Difesa
Ucraina, nuovo record mondiale per un cecchino: colpo letale da 4.000 metri
Un tiratore scelto ucraino ha superato ogni precedente primato, neutralizzando un bersaglio a 4 km di distanza. Un’impresa resa possibile dal fucile nazionale Snipex Alligator e dal supporto di droni e intelligenza artificiale per i calcoli balistici.
Un cecchino ucraino avrebbe stabilito un nuovo, impressionante record mondiale per il tiro di precisione più lungo della storia, neutralizzando due soldati russi da una distanza di ben 4.000 metri. La notizia, riportata dal media ucraino Kvyv post, segna un ulteriore passo avanti nelle capacità balistiche dimostrate sul campo di battaglia.
L’operazione, documentata in un video diffuso su Telegram, è avvenuta il 14 agosto lungo la linea difensiva Pokrovsk-Myrnohrad. Questo successo supera di 200 metri il primato precedente, stabilito appena nel 2023 da un altro tiratore scelto ucraino, consolidando la reputazione dei cecchini di Kyiv come leader mondiali in questa specialità.
Il protagonista: il fucile Snipex Alligator
Al centro di questo record c’è un’arma di produzione nazionale ucraina: lo Snipex Alligator. Si tratta di un fucile di precisione anti-materiale di grosso calibro, camerato per il potente proiettile da 14.5x114mm. Progettato per ingaggiare veicoli leggermente corazzati, sistemi di comunicazione e postazioni fortificate, la sua efficacia contro bersagli umani a distanze estreme dimostra una precisione eccezionale. Si tratta di un fucile dalla struttura molto tradizionale, con otturatore manuale a rotazione, ma con una realizzazione artigianale di precisione.
Il proiettile, sparato in direzione di Pokrovsky, ha viaggiato per circa dieci secondi prima di raggiungere l’obiettivo, attraversando la finestra di un edificio dove si trovavano i militari russi. L’impiego di un’arma così potente, originariamente non concepita per il tiro anti-persona a queste distanze, evidenzia non solo l’abilità del tiratore ma anche la qualità e l’affidabilità della piattaforma balistica, ma come il tiro di precisine sia ormai una questione tecnologica.
Tecnologia e precisione al servizio del risultato
Un tiro del genere non è solo frutto di abilità umana e di un’arma performante. Secondo quanto riferito, l’operazione è stata supportata da un complesso di ricognizione basato su droni e guidata da un sistema di intelligenza artificiale. Questa sinergia tecnologica è stata fondamentale per calcolare le innumerevoli variabili in gioco, come la velocità e la direzione del vento, la temperatura, l’umidità e persino la curvatura terrestre, fattori critici su una distanza così vasta.
Una continua scalata di record
La rapida evoluzione della tecnologia militare e delle tattiche di ingaggio è testimoniata dalla frequenza con cui questi record vengono superati. Il precedente primato apparteneva al cecchino ucraino Vyacheslav Kovalsky, che nel 2023 colpì un bersaglio a 3.800 metri con un fucile “Lord of the Horizon”, anch’esso di fabbricazione ucraina.
Prima ancora, il record era detenuto da un tiratore scelto delle forze speciali canadesi, con un colpo da 3.540 metri nel 2017 in Iraq, che a sua volta aveva superato il britannico Craig Harrison, con un tiro da 2.478 metri in Afghanistan nel 2009. Questa progressione dimostra come l’integrazione tra ottiche avanzate, calcoli balistici computerizzati e armi sempre più precise stia ridefinendo i limiti del possibile sui moderni campi di battaglia.
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