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Euro crisis

TFP: GRECIA E ITALIA, UNA FACCIA UNA RAZZA

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La crescita economica, sappiamo oramai bene, è il miglior carburante verso la fiducia nella sostenibilità e conseguente capacità di riduzione del debito pubblico di ogni nazione.

Oramai è altresì noto che gli strumenti del turboliberismo mondiale sono tutti relativi al lato dell’offerta onde evitare manovre che, via bolle, generino inflazione e conseguente perdita di valore della moneta (che da mezzo di scambio diventa quindi riserva di valore per i rentiers).

Ebbene, osservando Italia e Grecia dal lato dell’offerta (supply side), ovvero secondo l’ampiamente arcinota equazione Cobb-Douglas (in pratica una semplice funzione della produzione utilizzata nella gestione degli impianti produttivi industriali, possiamo notare che, almeno in parte, Italia e Grecia hanno lo stesso problema:

Screenshot_1La Grecia ha la più bassa crescita media della TFP (Total Factor Productivity) nell’area dell’euro. Nel corso dei prossimi anni, se si avrà il ritorno alla fiducia, l’output gap (macchinari e operai disponibili ma non utilizzata a causa della mancanza di domanda aggregata) si chiuderà gradualmente e il contributo alla crescita della TFP potrà notevolmente migliorare.

Chiaramente, fintanto che questo non avviene, il debito pubblico difficilmente potrà esser considerato sostenibile con alta probabilità!

Il bello, è che l’Italia è più o meno nella stessa situazione: una faccia una razza!Ci distingue dalla Grecia la disponibilità degli impianti FCA che, unitamente alle aziende di subfornitura dislocate in quasi tutto il paese, stanno piano piano facendo avere la ripresa senza però incremento di occupazione!

Per chi desidera saperne di più, lo studio è questo:

Screenshot_3

 

Maurizio Gustinicchi

A MAURI E IL PROF

 


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