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Euro crisis

La Troika continua a danneggiare l’Eurozona e il Wall Street Journal continua a tralasciare la cosa – William Black

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La politica della Banca Centrale Europea (BCE) che si ritrova per iscritto è quella di mantenere il tasso di inflazione dell’eurozona appena sotto il 2%. La BCE ha costantemente fallito nel raggiungere questo risultato. Infatti, il suo fallimento è in costante crescita. L’insuccesso della BCE ci dice qualcosa di enormemente importante circa cosa c’è di sbagliato nell’economia dell’eurozona e di come la Troika dissangui quell’economia attraverso l’austerità. L’aumento nell’incapacità della BCE di arrivare almeno vicino al suo obiettivo sul tasso di inflazione dimostra che la domanda rimane del tutto inadeguata nell’eurozona – facendo dell’austerità una folle politica autodistruttiva. Il Wall Street Journal (WSJ) riporta il recente insuccesso della BCE in un articolo così titolato: “Il tasso di inflazione in Germania cala come la produzione rallenta”.

Così, quanto ci vuole perché il WSJ evidenzi questi due spunti di analisi per il lettore?! Il WSJ seppellisce la causa guida circa il terribile tasso di disoccupazione in Europa nell’ultima causa, dell’ultima sentenza, dell’ultimo paragrafo del suo articolo. Il fatto che le popolazioni di Italia, Spagna e Grecia stiano soffrendo una seconda Grande Depressione sparisce dalla narrazione dell’WSJ. Le parole “domanda”, “austerità”, “politiche fiscali” e “stimoli” non appaiono mai nell’articolo. Il WSJ sta sperimentando una nuova arte. Si è evoluto dal seppellire la causa portante all’esorcizzarla.

Ecco l’approccio di avvicinamento all’analisi dell’WSJ.

“Il tasso annuo di inflazione in Germania si è quasi dimezzato a maggio, aumentando la preoccupazione che l’eurozona stia affrontando un prolungato tratto di crescita dei prezzi al consumo eccessivamente bassa che potrebbe far deragliare la sua fragile ripresa.

Il forte calo nel tasso di inflazione è arrivato come gli studi rilasciati lunedì hanno mostrato che l’attività manifatturiera nell’eurozona ha rallentato più bruscamente di quanto prima stimato in maggio”.

Cosa ha causato la brusca diminuzione dell’inflazione anche quando si è ad un livello molto basso e ben al di sotto dell’obiettivo della BCE?! Un lettore dell’WSJ dovrebbe volerlo sapere, ma si dovrebbe sperare che anche la Troika voglia saperlo.

L’implicazione logica è che i giornalisti credono che la bassa inflazione causi la recessione, il che è falso. Ma una inflazione bassa del tipo quella che esibisce l’eurozona è il sintomo di una domanda inadeguata. Il sintomo di gran lunga più importante di una domanda inadeguata è un alto livello di disoccupazione. Come la disoccupazione diventa molto bassa o arriva la deflazione alcuni consumatori possono rinviare i più importanti acquisti discrezionali riducendo ulteriormente una domanda già inadeguata ed esacerbando la recessione. La teoria dell’inflazione che causa recessione è sbagliata, ma nel suo nucleo è una teoria basata sulla inadeguatezza della domanda.

Perché l’attività produttiva è diminuita fortemente nell’eurozona?! I produttori vendono meno merci quando la domanda di loro prodotti diminuisce. Questo fatto è al di la delle competenze analitiche della Troika e dell’WSJ. Invece il WSJ enfatizza che l’eurozona è in una “fragile ripresa” che può essere deragliata dalla bassa inflazione (piuttosto che dalla mancanza di domanda).
Allora proviamo la logica dell’WSJ in questo frangente del suo racconto – la ripresa della zona euro è patetica. Nonostante lo sforzo dell’WSJ di far passare una racconto roseo la notizia continua ad essere terribile.

“Solo la Spagna e l’Olanda hanno registrato un’accelerazione della crescita nel corso del mese.

