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Esteri

In USA svolta vicina: il generale McMaster (vicino ai Dem) prossimo alle dimissioni, restano invece i due 4 stars generals, Mattis e Kelly. Le policies trumpiane ad un passo dalla concretizzazione

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Siamo sinceri, fin dalla sua nomina a Trump, con ogni mezzo, non è stato permesso di implementare le policies di cui al suo programma presidenziale, basate sull’America First. Sinceramente devo ammettere che ha fatto molto di più di quanto sperassi (riforma delle tasse su tutte) ma senza davvero svoltare. La svolta non è avvenuta soprattutto in forza dell’ipotetico Russiagate e della sabbie mobili risultanti, complotto oggi dimostrato dallo stesso Muller essere una sonora invenzione (si, Muller ha detto che non c’è stato nessun Russigate, nei termini in cui ve l’hanno raccontato i media schierati).

Infatti il Grand Jury nato per indagare i legami con la Russia alla fine ha scoperto solo un paio di casi di evasione fiscale per Paul Manafort, eminente membro dello staff elettorale di Donald J. Trump. Fortunatamente in USA non sono così idioti come in Italia, là vige la ragion di Stato per cui non si butta il bambino assieme all’acqua sporca, ossia non si mina una presidenza che per altro ha un ampissimo margine di apprezzamento solo per un caso di evasione fiscale. Se non ci credere potete verificare qui:

La nomina del gen. McMaster, tre stelle, è avvenuta sull’onda emotiva delle dimissioni del gen. Flynn, accusato di collusione coi russi. Purtroppo sulla stampa italiana non è apparso che lo stesso giudice della FISA che sta indagando sul caso Flynn, dopo la ricusazione dei giudici precedenti (che lo avevano condannato) a causa di connivenze emerse con la vecchia amministrazione Obama e coi Dem, sembra voglia verificare la possibilità di scagionare Flynn da ogni addebito.

E’ infatti emerso che Andrew McCabe, colui che coordinava le indagini all’FBI, aveva chiesto ed ottenuto dai suoi sottoposti al Bureau di modificare il modello 302 in cui vengono riportate le risultanze degli interrogatori in modo da incastrare Flynn, metodo assolutamente illegale oltre che degno della Gestapo.

Purtroppo nessuno in Italia vi ha spiegato queste cose, dimostrando una connivenza italica senza confini con la vecchia amministrazione Obama, esse stessa frutto di un consociativismo globalista che ha le sue radici profonde – e forse il coordinamento – tra la Francia e la Germania, vedremo (…). Certo, la Germania preferiva i disastri di Obama a Trump, che invece cerca di fare qualcosa per il suo Paese…

Ossia, tradotto, i Dem USA sconfitti alle elezioni hanno ceduto lo scettro del coordinamento delle operazioni alla Germania, come aveva di fatto implicato Obama in occasione del suo ultimo viaggio da presidente, a Berlino.

Torniamo a bomba. McMaster si sapeva che era contiguo ai Dem di Hillary ed anche a George Soros, il punto è che nel bailamme delle dimissioni di Flynn l’amministrazione USA dovette cedere alla stampa e nominare un soggetto diciamo gradito ai media. Da qui la nomina del gen. McMaster. Faccio presente, caso più unico che raro, McMaster non diede le dimissioni da generale all’atto della nomina ad assistente per la sicurezza nazionale, restando generale tre stelle.

Questo fatto fa ben capire che sapeva come la sua posizione – di McMaster – fosse frutto di un compromesso coi democratici. Ora, durante un recentissimo evento in Germania (!) a cui McMaster ha partecipato, il consigliere per la sicurezza nazionale ha dimenticato di dire che proprio Muller ha riconosciuto come gli incontri alla Trump Tower con i russi (per cui fu licenziato Flynn) non fossero oggetto di indagine in quanto non consistenti con le tesi inquisitorie iniziali. Ossia la base di indagine per cui è stato insediato il Grand Jury è definitivamente morta e sepolta. Da qui il licenziamento di McMaster, che vorrebbe tornare nelle forze armate (ma le stesse forze armate non lo vogliono, considerandolo alla stregua di un mezzo traditore, molto probabilmente finirà ad essere il primo generale 4 stelle che si occuperà di insegnamento militare, ndr). Trump ha fulminato McMaster con un tweet, con l’accordo ed anzi il supporto di Mattis e Kelly.

Come avete ben capito, la propaganda delle scorse settimane che voleva tutte e tre i generali – Mattis, Kelly e McMaster – licenziati da Trump era tutta propaganda, fake news, utili alla causa di chi non può permettersi l’allontanamento di McMaster (…). State certi che i generali Kelly e Mattis resteranno invece con Trump fino alla fine della sua presidenza.  Questo significa, attenzione, che il prossimo passo dei nemici degli USA e/o della presidenza americana corrente può essere solo eliminare Trump, attenzione a queste parole.

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Ora, cosa vuol dire compiere le policies per cui Trump si è impegnato in campagna elettorale? Semplice, evitare il declino USA. Leggasi anche, annullare il deficit commerciale USA; diciamo almeno dimezzarlo, rompendo le ossa agli esportatori come Germania e Cina. Ossia rendere forte gli USA a scapito degli ex alleati ora diventati avversari. Parlo prima di tutto di Berlino, che ormai ha bellamente tradito l’asse con gli USA volendosi sostituire al dominus americano al comando dell’EUropa.

Da qui a derivare la prossima guerra commerciale ossia la guerra valutaria il passo è breve. Per fare questo serve solo il controllo della Fed, che arriverà si spera a breve con la nomina del super tecnico e finissimo economista Marvin Goodfried. Vi basti pensare che Marvin era capo della ricerca della blasonata Fed di Richmond, baluardo conservatore, una vita passata alla Fed. Mentre Powell non nasce nemmeno economista visto che è un giurista, come Obama, da cui venne nominato (…). Spero il messaggio sia arrivato.

Guarda caso Goodfriend è osteggiato all’inverosimile dai Dem, fino a spingersi a “comprare” senatori per evitare che si concretizzi la conferma senatoriale ossia la presa della banca centrale USA da parte del pragmatismo trumpiano, mai vista una lotta simile al Senato per la nomina di un semplice membro della Fed non presidente. A valle di tale evento, se la nomina verrà confermata al Senato, le cose cambieranno veramente e Trump raccoglierà i frutti sperati. Anche Reagan dovette attendere oltre un anno per potere avere “grip” sul sistema, infatti poi tentarono di assassinarlo. Per prevenire tale infausto evento, Trump da anni non si fa più difendere dai servizi segreti USA ma direttamente dai militari, vedasi anche il sospettissimo suicidio del beneamato Antonin Scalia, membro della Corte Suprema USA. Chi ha tantissimo da perdere è soprattutto l’EUropa franco-franco-tedesca (…) che molto probabilmente verrà davvero messa al muro, a breve.

Credetemi, la fretta di mettere in ginocchio l’Italia da parte dell’EU ossia metter al guinzaglio Roma con l’austerità euroimposta dipende dal fatto che in Italia i militari USA sono sempre stati potentissimi, visto che considerano la Penisola come un elemento insostituibile dell’apparato offensivo USA. Per la stessa ragione Berlino e Parigi vedono cotanta vicinanza dell’Italia all’avversario commerciale americano come una enorme minaccia. Ma questa è un’altra storia che approfondiremo nelle prossime settimane.

Seguiamo gli eventi, avvertendovi che nottetempo tutto prenderà enorme velocità e verremo superati dagli eventi.

Fantomas


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