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Tria: Saccomanni, il mio predecessore, fu ricattato da Schaeuble per il Bail In. Siamo solo agli inizi…

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Parole di fuoco, veramente inedite, in commissione Finanze, da parte del Ministro Tria nei confronti del Bail In. Secondo quanto rivelato dal ministro TRIA in commissione l’allora ministro Saccomanni del governo Letta non era favorevole ad una normativa così ampia come quella successivamente approvata, ma ad un  Bail In che riguardasse solo specifiche voci del bilancio. Schaeuble, ministro delle finanze tedesco,  però ricattò Saccomanni affermando che, se non avesse accettato la normativa che poi sarebbe diventata il BRRD, avrebbe sparso la voce che il sistema bancario italiano era inaffidabile e prossimo al fallimento. 

Tria ha affermato anche di essere personalmente contrario al sistema attuale del Bail In, che obbliga i risparmiatori a compartecipare alle perdite, e di essere in questo in linea con quanto sostiene il presidente dell’ABI Patuelli, ma che ritiene difficile che si possa assistere ad una modifica a breve della normativa.

Ricordiamo che all’epoca LETTA, Legion d’onore che insegna a Parigi, esultò per il risultato, ma Claudio Borghi fin da subito aveva ben chiaro cosa sarebbe successo di li a due anni o poco più..

Siamo perfettamente d’accordo con Tria per quanto riguarda sia i contenuti sia la difficoltà di modifica, in quanto l’ultimo report CesIFO sullo stato dell’Unione vuole puntare ancora di più sul lato privato per perseguire perfino il superamento degli sbilanci dell’Unione. Questo significa che non solo verrà a permanere il bail In, ma si pensa, in un modo o nell’altro, di far pagare alle tasche dei cittadini europei, o ai loro fondi pensione, la presenza di differenze strutturali di finanza pubblica e di sistema economico, tramite interventi a sostegno della finanza pubblica successivamente compensati da “Tosature” degli stessi risparmi, sullo stile bancario. Una vera e propria follia ordoliberista che dovrebbe causare, solo perchè proposta, una rivolta popolare, ma che si cercherà di far passare nel silenzio generale.

 

 

 

 


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