Energia
Trump manda una nuova proposta a Kiev per lo sfruttamento minerario, più moderata
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In un recente sviluppo, l’amministrazione Trump ha presentato all’Ucraina una bozza di accordo rivista riguardante i minerali delle terre rare. La mossa arriva dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto infuriare l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump rifiutando la proposta iniziale. Axios ha riportato questa nuova svolta, attingendo informazioni da funzionari ucraini e americani, nonché da diverse altre fonti informate.
Sia le fonti ucraine che quelle americane hanno riferito ad Axios che il nuovo accordo sembra ora più plausibile ed equilibrato. Secondo un insider, sono stati apportati miglioramenti significativi all’accordo, allineandolo alla legge ucraina. Diversi collaboratori di Zelensky lo esortano ad approvare l’accordo rivisto per evitare ulteriori discordie con Trump e giustificare il continuo sostegno degli Stati Uniti.
Secondo quanto riferito, la versione aggiornata risponde ad alcune delle preoccupazioni di Zelensky, in particolare eliminando una clausola che poneva l’accordo sotto la giurisdizione dei tribunali di New York.
L’accordo apparentemente non ha senso, perché l’Ucraina non è attualmente un grande produttore di terre rare, ma la sua conclusione ha un valore che va oltre quello dello sfruttamento di queste materie. Come ha sottlineato Scott Bessent in una sua intervista odierna, per Trump l’accordo è un passo necessario per poter interessare direttamente gli USA nella materia. Una sorta di pretesto per giustificare la presa di posizione non compresa da Zelensky.
A conferma di ciò, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz ha sottolineato la necessità che Zelenskyj torni al tavolo delle trattative sulle risorse minerarie. “Questa è una trattativa. Quando si negozia, si raggiungono degli accordi. L’Ucraina vuole negoziare sui minerali, ed è di questo che stiamo discutendo”, ha dichiarato alla stampa.
In precedenza, Zelenskyj aveva rifiutato di firmare un accordo con gli Stati Uniti che garantisse l’accesso alle risorse naturali dell’Ucraina, citando la mancanza di “dettagli specifici sulle garanzie di sicurezza”. L’amministrazione statunitense ha criticato questa decisione definendola “miope”.
Secondo la NBC News, l’accordo proposto dall’amministrazione Trump prevedeva che Kiev trasferisse a Washington il 50% dei suoi giacimenti di terre rare, con la garanzia di dispiegare truppe statunitensi per la loro protezione, a condizione di raggiungere un accordo con la Russia per porre fine al conflitto in corso istigato da Mosca. Del resto senza la pace, raggiunta anche con l’interessamento degli USA e i suoi capitali, le risorse minerarie, di qualsiasi tipo, non sono sfruttate.
Nel frattempo, il Daily Telegraph ha indicato che la proposta di Trump si estendeva ben oltre l’estrazione mineraria, comprendendo petrolio, gas, porti e infrastrutture più ampie. Le condizioni proposte dagli Stati Uniti sono state viste come “equivalenti alla colonizzazione economica dell’Ucraina da parte degli Stati Uniti” e hanno imposto un “onere impossibile di riparazioni”. Secondo quanto riferito, il documento ha causato confusione e panico a Kiev.
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