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Conti pubblici

Un sogno lungo un’ora (carestia nutriente e pigreco revenge)

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E’ domenica mattina, ci sarebbe una bellissima gara di corsa nel capoluogo della mia regione, Perugia, ed io ho una grandissima voglia di rodare i muscoli rimessi a nuovo durante la pausa estiva; d’altronde vengo da uno stop forzato di 6 mesi, causa perdita del tono muscolare, e il desiderio di testare i lavori d’officina è grande.

“Vorrei”! Gran bel verbo. Purtroppo il dovere mi chiama altrove!

Il dovere si chiama Convegno annuale della Confesercernti: il “Meeting PMI”! Ospite atteso è un poeta della Sinistra italiana, un vero Cavaliere della Tavola Rotonda, un paladino che spende il suo tempo per migliorare la vita della propria gente, degli Italiani, ed io ho proprio voglia di sentire dalla Sua viva voce le “terzine” dantesche in cui sarà incanalato il nostro futuro.

La struttura che ospita il convegno è una bellissima residenza storica Umbra, la sala dell’incontro è semplicemente meravigliosa e gli ospiti sono eleganti, cordiali e sorridenti. Tutti sono felici di ritrovarsi insieme per festeggiare il rientro dalle vacanze ed il clima, veramente idilliaco, è adattissimo per fare il punto della situazione e riorganizzare la ripartenza dei lavori.

Francamente mi sento fuori luogo in questo ambiente perché, per il lavoro che esercito, Consulenza Manageriale, le cose per me funzionano in modo assai differente rispetto agli altri; per me è sempre festa anche quando è giorno di lavoro, non stacco mai col pensiero, mi rilassa lavorare perché mi trovo in un punto di osservazione delle cose talmente straordinario che la mia mente diventa è una fucina di idee, di analisi e di sintesi.

Comunque, metto da parte questo mio senso di momentaneo smarrimento e mi metto in devoto e paziente ascolto per carpire i segnali di un futuro oramai prossimo (2014) onde aggiornare eventualmente i piani miei e dei miei clienti.

Come d’incanto scopro che i miei timori e le mie paure sono basate sul nulla assoluto, sono finito nell’Eden, il paradiso terrestre, mi ritrovo improvvisamente nell’età dell’oro. Il viaggio “Alessandrino” alla ricerca della Fonte dell’eterna Giovinezza pare giunto alla fine, dalle parole del nostro caro ed amato Paladino dei poveri si percepisce il cambio di paradigma nell’impostazione strategica dell’economia nazionale: un sistema al servizio degli uomini e non gli uomini al servizio del sistema. Il nostro adorato “Giovane Turco” annuncia:

  1. l’inserimento, a breve, nello statuto della banca centrale dell’obiettivo della piena occupazione in puro stile Banca Centrale Argentina,

  2. la spesa a deficit e l’emissione di moneta per di sostenere, con politiche anticicliche, i bisogni delle famiglie e delle aziende (come Giappone o UK),

  3. la valorizzazione di quei moltiplicatori fiscali, calcolati dal FMI con valore ampiamente superiore ad 1, ragione per cui le politiche di Austerity non dovrebbero neanche esistere.

Dentro me sento qualcosa si muova, addirittura la valorizzazione dell’importanza della spesa pubblica in ottica antirecessiva per l’indotto produttivo e pel commercio italiano. Ecco, quale miglior risposta ai bisogni della nostra economia attuale (e degli aderenti della Confesercenti): la valorizzazione di un mito riportate in auge da quello stesso Fondo Monetario Internazionale che sovente ne negava l’esistenza o l’efficacia.

 Mi ricordo di alcuni studi universitari italiani dove si riportava un moltiplicare keynesiano globale del genere:

                                           1
Moltiplicatore totale = ————————-
                                            ( 1 – c * h + m )

in cui la propensione ai consumi “c” era stimata in 0.85 e quella delle importazioni (m) circa 0.29.

Da notare che “h” riflette esattamente il sistema fiscale italiano, ovvero:

1-t                    ts + tw
h = ——- x [1 – ————— ]

   1+tv                      q (1+ts)

Con t aliquota fiscale media pari a 0.26, tv aliquota iva media pari a 0.12, ts aliquota contributiva a carico dei datori di lavoro 0.33, tw aliquota contributiva a carico dei dipendenti 0.0919 e q uguale margine di profitto più uno, 1.35.

L’IMF ha recentemente reso noto alle classi dirigenti dei paesi evoluti il dato di 1,2! Un rapidissimo calcolo da parte nostra e verifichiamo che il suo valore stimato: 1,1737.

