Economia
Trump riapre la guerra commerciale: l’attacco del Canada alle Big Tech accende la reazione di Trump
Il presidente Donald Trump dichiara la fine dei negoziati commerciali con il Canada in una mossa a sorpresa. La ragione? La nuova tassa sui servizi digitali che colpisce le Big Tech. Scopri come una nuova guerra commerciale può impattare i mercati.

In una mossa che ha scosso i mercati e riacceso le tensioni geopolitiche, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato la “cessazione” dei colloqui commerciali con il Canada. La ragione? L’introduzione da parte di Ottawa di una nuova e audace tassa sui servizi digitali, un provvedimento che colpisce direttamente i giganti tecnologici americani.
In un post al vetriolo sulla sua piattaforma Truth Social, Trump non ha usato mezzi termini: “Il Canada, un Paese con cui è molto difficile COMMERCIARE… ha appena annunciato che applicherà una Tassa sui Servizi Digitali alle nostre Aziende Tecnologiche Americane, che è un attacco diretto e sfrontato al nostro Paese”.
La sua reazione è stata immediata e drammatica: “Sulla base di questa tassa esecrabile, stiamo TERMINANDO tutti i colloqui sul Commercio con il Canada, con effetto immediato”. L’annuncio, che ha riportato alla mente i giorni più caldi della sua prima presidenza, è stato accompagnato dalla minaccia di nuove tariffe sulle importazioni canadesi da imporre “entro i prossimi sette giorni”.
La sfida canadese alle Big Tech
Questa mossa segna la fine di un periodo di relativa calma nei rapporti tra i due Paesi, che aveva seguito l’elezione di Mark Carney come primo ministro canadese. Nonostante la tregua, la tensione era nell’aria. Il ministro delle finanze canadese, François-Philippe Champagne, aveva già chiarito all’inizio del mese che il governo avrebbe proseguito con l’implementazione della Digital Services Tax (DST), pur sapendo che sarebbe stato un punto di scontro con l’amministrazione Trump. Si tratta di una provocazione bella e buona.
La nuova misura impone una tassa del 3% sui ricavi che le aziende tecnologiche generano dagli utenti canadesi. È un colpo diretto al cuore di Silicon Valley, che si è strenuamente opposta a questo tipo di tassazione in tutto il mondo.
La reazione del mercato non si è fatta attendere. Dopo l’annuncio, il dollaro canadese è crollato, perdendo lo 0,7% rispetto al dollaro USA, mentre l’indice S&P 500 è sceso dai suoi massimi giornalieri. Il clima di incertezza commerciale è tornato prepotentemente al centro dell’attenzione degli investitori.
Guerra commerciale: non solo tasse digitali
Le tensioni tra i due vicini non si limitano al settore tecnologico. Un’altra questione scottante è la politica agricola canadese, in particolare il sistema di “gestione dell’offerta” che protegge l’industria lattiero-casearia del Paese con prezzi fissi e quote di produzione. Già nel 2017, durante la sua prima presidenza, Trump aveva definito questo sistema una “vergogna”.
Nel suo post su Truth Social, Trump ha rilanciato l’accusa: “Hanno imposto ai nostri Agricoltori tariffe fino al 400% sui Prodotti Lattiero-Caseari, per anni”. È chiaro che il nuovo scontro sulla DST ha riacceso vecchie ferite, trasformando un disaccordo su una singola tassa in una vera e propria guerra commerciale su più fronti.
La mossa di Trump, improvvisa e unilaterale, mette il Canada in una posizione difficile e costringe il governo di Carney a una risposta rapida. Mentre il mondo osserva, questa mossa potrebbe essere solo la prima scintilla di un conflitto economico più ampio, con implicazioni che vanno ben oltre i confini nordamericani. Intanto Trump ha affermato che i nuovi dazi saranno annunciati entro sette giorni. Quindi ora vedremo le reazioni del Canada.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login