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Transizione 5.0 “il brutto anatroccolo che si trasforma in cigno

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“Prima tutti criticavano ‘Industria 5.0’ , sostenendo che non fosse adatto alle imprese, poco funzionale. Ma come il brutto anatroccolo che poi diventa cigno, ora tutti lo invocano come manovra imprescindibile da finanziare subito con nuove risorse. Di fatto prorogheremo il programma Industria 5.0 con Transizione 5.0 da gennaio 2026 con una dotazione di 4 miliardi di euro. Martedì avremo una riunione con tutte le associazioni di impresa durante la quale illustreremo le risorse da mettere in campo soprattutto per coprire coloro che oggi sono in lista per Industria 5.0 ma fuori di copertura”. “Contiamo di allocare altre risorse a questa voce di spesa anche nel biennio successivo, 2027, 2028. E’ una sfida che raccogliamo io e gli altri ministri competenti”.

Effettivamente in questi giorno si sta creando molta confusione intorno ad una misura che, a torto, ha subito molte critiche e che invece si è dimostrato molto efficace, dal momento che Venerdi scorso il Ministero di Urso ha comunicato l’esaurimento dei fondi previsti per le imprese. Una comunicazione che ha sorpreso e che ha attirato su di sè molte critiche da parte del mondo imprenditoriale. Il ministero ha saputo comunicato l’intenzione di cercare nuove risorse e a questo scopo ha tenuto aperto il portale dove le imprese potranno fino al 31 dicembre caricare le loro richieste, che sono arrivate copiose (ulteriori 742 progetti, per un valore complessivo di 231.084.152,50 euro tra il fine settimana e i primi due giorni della settimana).

La normativa è stata inizialmente accolta in modo freddo dalle imprese, per via della sua complessità rispetto al precedente piano Transizione 4.0. Fino all’inizio del 2025 i 6,3 miliardi di euro stanziati risultavano quindi assorbiti lentamente. A cambiare lo scenario è intervenuta la legge di bilancio 2025, che ha unito i primi due scaglioni e introdotto diverse semplificazioni, tra cui la presunzione di risparmio energetico per gli investimenti sostitutivi di beni obsoleti.

Successivamente, il Mimit e il GSE hanno pubblicato FAQ e chiarimenti operativi, favorendo un’accelerazione della misura. Questi fattori, uniti alla crescente familiarità di imprese e consulenti con la normativa, hanno determinato un forte incremento delle domande nella seconda metà del 2025. In ogni caso, l’obiettivo di spesa dei 6,3 miliardi, è apparso impossibile da raggiungere nei mesi residui del biennio. Il Governo ha quindi deciso di rimodulare il PNRR, destinando parte delle risorse a nuove misure e liberando risorse nazionali per il piano di incentivi 2026, basato sull’iperammortamento e destinato a sostituire Transizione 4.0 e 5.0.

Il nuovo obiettivo di spesa è stato fissato a 2,5 miliardi di euro. Nel frattempo, le domande sono cresciute fino a superare i 2,8 miliardi di prenotazioni al 6 novembre. Il ministro Urso ha convocato per martedì 18 novembre alle ore 10.30, a Palazzo Piacentini, un incontro con le principali associazioni nazionali d’impresa per un confronto su Transizione 5.0 alla luce dell’esaurimento delle risorse disponibili, avvenuto nei giorni scorsi a seguito dell’elevato gradimento manifestato dal sistema produttivo per il Piano. Sarà presente all’incontro anche il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti.

Il Governo ha previsto circa 4 miliardi di euro per dare continuità agli incentivi a favore delle imprese che investono in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione. Come ha ricordato Marco Calabrò, Capo del Dipartimento per le politiche per le imprese del MIMIT, nel corso dell’Assemblea pubblica di AssoSoftware dello scorso 23 ottobre, “si tratta di un intervento pensato per offrire risposte immediate alle imprese” e per rendere la misura operativa da subito, semplificandone l’utilizzo.  E le associazioni di impresa hanno apprezzato questo sforzo.

“Positivo l’impegno del Governo, nello specifico dei Ministri Urso, Giorgetti e Foti, di collocare altri 4 miliardi per Transizione 5.0”. Ha detto Francesco D’Angelo delegato per Industria 5.0 di Unindustria. “Questo intervento – sottolinea – va decisamente nella giusta direzione, da noi fortemente auspicata, diretta a salvaguardare investimenti e fiducia nelle
imprese, dopo la comunicazione improvvisa dell’esaurimento dei fondi della scorsa settimana. Confidiamo anche altresì che gli impegni per Transizione 5.0 vengano anche prorogati per il biennio successivo 2027-28, come annunciato dal Ministro Urso. Apprezziamo, in tal senso, la convocazione del Ministro Urso per il 18 di novembre per discutere del tema”.

Insomma una vicenda questa di transizione 5.0 che ha dei contorni controversi, ma che ha dimostrato ancora una volta come spesso certe critiche siano premature se non pretestuose. Starà ora la ministro e al governo il reperimento di nuove risorse per una misura che ha mostrato ampiamente la sua efficacia, malgrado le ingenerose critiche ricevute fino a qualche settimana fa.

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