Difesa
Ponte di Kerch: l’Ucraina Rivendica il 3° attacco con esplosivi subacquei. SBU: “Pilastri danneggiati”. Ma la Russia non conferma per ora
L’Ucraina (SBU) rivendica un nuovo, audace attacco subacqueo al ponte di Kerch (Crimea) con 1100kg di esplosivo. Dichiarati “danni gravi” ai pilastri. Russia non conferma, cautela d’obbligo.

Il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) ha annunciato martedì di aver colpito il ponte di Kerch, che collega la Russia alla penisola di Crimea, con un’operazione che avrebbe utilizzato esplosivi collocati sott’acqua. Secondo quanto riportato dall’SBU sul proprio canale Telegram, l’azione rappresenta il terzo attacco al ponte dall’inizio dell’invasione russa su larga scala nel 2022.
“Abbiamo condotto un’operazione speciale unica nel suo genere, colpendo il ponte di Crimea per la terza volta, questa volta sott’acqua”, ha dichiarato l’SBU, aggiungendo che l’operazione è stata pianificata per mesi.
L’agenzia ucraina sostiene di aver utilizzato 1.100 chilogrammi di esplosivo, che avrebbero “gravemente danneggiato” i pilastri sottomarini del ponte, un’infrastruttura strategica per i rifornimenti militari russi in Crimea. L’attacco sarebbe avvenuto alle 4:44 di martedì mattina, senza causare vittime civili, secondo quanto riferito. Hanno pure diffuso un video
Addirittura alcune fonti parlano di due attacchi successivi, uno, quello visto nella prima immagine, e un secondo effettuato con un drone, come riporta Clash report:
Ecco come l’SBU mostra il grande drone utilizzato nell’attacco:
Le autorità russe non hanno confermato ufficialmente i danni né commentato immediatamente le affermazioni ucraine. L’account Telegram ufficiale del gestore del ponte ha riportato una sospensione temporanea del traffico nella mattinata di martedì, con il ripristino delle attività entro le 9:00 ora locale.
Costruito dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, il ponte di Kerch, lungo 19 chilometri, è considerato un’arteria vitale per le forze russe e un simbolo politico per il presidente Vladimir Putin, che lo ha inaugurato nel 2018. In passato, il ponte è stato oggetto di due attacchi significativi: nell’ottobre 2022, un’esplosione causata da un camion cisterna ha danneggiato una sezione del ponte, mentre nel luglio 2023 l’SBU ha rivendicato un attacco con un drone marino sperimentale. In entrambi i casi, la Russia ha provveduto a riparare rapidamente i danni.
Nonostante le dichiarazioni dell’SBU, che sottolineano l’impatto dell’attacco, mancano conferme indipendenti sui danni effettivi alla struttura. La sospensione temporanea del traffico potrebbe indicare un’interruzione precauzionale piuttosto che un danno strutturale significativo.L’operazione segue un altro recente raid ucraino, denominato “Spider’s Web”, che avrebbe colpito basi aeree russe, suggerendo un’escalation delle azioni di Kyiv contro obiettivi strategici. Clash report mostra un video con del fumo che parte dal ponte, per cui tutte le ipotesi rimangono in piedi.
Un quadro da valutare con prudenza
Sebbene le rivendicazioni dell’SBU evidenzino l’audacia delle operazioni ucraine, è fondamentale analizzare i dati con cautela. Le informazioni disponibili provengono principalmente da fonti ucraine e non sono state ancora corroborate da verifiche indipendenti o da dichiarazioni ufficiali russe.
La storia del ponte di Kerch mostra che, nonostante i precedenti attacchi, la Russia è riuscita a mantenere operativa l’infrastruttura. Resta da vedere se questo nuovo episodio avrà un impatto duraturo o se si inserirà in una strategia più ampia di Kyiv per colpire i simboli e le linee logistiche russe. Gli sviluppi futuri e ulteriori dettagli saranno cruciali per comprendere la portata reale dell’operazione.
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