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TikTok USA. Trump: «O vendete a Microsoft o chiudete»

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Secondo fonti ben informate il CFIUS, Comitato Federale per gli Investimenti Stranieri negli USA, starebbe per emettere un ordine diretto a Bytedance, la società che controlla il social media di minivideo TikTok, affinchè venda la sua filiale USA ad un’azienda americana.

Perchè il cinese TikTok, amato dai giovanissimi, è entrato nel mirino del governo USA? Perchè è diventato un simbolo della nuova sfida che una Cina in crescita, abilitata alla tecnologia, presenta non solo alla società libera occidentale, ma al dominio americano nel settore tecnologico. Internet oggi è in gran parte gestito, nel bene o nel male, da società americane come Alphabet, Amazon e Facebook, e TikTok è la prima società cinese a sfondare veramente nella coscienza americana e globale, qualcosa che altre ditte cinesi come Alibaba o Tencent devono ancora fare.

Negli Stati Uniti si diffonde la paura che Pechino, grazie alla sua crescente potenza tecnologica, stia accumulando un immenso magazzino di informazioni che potrebbero essere utilizzate per identificare o ricattare i cittadini americani, o per scopi a cui non abbiamo ancora pensato, ma che potrebbero emergere nel futuro.

La preoccupazione è che TikTok possa essere un potente aspirapolvere di dati, risucchiando immagini e dettagli su ignari americani per alimentare il vorace appetito di Pechino. Il timore è di un impiego distorto di tutte queste informazioni, per un distopico sistema di premiazione sociale se non per incubi sociali come quello che è successo nello Xinjiang.

Quindi i timori di Trump non sono completamente senza fondamento, anche se appare strano che poi a farsi avanti per l’acquisto sia una grande corporation come Microsoft che, se parliamo di manipolazioni, non ha nulla da invidiare a nessun altro. La differenza per il governo USA è che se c’è manipolazione dei dati, questa è americana e non cinese.

Comunque pare che, al fianco delle trattative con Microsoft, si siano affiancate anche altre con venture capitalist che sono in grado di buttare sul tavolo 50 miliardi di dollari, acquisire TikTok e cambiare la sua giurisdizione in quella americana togliendo ogni dubbio.

In tempi brevissimi vedremo l’evoluzione di questa vicenda che coinvolge un social media amato dai giovanissimi e da chi riesce a lavorare con dei messaggi brevissimi. Una lotta per la supremazia mondiale nei social.


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