Energia
Un reattore nucleare per produrre il carbone: nuovo impiego degli SMR in Svezia
La Svedese Blykalla pensa di utilizzare l’energia termica dispersa dal processo di fusione nucleare per sintetizzare carbone da e olio combustiboile da fonte biologica, quindi con ricilo di CO2
Lo sviluppatore svedese di tecnologia per piccoli reattori modulari (SMR) raffreddati a piombo Blykalla parteciperà a un nuovo progetto incentrato sull’integrazione degli SMR con processi termochimici per la produzione di materiali rinnovabili, come bio-carbone e bio-olio, che possono essere utilizzati per ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare l’efficienza energetica nelle industrie svedesi dell’acciaio e della chimica.
Il progetto è frutto della collaborazione tra il mondo accademico – RISE Research Institutes of Sweden (che guida il progetto) e il KTH Royal Institute of Technology – e gli operatori del settore siderurgico SSAB, Blykalla e Envigas, produttore di bio-carbone. Finanziato dall’Agenzia svedese per l’energia, il progetto ha ricevuto un consistente investimento di oltre 10 milioni di corone svedesi (967.000 milioni di dollari) e dovrebbe iniziare a dicembre.
Blykalla ha dichiarato che il progetto si concentra sullo sfruttamento del calore generato dagli SMR per alimentare processi termochimici come la pirolisi e la carbonizzazione idrotermale. L’obiettivo è produrre materiali rinnovabili che possano sostituire i prodotti a base fossile nell’industria siderurgica e chimica, riducendo così in modo significativo le emissioni di carbonio e migliorando l’efficienza energetica. Accoppiando gli SMR con questi processi, il progetto mira a massimizzare l’efficienza delle risorse e a contribuire all’ambizioso obiettivo della Svezia di diventare priva di combustibili fossili entro il 2045.
“Questo sforzo dovrebbe sostenere la più ampia transizione industriale verso processi privi di combustibili fossili, in particolare in settori che tradizionalmente emettono grandi quantità di carbonio, come la produzione di acciaio”, ha aggiunto. “Si prevede che i risultati avranno implicazioni di vasta portata, fornendo un modello per altri Paesi e industrie che desiderano ridurre le proprie emissioni di carbonio e migliorare l’efficienza energetica”.
Blykalla – precedentemente chiamata LeadCold – è uno spin-off del KTH di Stoccolma, dove i sistemi di reattori raffreddati a piombo sono in fase di sviluppo dal 1996. L’azienda – fondata nel 2013 come società per azioni – sta sviluppando il SEALER (Swedish Advanced Lead Reactor. È previsto un SEALER dimostrativo (SEALER-D) con una potenza termica di 80 MW. Come nei futuri reattori commerciali di Blykalla, le barre di combustibile saranno raffreddate da 800 tonnellate di piombo liquido. Il reattore avrà un’altezza e un diametro di circa 5 metri.
L’obiettivo di Blykalla è di rendere operativo il suo primo reattore commerciale SEALER-55 da 140 MWt entro il 2030.
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