Difesa
TRUMP ABBANDONA LA GERMANIA. Ritira 9500 soldati, spostandoli in Polonia o riportandoli a casa
Le relazioni fra il presidente Trump e la Germania sono sempre state piuttosto tese. I tedeschi pensano che il presidente USA sia una specie di bruto, Trump ritiene che i tedeschi siano solo degli approfittatori che non partecipano in modo attivo alle spese della NATO, ma che lucrano sul proprio surplus commerciale.
Alla fine il presidente USA sembra aver perso la pazienza. Secondo il WSJ la Casa Bianca ha previsto il ritiro di 9500 soldati dalla Germania, riducendo la presenza totale sul suolo tedesco a 22500 militari e chiudendo e trasferendo diverse infrastrutture militari e logistiche. Questi uomini dovrebbero essere trasferiti verso altri paesi NATO, soprattutto Polonia, mentre una parte dei soldati rientrerà negli USA. Comunque gli USA manterranno la possibilità di portare le presenze a 52 mila soldati per le emergenze o le esercitazioni.
La decisione di Trump, che pure ha delle basi strategiche (la Germania non è più la prima linea della NATO) ha delle forti motivazioni politiche e questo non è sfuggito ai tedeschi. Le reazioni sono state di due tipi:
- la CDU ha reagito con sorpresa e rammarico. Ricordiamo che Martin Weber, un pezzo grosso del partito della Merkel, è un atlantista convinto e che questa era la posizione del partito della Merkel. Gli esponenti di questo partito hanno protestato mettendo il luce quanto la Germania sia importante per la NATO.
- La sinistra, Linke e frange socialdemocratiche e verdi in testa, vedono la decisione come un’occasione per la Germania per tagliare definitivamente con il passato e con al NATO, vista come una reliquia del passat.
Effettivamente la posizione del governo tedesco, che da un lato ha legami strettissimi con la Cina, dall’altro incrementa la dipendenza energetica dalla Russia, sta diventando sempre più incompatibile con la permanenza nella nella NATO. Però la Germania, da sola , militarmente non esiste e non sarebbe in grado di difendere i propri interessi nei confronti non delle superpotenze, ma neanche di paesi del terzo mondo. Ecco che da Berlino si rilancia il progetto di una difesa europea, frose la maggiore minaccia per gli USA, che non resteranno fermi.
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