmente con quello interplanetario trasportato dal vento solare.
  • Scudo Abbassato: Per dirla in modo semplice, durante questi periodi il nostro scudo magnetico naturale abbassa leggermente la guardia. L’inclinazione terrestre è tale da ridurre la deflessione delle particelle cariche in arrivo.
  • Effetti Amplificati: Di conseguenza, anche un flusso di vento solare non eccezionale, come quello attuale, può produrre effetti più marcati, come tempeste geomagnetiche più forti e aurore più luminose e diffuse.

Con l’equinozio d’autunno alle porte (22 settembre), le condizioni sono quindi ideali per assistere a uno spettacolo notevole. Una tempesta G2, pur non essendo catastrofica, è in grado di generare aurore visibili a medie e alte latitudini. Mentre i cieli di Canada, Scandinavia e Alaska si preparano allo spettacolo, è bene ricordare la nostra crescente dipendenza da una tecnologia (satelliti, reti elettriche) che rimane vulnerabile alle bizze del nostro Sole.

Insomma, prepariamoci a un weekend con il naso all’insù, sperando di ammirare aurore spettacolari e nulla di più, ma con la consapevolezza che la nostra stella può sempre riservarci qualche sorpresa.

Aurora boreale

Domande e Risposte

1. Di cosa tratta esattamente questa notizia?

La notizia riguarda l’apertura di un vasto “buco coronale” sulla superficie del Sole, dalla forma che ricorda una farfalla. Questa area sta emettendo un flusso accelerato di particelle cariche, noto come vento solare, diretto verso la Terra. L’interazione di questo vento con la magnetosfera terrestre dovrebbe causare una tempesta geomagnetica, prevista di intensità tra minore (G1) e moderata (G2), durante il fine settimana del 13-14 settembre, con la possibilità di generare aurore luminose.

2. Perché questo evento è particolarmente importante proprio in questo periodo?

L’importanza dell’evento è amplificata dalla sua concomitanza con l’avvicinarsi dell’equinozio d’autunno. In questo periodo dell’anno si verifica il cosiddetto “effetto Russell-McPherron”, un fenomeno per cui l’allineamento del campo magnetico terrestre favorisce una maggiore interazione con il vento solare. In pratica, le difese magnetiche del nostro pianeta sono leggermente meno efficaci, e quindi anche una tempesta solare di media entità può produrre effetti più intensi e aurore visibili a latitudini più basse del solito.

3. Quali sono le ricadute concrete di una tempesta geomagnetica di questa intensità?

Una tempesta di livello G2 ha principalmente ricadute spettacolari e rischi tecnologici contenuti. La conseguenza più visibile sarà la possibile comparsa di aurore boreali e australi molto intense e ad aree più vaste del normale. A livello tecnico, potrebbero verificarsi deboli fluttuazioni nelle reti elettriche ad alta latitudine e impatti minori sulle operazioni dei satelliti in orbita bassa, come piccole correzioni di assetto. Non sono previsti blackout o danni estesi, ma l’evento funge da promemoria della vulnerabilità delle nostre infrastrutture a eventi solari più potenti.

E tu cosa ne pensi?

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