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Tragedia a Dubai: si schianta il nuovo caccia Tejas indiano, appena ordinato da Nuova Delhi
Tragedia e ambizione: il caccia “Indigeno” Tejas si schianta a Dubai proprio mentre l’India cerca ordini in tutto il mondo. Una aereo dalla storia molto complessa e con risultati contrastanti.

Il caccia LCA Tejas, pilastro del programma di difesa indigeno di Modi, si schianta durante l’Air Show di Dubai. Un successo a intermittenza, nonostante i forti ordini nazionali, che evidenzia i limiti della tecnologia “fatta in casa”.
In una giornata che doveva celebrare la crescente ambizione militare e industriale dell’India, l’Air Show di Dubai si è trasformato in un amaro promemoria delle sfide che ancora affliggono il programma di difesa “Make in India” del Primo Ministro Narendra Modi. Il caccia leggero indigeno LCA Tejas, gioiello di punta della produzione nazionale, è precipitato, trasformandosi in una palla di fuoco e causando purtroppo la morte del pilota. Ecco il video dello schianto da Telegram:
L’incidente, avvenuto durante una dimostrazione aerea il 21 novembre 2025, è il secondo noto nella storia operativa ventennale del Tejas e giunge in un momento cruciale. Solo martedì scorso, infatti, il governo indiano aveva dato il via libera all’acquisizione di 97 nuovi caccia LCA Tejas Mark 1A, aggiungendosi ai precedenti 83 ordinati nel 2021 per circa 48.000 crore di rupie, per un totale di 220 jet già commissionati.
💰 Quattro Decadi e un Motore Americano
La storia del Tejas è un esempio emblematico delle ambizioni e delle frustrazioni della spesa pubblica indiana. Concepito negli anni ’80 come Light Combat Aircraft (LCA), doveva essere il rimpiazzo indigeno dei vetusti MiG-21.1
Il programma, gestito dalla statale Hindustan Aeronautics Limited (HAL), ha attraversato un processo di sviluppo epocale, durato oltre quarant’anni. Il primo volo risale al lontano 2001, anno in cui l’allora Primo Ministro Atal Bihari Vajpayee lo battezzò “Tejas” (Radianza).
Il ritardo monumentale ha radici profonde, in primis nel fallimento del tentativo di produrre un motore nazionale: il Progetto Kaveri.
- Obiettivo Kaveri: Sviluppare un motore da 81 kN di spinta a secco.
- Risultato Kaveri: Solo 70.4 kN, ben al di sotto dei requisiti minimi.
Il clamoroso flop del motore Kaveri ha costretto Nuova Delhi a un pragmatico (e costoso) ripiego: il Tejas, vanto nazionale, vola con un cuore interamente americano, il turbofan General Electric (GE) F404-IN20. L’India ha dovuto siglare accordi miliardari con GE, l’ultimo dei quali, da 1 miliardo di dollari nel novembre 2025, per la fornitura di 113 motori F404, con consegne che inizieranno solo nel 2027.
La dipendenza non è banale: i ritardi nella consegna dei motori americani sono stati la principale causa dello slittamento del programma di consegna degli Mk1A, che doveva iniziare a febbraio 2024.
🏭 L’Impulso Keynesiano: Sostituire i MiG-21 e la Spinta Industriale
Nonostante i problemi di gioventù e la dipendenza dall’estero, l’enorme spinta del governo Modi verso il Make in India è innegabile. Questi ordini non servono solo a rimpiazzare i leggendari quanto obsoleti MiG-21 dell’Aeronautica Militare Indiana (IAF), ma mirano a riversare liquidità nel settore della difesa, sostenendo la HAL e garantendo importanti commesse a piccole e medie imprese.
Per far fronte agli ordini (attualmente si punta a una flotta di oltre 300 Tejas entro il 2035), HAL sta espandendo significativamente la sua capacità produttiva:
| Variante | Ordini Totali | Stato (al 2025) | Note |
| LCA Mk1 (IOC/FOC) | 40 | 38 ricevuti | Prima versione operativa |
| LCA Mk1A | 180 (83 + 97) | In attesa consegne | Versione migliorata |
| Totale Ordinato | 220 | In corso di produzione | L’ossatura futura dell’IAF |
📉 Il Duro Colpo al Mercato Globale
Il Tejas non è solo un velivolo per l’IAF; è uno strumento di soft power e un potenziale prodotto di esportazione. Ha impressionato in esercitazioni internazionali, intercettando persino l’Eurofighter Typhoon nel simulato Tarang Shakti 2024, anche se nella guerra moderna questi esercizi di dogfighting sono sempre meno significativi (e in quel caso avrebbe dovuto scontrarsi con un Mb 346…)
L’incidente di Dubai, proprio durante un air show che è la vetrina mondiale per l’industria aerospaziale, rappresenta un grave danno di immagine. L’India stava spingendo attivamente per l’esportazione, con il Brasile tra i potenziali acquirenti. Un crollo fatale in diretta mondiale non potrà che raffreddare l’interesse internazionale, alimentando i dubbi sulla maturità e l’affidabilità di un programma che, a quasi mezzo secolo dalla sua ideazione, sta finalmente decollando con grande fatica.
Domande e Risposte
Qual è il principale paradosso del programma Tejas che i critici mettono in luce?
Il paradosso principale è l’etichetta di “progetto indigeno” (Make in India) applicata a un velivolo il cui componente più critico – il motore – è interamente importato dagli Stati Uniti (General Electric F404). Nonostante i quattro decenni di sforzi e miliardi di rupie investiti, il tentativo di sviluppare il motore nazionale Kaveri è fallito, costringendo l’India a una pesante e costosa dipendenza tecnologica estera per un programma destinato a sostituire i vecchi jet con mezzi fatti in casa. Questa situazione evidenzia la difficoltà nell’ottenere una vera sovranità tecnologica nel settore aeronautico.
Che impatto avrà l’incidente di Dubai sugli obiettivi a lungo termine del Tejas?
L’incidente mortale durante l’Air Show di Dubai è un grave danno di immagine che colpisce il programma su due fronti cruciali. Internamente, può alimentare scetticismo sull’affidabilità del jet proprio mentre l’IAF ne ordina centinaia per sostituire i MiG-21. Esternamente, l’incidente è una battuta d’arresto per le ambizioni di esportazione dell’India. Il Tejas aveva suscitato interesse (ad esempio in Brasile) dopo buone performance in esercitazioni internazionali; la perdita di un jet in una vetrina globale solleverà domande sulla sicurezza e la maturità del progetto, rendendo più difficile la penetrazione nei mercati internazionali.
Come si inserisce il recente mega-ordine di Tejas nella strategia economica di Modi?
I recenti ordini per 180 caccia Mk1A (83 nel 2021 e 97 nel 2025) sono il cuore della strategia Make in India nel settore della difesa. Dal punto di vista keynesiano, la spesa statale massiccia per l’acquisto di armamenti indigeni ha un duplice obiettivo: ammodernare l’Aeronautica Militare e, contemporaneamente, fungere da volano economico. L’iniziativa assicura enormi commesse alla statale HAL e, per cascata, fornisce lavoro, tecnologia e liquidità a centinaia di piccole e medie imprese indiane fornitrici, promuovendo l’indigenizzazione e riducendo, in teoria, la dipendenza dalle importazioni di sistemi completi.









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