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Economia

UE, retromarcia sul green? Verso un’esenzione decennale dalle tasse sui carburanti per aerei e navi

Una bozza di proposta, ottenuta da Reuters, rivela l’intenzione di Bruxelles di posticipare al 2035 la tassazione sui carburanti per aviazione e trasporto marittimo. Un grande aiuto per le aziende, ma c’è un rischio di rottura nella UE.

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Secondo una bozza di proposta ottenuta da Reuters, l’Unione Europea sta valutando un’esenzione decennale dalle tasse energetiche sui carburanti per l’aviazione e il trasporto marittimo. La misura posticiperebbe la tassazione fino al 2035 e prorogherebbe le agevolazioni fiscali di cui questi settori godono da tempo. Si tratterebbe di un grosso aiuto alle aziende e ai commerci, e di una pietra quasi tombale su buona parte delle politiche sull’emissione del CO2.

La bozza, preparata sotto la presidenza di turno danese dell’UE, imporrebbe solo una tassazione minima prima del 2035 sui piccoli aerei con un massimo di 19 posti e sulle imbarcazioni da diporto private. Le compagnie aeree e di navigazione più grandi rimarrebbero esenti durante il decennio di transizione. I negoziatori dovrebbero discutere il testo venerdì a Bruxelles, con la presidenza che punta a raggiungere un accordo entro novembre.

La revisione fa parte della revisione, attualmente in fase di stallo, della direttiva sulla tassazione dell’energia, adottata per la prima volta nel 2003 per fissare aliquote minime di accisa a livello UE. La proposta del Green Deal della Commissione europea del 2021 mirava a introdurre gradualmente la tassazione dei carburanti in tutti i settori dei trasporti, ma le ripetute resistenze dei governi hanno ritardato i progressi.

Immagine illustrativa

I gruppi industriali hanno organizzato intense campagne di lobbying. Le compagnie aeree sostengono che senza sgravi fiscali, l’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) rimarrà minima, poiché attualmente costano da due a cinque volte di più del cherosene convenzionale. Gli operatori marittimi sostengono una tesi simile per i carburanti marini rinnovabili, citando sia gli elevati costi di produzione che le strozzature nell’approvvigionamento, secondo Euractiv.

Le valutazioni della Commissione stessa indicano che l’abolizione delle esenzioni potrebbe generare miliardi di entrate, fornendo al contempo incentivi per l’uso di carburanti più puliti. Tuttavia, i paesi fortemente dipendenti dal turismo e dal commercio marittimo rimangono cauti, avvertendo che l’aumento dei costi di trasporto potrebbe indebolire la crescita.

Poiché la politica fiscale dell’UE richiede l’approvazione unanime, qualsiasi Stato membro potrebbe bloccare il progetto. I diplomatici coinvolti nei colloqui hanno dichiarato a Reuters che gli Stati del nord sono più inclini a sostenere la tassazione, mentre le economie turistiche del sud rimangono fortemente contrarie. Nello stesso tempo l’Eruopa non ha bisogno di ulteriori danni economici in un momento in cui la crescita è al minimo, molti paesi sono in crisi e i dazi USA stanno facendo sentire il loro effetto. Il rischio, non secondario è che salti tutta l’Unione.

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