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Una buona notizia: passato il virus, passeranno anche i virologi

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Tu pensa la botta di culo di scoprirti virologo nel 2020. Hai fatto per anni un lavoro ordinario, forse trattato come un nerd mai filato da nessuno, hai davanti un’anonima carriera senza infamia e senza lode. Poi magari la pensione. E andare a visitare i cantieri. E invece, arriva il Covid-19 e la tua vita si trasforma. E tu diventi più popolare di una stella della musica pop; più ricercato di un cuoco a cinque stelle; più intervistato del segretario del Pd. E cominci a volteggiare nel cielo infinito delle contraddizioni, nello sconfinato macrocosmo dei paradossi, nell’universo inesplorato delle incongruenze. Ovunque sospinto dal vento della fama. Sotto l’ombrello dell’impunità.

Per dire, puoi dire – a pandemia assente – che il virus in Italia non attecchirà mai perché c’è rischio zero e abbiamo preso tutte le precauzioni. Poi puoi asserire – a pandemia incipiente – che la mascherina serve solo ai chirurghi in sala operatoria. Quindi puoi sentenziare – a pandemia imperante – che senza lockdown ci saranno centinaia di migliaia di morti. Infine, puoi ammonire – arrivati i vaccini – che chi non si vaccina non ha diritto all’assistenza sanitaria, che i vaccini devono essere obbligatori, che gli “antidoti” non hanno nessuna controindicazione.

E ancora: che alle donne e ai giovani consiglieresti Astrazeneca senza dubbio, prima della morte per trombosi di una diciottenne. E poi che distribuire Astrazeneca ai giovani è una follia, subito dopo. Puoi borbottare che un vaccino non si può scegliere come un prosciutto, lo si deve accettare e basta. E poi che Astrazeneca andrebbe stoppato per tutti con tante scuse agli italiani. E, si suppone, ai prosciutti. Ma poi puoi aggiungere che –  siccome Astrazeneca fa (anche) morire chi di Covid non morirà (mai) –  allora gli si dia il vaccino a MRNA che così vediamo l’effetto che fa.

Puoi assicurare che il vaccino Astrazeneca è tra i più sicuri al mondo e che il rischio di trombosi è più alto prendendo un aereo. E poi puoi chiederti indignato come sia stato possibile dare i vaccini Astrazeneca agli under diciotto. Volendo, potresti anche proporre in via prudenziale di vietare gli aerei ai minorenni. Dopo avergli imposto il Pfizer. Infine, toccato lo zenit della tua monumentale presunzione, puoi anche minacciare che – se gli italiani non si vaccinano in massa – a ottobre sarai costretto a chiudere tutto. Proprio come se tu avessi le chiavi di casa di sessanta milioni di italiani.

In definitiva, non c’è mai stata categoria nella recente storia umana più idolatrata dei virologi. E anche più esentata dal dovere non dico di dire la verità (quello vale solo per i comuni mortali), non dico di essere “scientifica” (quello vale solo per chi scienziato non è), ma di rispettare i canoni della logica scolastica e dell’aristotelico principio di non contraddizione. Se mai il Covid ci dovesse finalmente mollare, il senso di liberazione sarà doppio. Primo: per esserci liberati dal virus. Secondo: per esserci liberati dei virologi.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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