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UNA BELLA MANOVRA RECESSIVA, IN PREPARAZIONE DELLA RECESSIONE VERA…

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Il “Munifico” governo Gentiloni – Padoan ha finalmente la magnifica manovra 2017 e le proiezioni 2018-2019. Dato che tutto in Europa funziona secondo un perfetto stile sovietico bisogna emettere anche sempre  “Piani Triennali” non molto diversi, in fondo, da quelli di Breznev, Krushev  e di nonno “Baffone” Stalin. Il segreto dell’Europa è che il liberismo esiste solo se a favore della saccoccia di qualcuno.

Iniziamo da un bel bagno di buonismo: per la prima volta al PIL il ministero affiancherà altri indicatori che saranno:

  • il reddito medio disponibile,
  • un indice di diseguaglianza (un indice ? non basta quello di GINI ?),
  • il tasso di mancata partecipazione al lavoro,
  •  le emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti.

Il reddito medio disponibile è importante, quando non è una media di Trilussa: qualcuno diventa super ricco, e qualcun altro super povero, ma la media migliora. Per fortuna c’è l’Indice di disuguaglianza, ma il fatto che non parlino diretti di GINI mi fa pensare che troveranno qualche furbata. Il “Tasso di mancata partecipazione al lavoro”, se calcolato con i criteri ISTAT” (che indica lavoratore anche chi prende un voucher al mese, oppure chi lavora gratis nell’ambito famigliare) è poco indicativo, in quanto alle emissioni di Co2 sono un indicatore PERFETTO della deindustrializzazione. Attendo il trionfale annuncio del ministero con cui si dice che la produzione industriale è calata del 3%, ma le emissioni di Co2 del 3%. Quindi l’obiettivo del governo, è riportare l’Italia ad una situazione pre-industriale? Diamo un consiglio di politica economia a Padoan: far funzionare i macchinari a pura forza fisica umana (gli animali non devono essere maltrattati, se no Brambilla e Berlusconi ci restano male) abbatte il Co2 ed aumenta l’occupazione. Se lavorano bene i loro aumenti potrebbero perfino compensare il crollo del PIL. Una politica alla Pol Pot: tutti in risaia.  Naturalmente per scegliere questi quattro indici  è stato necessario un comitato ad hoc, con rimborsi etc etc. Un libro di macroeconomia o di politica economica non erano sufficienti per queste banalità.

Avrebbero potuto anche introdurre altri indici : scolarizzazione, vita media, qualità delle cure mediche, costo delle cure mediche a carico del cittadino, tanto per fare un esempio. Però vedremo che questi valori appaiono secondari in un’ottica europea. Vedremo in seguito come mai. 

Proseguiamo con le decisioni storiche del governo prese ieri:

2017 MANOVRINA DA 3,4 Miliardi.  Entrate da :

  • Più imposte sui giochi (raddoppia al 12% il prelievo fortuna sulle grandi vincite, per cui la fortuna è dello Stato); 
  • Sanatoria liti pendenti;
  • Tassa su Airbnb ed affitti brevi con ritenuta 21%;
  • Un po’ più di turn over per i comuni (era ora..)
  • SI ammollano i vincoli di bilancio per le città metropolitane ;
  • 1 miliardo all’anno per tre anni per il terremoto .
  • Spending Review per i ministeri e le trasferte (che colpiranno chi lavora…);
  • “Revisione e restyling del credito d’imposta” cioè meno soldi distribuiti;
  • Reverse charge e split payment (cioè si versa al fisco l’IVA nel penultimo passaggio, e nell’ultimo quindi si genereranno crediti enormi) ampliati enormemente.

Ognuna di queste manovre meriterebbe un articolo, che magari faremo. Possiamo solo esprimere un concetto essenziale e fondate: che QUALSIASI SIA LA FONTE DEI 3,4 MILIARDI, ENTRATE O USCITE, QUESTA AVRA’ UN EFFETTO RECESSIVO. Potremmo dire che tassare il gioco , da me personalmente odiato, è più morale, ma ECONOMICAMENTE HA LO STESSO EFFETTO CHE TASSARE IL PANE. Probabilmente anzi vi è una maggiore elasticità della domanda , per cui le previsioni di aumento del gettito saranno disattese. Comunque qualsiasi minore spesa o maggiore uscita ha un effetto recessivo. Keynes parlava, polemicamente, anche di effetto espansivo della finestra rotta. In questo caso sia le minori spese , sia i maggiori risparmi, avranno un effetto negativo sul PIL. Ad occhio provocheranno un effetto recessivo fra lo 0,2 e lo 0,3% del PIL:

PREVISIONI 2018 2019 E MAXIMANOVRA IN ARRIVO.

Il MEF ci eroga anche le sue previsioni sulla crescita 2017 – 2018 e 2020.

Sul 2017 prevedono un 1,1%, 0,1% in più . Un comodo aumento, tutto da verificare, per calare un po’ la manovrina in periodo pre-elettorale. 

Sul 2018 invece le previsioni sono di un “Solo 1,3%”, per  “Una politica fiscale particolarmente stringente”. In lingua italiana questo significa una manovra ALMENO pari allo 0,5% del PIL, cioè ALMENO 8-10 miliardi di maggiori tasse-minori spese . Naturalmente le misure dello 0,2% del 2017 appena prese, che abbiamo elencato prima, mica vengono a sparire , per cui ci troviamo ad una manovra combinata con un effetto dello 0,7%. Sono 12- 13 miliardi complessivi DI MAGGIORI TASSE O DI MINORI SPESE-SERVIZI:

L’effetto sul PIL sarà di un bel 1% circa, nella migliore delle ipotesi. Questi significa che:

  • o l’Italia sarebbe cresciuta del 2,3% senza vincoli di bilancio
  • o che non ci sarà una crescita del 1,3% nel 2018.

Dove si tasserà? O si aumenta l’IVA o si bastonano gli immobili, tramite revisione delle rendite catastali ed imposta di successione. In entrambe i casi l’effetto recessivo potrebbe anche essere superiore all’1% e mangiarsi il ciclo economico, per l’effetto depressivo sui consumi, già visto nel 2014 o sul valore immobiliare, come visto dal 2012. Tutto già visto e conosciuto.

Perchè si tassa nel 2018? Perchè si voterà tra fine 2017 ed inizio 2018, e la gente non si sarà ancora accorta della nuove recessione prodotta dalla politiche di bilancio.

 

Grazie della lettura.

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