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TRUMP: IL COMMERCIO E’ SQUILIBRATO IN EUROPA A FAVORE DELLA GERMANIA di Francesca Romana Fantetti

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Visto? La Germania se ne frega del surplus lucrato alle spalle dell’Europa tedesca, appunto. E anche adesso che il Fondo monetario internazionale le ha chiesto di immettere quel surplus a favore dell’Europa, guarda caso, la Germania non vuole. “Non è questo il momento per aumentare la spesa pubblica “ ha detto il capo della Bundesbank.

Come dire che i soldi, i tedeschi, se li tengono. Per sè. Il Fmi chiedeva loro investimenti in sovrastrutture pubbliche europee in modo da potere aumentare i salari, dare impulso all’inflazione europea e moderare la feroce competitività dei tedeschi, riducendo il surplus nella bilancia dei pagamenti che, per la Germania, è stato il più consistente al mondo e che, nel 2018, varrà l’8 per cento di suo pil in contrasto con quanto previsto dallo stesso Trattato di Maastricht, ma niente, come volevasi dimostrare da un pezzo, la Germania gioca per sè sfruttando l’Europa resa tedesca all’uopo.

Ecco quanto importa alla Germania la crescita economica dell’Europa altro da sè. Niente. La Germania vuole la propria crescita non quella degli altri, ed in tale unica ottica si muove. Non averlo visto per tempo e non vederlo ancora adesso ci penalizza sempre più. Donald Trump è dal giorno dell’elezione che cerca di comunicarlo con fatti azioni gesti e parole, ma finora nessuno gli ha prestato orecchio. L’Italia in mano al Pd mai eletto meno che mai. E la cosa ci danneggia enormemente. La politica del rigore tedesco contro l’Europa e la compressione dei salari sono all’origine degli squilibri nel commercio mondiale in favore della Germania. E mentre la Germania si dice stizzita dell’intromissione del Fmi, Moscovici commissario europeo che pontifica su come devono andare elezioni e voto in Italia, nessuno lo stigmatizza, nè riprende. Anche dopo Tajani presidente europeo che ha detto che Moscovici non stesse parlando a nome dell’Europa tedesca (e a nome di chi allora il francese ha dato fiato alla bocca ?), quello ha ripetuto le sue intemerate contro la libertà di voto del l’Italia.

Quello che è importante e bene capire è una cosa semplice, e cioè che da tempo la Germania ha intrapreso grazie e per mezzo dell’Europa tedesca un progetto chiaro e che va chiaramente delineandosi in tutto il suo orrore, che consiste nell’impadronirsi dei cordoni della borsa , siano essi liquidità e conti, e con essi sta stringendo sempre più il cappio alla gola del resto dell’Europa. Tutto ciò mentre l’Italia si mostra genuflessa e porge il collo, e la Francia porta graziosamente il cappio salvando la sua di testa. Chi non vuole capire, lo capisca.

L’Europa tedesca sta ad esempio imponendo il prelievo dai conti. Proprio Moscovici ha ottenuto da Gentiloni i decreti attuativi che permettono agli enti pubblici di frugare dentro i conti correnti dei contribuenti italiani . Ecco perché Moscovici sta tuttora intervenendo a gamba tesa sul voto italiano dicendo che “se verranno modificate le norme introdotte da Gentiloni l’Italia sarà un rischio bancario per l’Europa”. Il caro Gentiloni, mai eletto prima e sciolto dopo ed adesso, danneggia l’Italia senza avere nessun ruolo. I suoi atti e provvedimenti esorbitanti gli ordinari sono da considerare ed eccepire come posti in totale abuso di potere, e come tali annullati. Essi sono nulli perché privi del potere di legittimazione e rappresentanza alla base.

In pratica non più solo l’Agenzia delle entrate potrà entrare nei conti correnti di tutti noi ma, dal 2018, “grazie” a Gentiloni e Moscovici, anche molte altre pubbliche amministrazioni che prima prevedano e poi, con calma e senza spingere, se riterranno, restituiranno il mal tolto dopo eventualmente averlo scoperto tale.

Tutti questi strumenti elettronici di accentramento altro non sono che novelli strumenti di futura tortura o comunque tenuta per le palle dell’intera cittadinanza dell’Eurozona. Il Regno Unito, come è noto, se ne andato, abbandonando l’Europa tedesca, e al momento è impegnato a siglare e perfezionare nuovi accordi da cui dovremmo imparare molto noi tutti. Si pensi ad esempio all’ultimo, quello con la Francia perché si impegni a mantenere i migranti lontani dalle bianche scogliere di Dover, precisamente a Calais. O all’accordo di difesa con lo sviluppo e collaborazione inglese -francese di una forza di cooperazione per il coordinamento delle attività militari tra le nazioni europee, esterna all’Europa Franco/tedesca e complementare alla NATO. Quello che si vuole dire è ciò che si è sempre detto, e cioè che la nuova Europa, per l’Italia, va costruita guardando Brexit e facendo sponda su Trump dall’altra parte dell’Oceano. Mollando o almeno ponendo come condizione la ricontrattazione tutta dell’Europa attuale tedesca, che non va, va a finire male, è cominciata male e finirà peggio. Le cose evolvono, gli equilibri cambiano, non si può non assecondare il movimento rimanendo arenati e fermi all’idea sbagliata. Si guardi avanti, oltre. Al nostro futuro.

 


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