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Economia

Trump Inizia a Demolire il Dipartimento dell’Educazione, lasciando spazio agli Stati

Trump inizia a demolire parte del Dipertimento dell’Educazione, trasferendo gli obblighi educativi aglli stati, e così i programmi, lasciando solo centralizzati i presitti agli studenti e i programmi per i bambini con bisogni speciali. Tutto il resto torna agli stati , ma anche alle famiglie

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Come previsto, il Presidente Trump ha  tenuto un incontro alla Casa Bianca per firmare i primi decreti di scioglimento del Dipartimento dell’Educazione e spiegare quali siano i suoi programmi in materia. 

Con l’ordine, in preparazione da settimane,  Trump ordinerà al Segretario all’Istruzione Linda McMahon, recentemente confermata, di prendere tutte le misure necessarie per preparare la chiusura, o il dimagrimento,  del Dipartimento dell’Istruzione e trasferire la sua autorità agli Stati, secondo una scheda informativa della Casa Bianca ottenuta da NTD TV e Epoch Times.

L’ordine mira anche a garantire che, nel corso del processo, non vi siano interruzioni nell’erogazione di servizi, programmi e benefici su cui gli americani fanno affidamento.

Dipeartimento dell’Educazione 

La segretaria stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che tutte le funzioni critiche del Dipartimento dell’Istruzione rimarranno attive, almeno sino a quando Trump non firmerà l’ordine per la fine definitiva del Dipertimento.

“Il Dipartimento dell’Istruzione sarà molto più piccolo di quello che è oggi. Come sapete, l’ordine esecutivo del Presidente ha ordinato a Linda McMahon di ridurre notevolmente l’agenzia. Quindi, per quanto riguarda i prestiti agli studenti e le borse di studio Pell, questi saranno ancora gestiti dal Dipartimento dell’Istruzione”, ha dichiarato ai giornalisti alla Casa Bianca, riferendosi alla McMahon, il segretario all’Istruzione.

“La grande responsabilità di educare gli studenti della nostra nazione tornerà agli Stati. Tutte le funzioni critiche del dipartimento… rimarranno ”, ha aggiunto Leavitt.

Scuole negli USA

Il commento di Leavitt arriva mentre il Presidente ha dichiarato di voler eliminare completamente il dipartimento, ma ciò richiederebbe un atto del Congresso, che è improbabile che avvenga poiché sarebbero necessari 60 voti al Senato, per cui risulta, al momento, improbabile. 

Nei suoi primi commenti sull’ordine esecutivo, ottenuti in esclusiva dal Daily Caller, la McMahon spiega che il dipartimento “continuerà a sostenere gli studenti della K-12, gli studenti con esigenze speciali, i mutuatari degli studenti universitari e altri”, collaborando con gli Stati per dare loro il controllo sull’istruzione.

“Chiudere il Dipartimento non significa tagliare i fondi a coloro che ne dipendono: continueremo a sostenere gli studenti di K-12, gli studenti con esigenze speciali, i mutuatari degli studenti universitari e altri che fanno affidamento su programmi essenziali. Seguiremo la legge ed elimineremo la burocrazia in modo responsabile, collaborando con il Congresso e i leader statali per garantire una transizione legittima e ordinata”, afferma la McMahon nella sua dichiarazione.

“Con l’azione di oggi, facciamo un significativo passo avanti per dare ai genitori e agli Stati il controllo sull’istruzione dei loro figli. Gli insegnanti saranno svincolati da regolamenti e scartoffie onerose e potranno tornare a insegnare le materie di base. I contribuenti non saranno più gravati da decine di miliardi di dollari di sprechi per esperimenti sociali progressisti e programmi obsoleti. Gli studenti delle scuole e delle università saranno sollevati dalle fatiche causate dagli oneri amministrativi e saranno in grado di raggiungere il successo in una carriera futura che amano”, prosegue la relatrice.

Scuola superiore negli USA

L’ordine esecutivo non abolisce il dipartimento, ma lo ridimensiona e chiede “l’erogazione ininterrotta di servizi, programmi e benefici su cui gli americani fanno affidamento”.

Uno smantellamento programmato

Il Dipartimento dell’Istruzione impiegava circa 4.200 dipendenti prima del recente licenziamento di circa 1.300 persone  e l’assunzione di altre 600.

La forma attuale dell’agenzia deriva da una legge del 1979 che l’ha resa indipendente separandola dal Dipartimento della Salute, dell’Istruzione e del Welfare.

Secondo la Casa Bianca, il ruolo del governo federale nell’istruzione ha deluso studenti, genitori e insegnanti.

I punteggi del National Assessment of Educational Progress (NAEP) dimostrano che i risultati degli studenti non sono migliorati, nonostante gli oltre 3.000 miliardi di dollari investiti dall’inizio del Dipartimento dell’Istruzione nel 1979, secondo la scheda informativa.

Trump ha promesso in campagna elettorale di abolire il Dipartimento dell’Istruzione, sostenendo che è responsabile dell’indottrinamento dei giovani americani. In realtò quello che sta cercado di raggiungere è una liberalizzazione e una decentralizzazione dell’istruzione, in cui chiunque può scegliere la sua scuola. Fra le ipotesi vi è quella di lasciare un “Buono scuola” ai genitori e lasciare che scelgano la scuola in modo libero, cancellando poi, ovviamente, tutti gli obblighi legati alle filosofie Gender e Woke.

 


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