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Perchè Trump è presidente e rappresenta gli USA. Anche in Italia. Anche per i media. Anche per i politici nostalgici di Obama

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Vorrei portare alla vostra attenzione un aspetto che troppo spesso i media italiani tendono a far passare in sordina ossia che Trump, il commander in chief, rappresenta gli USA nel mondo. Anche in Italia. Può piacere o meno ma è la realtà, a cui bisogna adeguarsi.

E la vittoria trumpiana è stata oltremodo chiara, al contrario di quello che gli stessi media di cui sopra vogliono farvi credere. A maggior ragione considerando che il supposto vantaggio nel numero di voti di Hillary Clinton – vantaggio non tradotto in seggi – è stato accumulato in stati come la California che da sola ha rappresentato un vantaggio numerico per Hillary di circa 1.5 milioni di voti (ossia la differenza di voti pro-Hillary deriva dai risultati di pochisssimi stati dove i Repubblicani non hanno praticamente fatto campagna elettorale). Va però sottolineato che in molte contee non solo californiane gran parte dei voti suppostamente pro-Hillary erano dichiaratamente falsi. Su tutte la contea di Los Angeles, una delle più popolate d’America dove Hillary ha stravinto: pensate che hanno votato il 144% degli aventi diritto… (ossia molti hanno votato senza averne titolo, statisticamente pro-Hillary)

Non aggiungo altro.

Stiamo ai fatti. Vi allego 4 schede, una con i voti per stato sia nel 2016 quando hanno vinto i Repubblicani di Trump comparata a quella del 2012, quando vinsero i Dem di Obama.

La seconda è relativa al voto per contea nel 2016, rosso è Trump mentre blu è Hillary Clinton.

La terza scheda indica la divisione strutturale tra i votanti americani nel 2016: tale scheda chiarisce più di mille parole come il “social divide” indotto da Obama sia reale e soprattutto deleterio per gli interessi americani – il comportamento del primo presidente nero USA sembra essere stato improntato a risvegliare istinti ormai sopiti, ossia quelli della lotta di classe tra persone di colore e bianchi, con conseguenze drammatiche che stanno portando gli USA a qualcosa di simile al terrorismo interno, vedasi movimento Antifa, per la gioia dei nemici dell’America tra cui – sigh – annoveriamo ormai anche Berlino -.

In relazione alla Germania aggiungo, nelle more di un piano concordato con la vecchia amministrazione USA, che la pietra angolare della strategia tedesca di rinascita geostrategica globale passa per l’imposizione di proprie tecnologie a livello globale. Parlo della nefasta auto elettrica, che emette tanta CO2 (Tesla) quanto la Ferrari Portfino (fonte: calcoli del Governo di Singapore), ossia NON serve a nulla per la riduzione del riscaldamento terrestre anche perchè utilizza elettricità prodotta da fonti fossili, incrementando detto riscaldamento (…), al diavolo la propaganda dei media asserviti – ovvero pagati, cooptati – alla causa. Ne parleremo approfonditamente in interventi successivi.

Lascio a voi trarre le conclusioni finali (oltre che ad immaginare le conseguenze dello status quo, anche in relazione ad una eventuale non accettazione sulla sponda EUropea dell’avvenuta vittoria trumpiana negli USA).

Ca va sans dire, a maggior ragione visti i comportamenti neocoloniali ed asimettrici dell’EUropa franco-tedesca, chi scrive sta con gli USA.

MD


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