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Un NaDEF molto prudente, ma per i preconcetti europeisti non basta…

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I ministri Giovanni Tria (S) e Paolo Savona, in aula del Senato durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del  28 e 29 giugno, Roma 27 giugno 2018.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

 

Ormai ci siamo, il NADEF (nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) è finalmente pronto ed in presentazione al parlamento. Mancano alcuni dettagli e comunque questo disegno non corrisponderà per ovvi motivi, a quello che risulterà al termine del processo parlamentare. Purtroppo esiste un elemento molto particolare, odiato nel vecchio continente, che pure lo ha generato, che si chiama “Democrazia parlamentare” e che porterà a variazioni di questo progetto.

Naturalmente  entreremo nel particolare man mano che si accenderà la discussione sui singoli punti, ma iniziamo mostrando le previsioni di crescita:

Le previsioni sono tutt’altro che ottimistiche , anzi riflettono i dati più pessimistici degli organi internazionali. Ora gli obiettivi della politica economica del governo sono semplici e sono riassumibili in questa tabella:

 

Alla fine lo 0,6% di PIL viene raggiunto con un moltiplicatore inferiore ad uno, il massimo della prudenza, anche eccessiva, quasi che ci si volesse tenere su un lato di cautela per evitare di avere problemi sia di delusione , sia a livello europeo. Del resto gli organi internazionali, quando fanno delle previsioni, possono fare degli errori molto più evidenti, come ha fatto il FMI nel caso Grecia:

Il DEF non ha nulla di scandaloso, anzi, ha una prudenza da casa di riposo. Questo no servirà a salvarlo dalle critiche europee perchè queste esprimono posizioni puramente politiche. Assistiamo al canto del cigno di diversi partiti socialisti, da quello francese a quello danese, ai resti di varie formazioni baltiche. Non se ne andranno in silenzio, nell’oblio, ma strepiteranno e morsicheranno sino all’ultimo minuto, condotti al macello elettorale causato dalla loro stessa incompetenza.

 

 


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