Gli studi hanno indicato che i produttori stanno assumendo lavoratori per soddisfare i nuovi crescenti ordini, anche se a un ritmo così modesto che serviranno molti mesi prima che ci sia una significativa diminuzione del tasso di disoccupazione nell’area della moneta dall’essere vicino a livelli record”.

L’ultima parte dell’articolo dell’WSJ arriva finalmente alla causa principale – “il tasso di disoccupazione dell’eurozona è vicino a livelli record”. In un mondo razionale questo sarebbe la tragedia principale ed anche un tragedia sociale che dovrebbe preoccupare la Troika e le sue politiche. Il WSJ e la Troika non hanno nemmeno fatto finta di avere una grande simpatia per i disoccupati.

Possiamo ora rivedere l’offerta di quello che passa per analisi il WSJ. La bolla dell’eurozona era spuntata nel 2006 – otto anni fa. L’economia dell’eurozona sarebbe dovuta essersi ripresa anni fa. Invece, la Troika ha inflitto l’austerità e forzato l’eurozona in una seconda Grande Recessione. Italia, Spagna e Portogallo sono state forzate dall’austerità in una seconda grande depressione. La disoccupazione rimane ai livelli della Grande Depressione in Italia, Spagna, Grecia e vicino a livelli da record nell’eurozona nel suo complesso.

La “ripresa” dell’eurozona è così “modesta” che sembra destinata ad impiegare molti mesi prima che ci sia un calo significativo del tasso di disoccupazione, nell’area della moneta unica, che è ora vicino a livelli da record. Questa può sembrare una modesta descrizione della ripresa da parte dell’WSJ, ma è in realtà una drammatica sopravalutazione del grado della “ripresa”. Il tasso di ripresa della UE è così patetico che in Italia la disoccupazione continua ad aumentare. In Spagna, una delle uniche due nazioni della eurozona che ha registrato un aumento della crescita nell’ultimo mese, il troll capo della Troika, Olli Rehn, ha previsto che sarà necessario, per la Spagna, arrivare al 2024, per “sfuggire” alla fase di crisi della Seconda Grande Depressione. Il tasso di crescita nelle altre nazioni dell’eurozona è così “modesto” che se continuasse a rimanere invariato per un decennio, anche la disoccupazione aumenterebbe o rimarrebbe a livelli che la gente normale potrebbe chiamarli i risultati di una “recessione”.

Il tasso di crescita è così patetico perché la domanda è molto inadeguata. Se la Troika adottasse degli stimoli, questi potrebbero produrre un tasso di crescita ben maggiore – e se dei programmi di stimolo facessero crescere modestamente anche l’inflazione sarebbe, nella logica della Troika, altamente desiderabile.

Ma il WSJ e la Troika effettivamente fanno ora degli stimoli un caso più forte per la loro corretta descrizione della modesta ripresa come fragile. Ma la loro risposta [sulla la BCE n.d.t.], tuttavia, è di aspettare per più di un anno, lavandosi le mani per non aver raggiunto il suo obiettivo sull’inflazione piuttosto che utilizzare tempestivamente le politiche di stimolo fiscale che anche il FMI – un membro della Troika – ha ammesso come hanno avuto successo nelle crisi quanto sono state usate da altre nazioni.

Breve nota sull’autore

William Kurt Black è un avvocato americano, professore associato alla Università del Missouri Kansas City, specializzato in crimini dei colletti bianchi. È stato regolatore finanziario durante quella che viene chiamata la “Saving and Loan crisis” tra metà degli anni ’80 e ’90 con procedimenti che hanno portato alla condanna degli autori delle frodi. Infine, appare regolarmente sui principali network americani ed è autore di libri tra i quali spicca: “Il miglior modo per rubare a una banca è possederne una”; oltre che essere parte del film di Micheal Moore: “Capitalism: a love story”. Tra il 24 ed il 26 febbraio 2012 ha partecipato al summit MMT di Rimini, uno dei summit di economia più partecipati di sempre in Italia e che ha riempito il 105 Stadium con oltre duemila persone, ed il cui intervento riportiamo nel video qui sotto.

Fonte: New Economic Prespectives 

Traduzione a cura di Luca Pezzotta di Economia Per I Cittadini


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