Trump e Vance: come si presenteranno le loro politiche economiche?

Donald Trump si è scelto il compagno e il ticket elettorale repubblicano è completo, e le possibilità di vittoria appaiono, tutto sommato buone. Secondo i sondaggi indipendenti, molti dei quali non hanno ancora registrato il fallito attentato alla vita dell’ex presidente, questi sarebbe in testa nel collegio elettoraale per una ventina di seggi:

Quale sarà l’impatto delle politiche della coppia nel caso di vittoria dei Repubblicani a Novembre?

Come sarà la MAGAnomics?

Riaggiustamento della bilancia commerciale a suon di dazi.

Inutile nascondere che la bilancia commerciale statunitense sia fortemente squilibrata, come potete vedere dal seguente grafico:

 L’ex presidente propone un’ampia tariffa del 10 percento su tutte le importazioni, oltre a un dazio  del 60 percento sulle merci provenienti dalla Cina. 

Secondo alcuni analisti, le tensioni commerciali con gli alleati europei e asiatici, e forse anche con il Canada, si riaccenderanno, ma il problema si pone su scale diverse: la Cina effettivamente verrà molto colpita, per molti prodotti europei si tratterà di un semplice ritocco. Se mai il problema è legato al transito nei paesi terzi dei prodotti cinesi, ad esempio in messico, o nelle produzioni di aziende cinesi collocate in paesi terzi, dal Messico alla UE. Non sarà facile fare una distinzione, e più che guerra avremo un ambiente di guerriglia. 

Trump e Vance sono persone empiriche e non si faranno guidare da aspetti ideologici, affrontando le sfide caso per caso, con sovvenzzioni per i produttori USA colpiti, come del resto fece giià nel 2016, da eventuali contro-sanzioni. Lo stesso avverrà nelle trattative commerciali internazionali, e in questo bisognerebbe affrontare i problemi con un atteggiamento basato sulla concretezza e senza pregiudizi. In questo la von der Leyen, legata da verdi e socialisti, è proprio nella posizione peggiore per poter concluedere le trattative in modo positivo. 

La vita sarà poi difficile per le aziende americane che intendono delocalizzare, “Globalizzarsi”. Vance dichiaro an NYTimes all’inizio di quest’anno: “La spinta principale dell’ordine americano di globalizzazione del dopoguerra è stata quella di affidarsi sempre di più alla manodopera a basso costo. La questione del commercio e quella dell’immigrazione sono due facce della stessa medaglia“,

Tagli alle tasse

L’abbassamento delle tasse è stato un pilastro dell’economia repubblicana per decenni. Nel 2017, il Congresso repubblicano e Trump hanno promulgato un ampio pacchetto di tagli fiscali alle imprese e alle persone, per un valore di 1,7 miliardi di dollari.
La loro scadenza è prevista per l’anno prossimo, a meno che Trump non li renda permanenti. Egli vuole anche tagliare l’aliquota fiscale aziendale dall’attuale livello del 21 percento.

Probabilmente il pacchetto di Trump del 2017 sarà rimodulato per renderlo più aderente alle classi medie piuttosto che a quelle benestanti, e in questo JD Vance si era fatto già sentire:  “Non credo che si tratterà di un’estensione diretta, ci saranno alcune visioni in competizione”, ha detto Doug Holtz-Eakin, direttore dell’American Action Forum, un think tank di destra. “Si è parlato apertamente di aumentare l’aliquota aziendale, perché non ci interessano le grandi aziende, e di utilizzare quel denaro per perseguire altri obiettivi”. Quindi i tagli ci saranno,, perché parte della politicaa Repubblicana, ma la loro intensità e, soprattutto, distribuzione sarrà oggetto di una discussione successiva. 

Un’altra questione riguarda i miliardi di dollari di sgravi fiscali approvati dal Presidente Joe Biden per stimolare la produzione nazionale. Le misure – soprattutto quelle per l’energia pulita – sono state criticate dai repubblicani. Ma molte parti del Paese stanno beneficiando dei nuovi posti di lavoro che, bene o male, hanno creato. Anche in questo caso penso che Trump agirà caso per caso, in modo empirico, per tagliare parte dei contributi, ridirigerli in altri settori, lasciando attivi solo quelli che hanno realmente prodotto una ricaduta occupazionale. Ad esempio le auto elettriche non sono state un grosso successo e le stesse case automobilistiche stanno rivedendo i piani di investimento. trump potrebbe essere tentato di aiutarle. 

Mondo del lavoro e deregolazione

I sindacati hanno avuto un posto insolitamente di primo piano alla Convention democratica. Ricordiamo che i “teamster” americani sono veramente rappresentanti del mondo del lavoro, non sono enti burocratico-politici come in Italia. Questi attori hanno spiegato bene come ci sia una grande azienda che orami non crea lavoro e non crea ricchezza.

Difficilmente Trumo diventerà la voce dei sindacati, ma queste lamentele non saranno inascoltate, soprattutto perché vicine a Vance. I repubblicani saranno il partito dell’impresa, ma magari molto meno della multinazzionale , come erano sino a ieri. Un cambiamento anche politico verso il centro che rischia di spiazzare i Democratici e di tagliare la loro base.

Anche la deregolamentazione è da sempre un cavallo di battaglia repubblicano, ma probabilmente verrà rimodulata. Trump ha giò detto che farà sparire buona parte dei vincooli all’industria petrolifera e , allo stesso modo, farà scoomparire molte regolamentazioni anti-emissioni.  Anche tante leggi poco lucide a favore del DEI saranno cancellate, e non è detto che vi sia una forte spinta verso la meritocrazia anche nella scuola contro norme di favoritismo razziale.

Ci sono però tre settori che, probabilmente, potrebbero vedere una stretta e non una deregolamentazione: prima di tutto l’antitrust, dove Vance si è perfino spinto ad elogiare l’attuale presidente della FTC; Lisa Khan, nominato da Biden. Quindi il settore bancario, magari con una mossa populista di taglio degli stipendi e bonus ai dirigenti delle banche salvate dal denaro pubblico. Infine il settore ferroviario, dove si presterà una maggiore attenzione alla sicurezza.