Economia
Cessate il fuoco tra Iran, Israele e USA: Trump rivendica il successo, ma i rischi persistono
Con la mediazione del Qatar, Iran, Israele e USA hanno raggiunto un cessate il fuoco. Trump annuncia la fine della “guerra di 12 giorni”, ma la pace è fragile. L’analisi dei rischi e delle prossime mosse.

Con la mediazione del Qatar, Iran, Israele e Stati Uniti hanno raggiunto un cessate il fuoco, entrato in vigore alle 7 del mattino di oggi, ora mediorientale, dopo un ultimo lancio di missili iraniani. L’accordo, annunciato dal presidente Donald Trump tramite Truth Social, pone fine a quella che ha definito la “guerra di 12 giorni”. Trump si è attribuito il merito del successo diplomatico, elogiando il coraggio e l’intelligenza di entrambe le nazioni e sottolineando il ruolo cruciale del Qatar, in particolare dell’Emiro e del Primo Ministro, nel facilitare l’intesa.
Il cessate il fuoco prevede una graduale de-escalation: l’Iran ha avviato la tregua nelle prime 12 ore, seguito da Israele nelle successive 12, con la conclusione ufficiale del conflitto prevista entro 24 ore. L’accordo segue intensi colloqui mediati dal Qatar, dopo che gli USA hanno colpito tre siti nucleari iraniani, causando “gravi danni” secondo il Pentagono, e l’Iran ha risposto con un attacco missilistico alla base americana di Al-Udeid in Qatar, senza causare vittime.
Tuttavia, la stabilità dell’accordo rimane incerta. Se da un lato il cessate il fuoco rappresenta un passo verso la pace, dall’altro si profilano nuove tensioni. È probabile che i tentativi di destabilizzare il governo iraniano, promossi da paesi avversari, si intensifichino. Inoltre, resta alta l’allerta per le cosiddette “cellule dormienti” iraniane negli Stati Uniti, che potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza interna. Secondo la Home security sono 1200 gli iraniani che sono entrati negli USA durante l’amministrazione Biden.
Trump ha definito l’accordo una vittoria, sottolineando che il conflitto avrebbe potuto devastare il Medio Oriente per anni. Tuttavia, alcuni analisti e politici, come il deputato Jim Himes, esprimono cautela, pur accogliendo con favore la tregua. “Se il cessate il fuoco reggerà, sarà un risultato positivo, considerando i rischi di instabilità regionale”, ha dichiarato Himes. Anche il deputato Jared Moskowitz ha definito l’esito un “successo” per gli USA, sottolineando l’assenza di perdite americane.
Il ruolo del Qatar è stato determinante, nonostante l’attacco iraniano alla base di Al-Udeid abbia complicato i negoziati. La diplomazia qatariota ha dimostrato flessibilità, mettendo da parte le tensioni per garantire la sicurezza regionale. Resta da vedere se questo fragile equilibrio reggerà e quali saranno le mosse future di Iran, Israele e Stati Uniti. La comunità internazionale osserva con attenzione, mentre Trump continua a promuovere la sua narrativa di “pace attraverso la forza”, lasciando aperte molte domande sul futuro della regione.
Intanto il mercato sembra credere alla possibilità della pace, con il petrolio che è andato a picco. Vedremo chi ha ragione.
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