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UN EFFETTO CURIOSO CHE SI AVRA’ CON L’EVENTUALE SPARIZIONE DEI VOUCHER: LA VERITA’ SUL MONDO DEL LAVORO.

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Salve a tutti

come sapete c’è in ballo il referendum sui voucher, la forma di pagamento a buoni fortemente contestata dai sindacati.

Non voglio entrare in questa fase nel tema specifico. Una forma di regolarizzazione per lavori perfettamente saltuari dovrà essere comunque trovata o, più semplicemente, basterebbe dichiarare l’esenzione INPS ed IRPEF dei redditi comunque percepiti sino ad una certa soglia, ad esempio 5000 euro annui, come accade in quasi tutti i paesi, e non accanirsi su chi percepisce 500 euro all’anno di reddito, prendendogliene 1/4. Parlo non a caso, perchè il compenso medio annuo, dei lavoratori a voucher è appunto di 500 euro, di cui lo Stato prende una mazzetta. Praticamente ruba in casa ai poveri.

Detto questo il voucher è anche un’ottima scusa per l’ISTAT per gonfiare il numero degli occupati: infatti, come possiamo leggere dal glossario dell’istituto statistico , i lavoratori a voucher vengono considerati “Occupati”, anche se han svolto UNA SOLA ORA LAVORATIVA AL MESE.

Ora chi percepisce 500 euro all’anno lavora poco più di 4 ore al mese, quindi, per l’Istat è a pieno titolo un occupato. Potete capire l’attendibilità della rilevazione nell’indicare il vero stato dell’occupazione in Italia.

Si tratta di un’occupazione fittizia, che serve solo a fare  numero. Un po’ come i carri armati o gli aerei di Mussolini. Va bene per gli annunci governativi, ma alla nazione non serve a nulla.

I lavoratori a voucher sono 1,4 milioni, Se domani sparissero (e non c’è nessun interesse a trasformare in contratti a tempo parziale di 10 ore mensili al massimo in contratti a tempo determinato), la disoccupazione salirebbe di un 6%, ed il numero degli occupati scenderebbe dai 22,2 milioni di ottobre 2016 a 20,8 milioni. I miracoli del Jobs Act sparirebbero d’incanto ed il tasso di disoccupazione tornerebbe al 12,3 %.

ATTENZIONE, per i lavoratori non cambierebbe nulla! Semplicemente si cancellerebbe una parte della finzione statistica che viene portata avanti ad uso degli annunci roboanti del governo.

Si può può pensare di servire l’Italia leccando gli stivali al governante di turno, oppure dicendo le dure,aspre , verità. I criteri sull’occupazione (e sul PIL) scelti dall’ISTAT vanno nella prima direzione, quella dei fumi dell’incenso. Sarebbe meglio una fredda doccia di realtà.

Infine pensate al concetto, ora così in voga, di “Fake news”, di notizia falsa creata per muovere l’assetto politico. In Germania si pensa  addirittura di creare un  ministero per combatterle. Quale più “Fake news” è quella di considerare occupati cittadini che in media percepiscono 500 euro all’anno, poco più di 40 euro al mese ?

Grazie per l’attenzione.

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