 Dunque il nostro Sir Lancillotto è convinto dei benefici effetti sul PIL, in funzione anticiclica, e sul rapporto debito/pil, degli investimenti pubblici. Il nostro futuro Statista ci mostra un andamento di tale ultimo indice assolutamente in controtendenza a quello legato all’operato dello stimato Prof. Mario Monti e, col suo quasi Raffaellesco sorriso, ci parla di un futuro di maggior serenità per il popolo italiano.

 Ad un certo punto però avviene un qualcosa che mi turba profondamente e che rovina questa meravigliosa mattinata (facendomi rimpiangere il mancato rientro alle gare domenicali di corsa): il vicino di posto, disturbato da un suono fastidioso, mi chiama incessantemente chiedendomi…..DI SVEGLIARMIIIIIII….!

Ebbene si! Lo ammetto, stavo dormendo. E quel che è peggio è che da circa un’ora stavo sognando mentre la realtà è ben diversa. Al mio risveglio odo parole dal suono (ma non dal contenuto) sinistro:

  • il finanziamento in disavanzo della spesa pubblica (golden rule) si può fare solo per investimenti produttivi ed in conto capitale;

  • se facciamo spesa a deficit per cose differenti oggi il consumatore si attenderà aumenti di tasse future;

  • se tutti i consumatori si attenderanno sostanziali aumenti di tasse future, oggi i consumi non aumenteranno anche se facessimo spesa a deficit;

  • la spesa a deficit dello stato, quindi, aumenterebbe solo il risparmio privato e non i fondamentali dell’economia, non sarebbe vera ricchezza della nazione;

  • dobbiamo tenere i conti in ordine (rispettare il famoso 3%) perché abbiamo preso un impegno con l’Europa e questo è il nostro totem per farci considerare credibili ed affidabili e non avendo lasciato l’IMU sulla prima casa ora dovremo conseguirlo alzando l’IVA.

O mio Dio! Ma questa è “l’Equivalenza Ricardiana” (ovvero il famoso mito della carestia nutriente)!

Eppure in un recente passato, Sir Lancillotto faceva notare che Olivier Blanchard, capo-economista del Fmi, nell’ultimo World Economic Outlook, denunciava gli effetti depressivi sul Pil delle riduzioni del deficit di bilancio e stimava i moltiplicatori in una forbice tra 0,9 e 1,7.

Oramai è assodato che una riduzione del deficit di € 1.000, anziché produrre una contrazione della crescita del Pil di € 500, ne provoca in realtà una di gran lunga superiore (1.200).

E tornando all’IVA suddetta, proprio ieri, il Presidente di Confesercenti in TV aveva fatto presente che alzarla di un punto non genera maggior gettito (auspicato di 1 o 2 miliardi) ma un calo del medesimo di 300 milioni di euro.

Ora io mi sono fatto quattro conti, se aumento l’iva di un punto percentuale, il valore del moltiplicatore sopra riportato scende da quell’1,1737 a 1,1685. La differenza pari a circa 0,005 se applicata ai 700 miliardi di spesa pubblica genera una contrazione del pil di 3,5-4 miliardi di euro, su cui applicando un’aliquota media iva del 13% si ottiene un mancato gettito di 450-550 milioni di euro.

Fassina ha visto con i suoi occhi le conseguenze delle strampalate manovre del mitico Supermario! Allora perché insiste tanto sul perseguimento testardo e pervicace dell’obiettivo 3%, inadeguata strada di rilancio dell’economia? Non è che si sia valutato necessario il macabro massacro sociale, stile Cile Pinochettiano, al fine di abbassare le italiche retribuzioni e far conseguire un vantaggio competitivo di costo alle industrie dell’EZ? Detta fra noi, speriamo che “Pigreco” vegli ancora sulle Sue creature, speriamo ci pensi la matematica (del debito) a riportare l’evoluzione della specie umana sul solco tracciato da millenni. Regredire all’Homo Sapiens, dopo essere passati al successivo e più evoluto stadio di Homo Humanus, è veramente triste ed un grande passo indietro per l’intera umanità: “….Una parte del genere umano si scalza, perchè l’altra parte è scalza. La seconda grande fase della storia è già aperta: l’homo humanus sta per prendere il posto dell’homo sapiens. Secol si rinnova” (L’Avvento – Giovanni Pascoli).

ECONOMIA5STELLE

 Gustinicchi Maurizio


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  1. Pingback: I riflessi sul PIL della deflazione (Pigreco & Laffer Revenge) | Scenarieconomici.it

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