Attualità
Terrore a Manchester: attacco a una sinagoga nel giorno più Sacro, due morti
Attacco terroristico a una sinagoga a Manchester lascia dietro morti e feriti. Questo appena dopo l’arresto di membri di Hamas in Germania
Manchester è stata scossa questa mattina da un brutale attacco terroristico contro la comunità ebraica, avvenuto nel giorno più sacro del suo calendario, lo Yom Kippur. Un uomo ha lanciato la sua auto contro i fedeli e li ha poi attaccati con un coltello fuori dalla Heaton Park Hebrew Congregation Synagogue, uccidendo due persone e ferendone gravemente altre tre prima di essere abbattuto dalla polizia.
L’attacco si è consumato poco prima delle 9:30 del mattino. Secondo le testimonianze, l’assalitore ha prima investito diverse persone con un veicolo per poi scendere e, armato di coltello, “scatenarsi in una furia omicida”, come ha raccontato un testimone oculare alla BBC. Le immagini drammatiche circolate sui social media mostrano l’aggressore a terra dopo essere stato colpito dagli agenti. Indossava quello che sembrava un giubbotto antiproiettile e un possibile ordigno esplosivo. Nei video si sentono chiaramente due agenti armati urlare ai passanti: “State indietro, ha una bomba!”. Pochi istanti dopo, mentre il sospetto tentava di rialzarsi, la polizia ha aperto nuovamente il fuoco, uccidendolo.
Intanto, a Manchester, l’uomo che vedete nelle foto, é arrivato davanti alla sinagoga in macchina e accoltellato 4 ebrei (uccidendone 2). Se poi non fosse arrivata in tempo la polizia a sparargli e ammazzarlo, il bilancio poteva essere peggiore, dato che aveva una cintura… pic.twitter.com/hFP9SCaUj4
— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) October 2, 2025
La scena descritta è di puro caos e terrore. Un uomo, probabilmente una guardia di sicurezza, giaceva gravemente ferito all’ingresso della sinagoga in una pozza di sangue.
La polizia di Greater Manchester ha immediatamente dichiarato lo stato di “Plato”, il codice nazionale che indica un “attacco terroristico itinerante“, scatenando una massiccia risposta di emergenza. Un’unità di artificieri è stata dispiegata sul posto e, intorno alle 13:40, è stata udita una forte esplosione controllata per neutralizzare il presunto ordigno indossato dall’attentatore. In seguito all’incidente, diversi ospedali della zona sono stati posti in “lockdown” come misura precauzionale, e la polizia armata ha circondato una proprietà in una strada vicina, Whitehouse Avenue, probabilmente collegata all’assalitore.
Le reazioni della comunità e della politica sono state immediate e ferme. Andy Burnham, sindaco di Greater Manchester, ha condannato quello che ha definito “un vile attacco alla comunità ebraica nel suo giorno più sacro”. Il Primo Ministro, Sir Keir Starmer, ha interrotto un incontro con i leader europei in Danimarca per tornare d’urgenza a Londra e presiedere una riunione di emergenza Cobra, annunciando il dispiegamento di “risorse di polizia aggiuntive” a protezione delle sinagoghe in tutto il paese.
Un messaggio di solidarietà è arrivato anche dalla comunità musulmana locale. L’imam capo della moschea Anwaar Ul Haramain ha condannato l’attacco, affermando: “Come masjid al servizio della gente del nord di Manchester, siamo solidali con i nostri vicini e la comunità ebraica. Atti di violenza non hanno posto nella nostra città, nelle nostre fedi o nel nostro futuro condiviso.”
Tra i membri della comunità ebraica locale, tuttavia, serpeggia un sentimento di paura e rassegnazione. Un padre e un figlio che frequentano la sinagoga hanno dichiarato che un attacco del genere era solo “una questione di tempo”, collegando l’escalation dell’odio al clima creatosi dopo gli attacchi del 7 ottobre e alla narrazione mediatica del conflitto a Gaza.
Il contesto europeo: sventato un attacco in Germania
L’attacco di Manchester non è un evento isolato in un vuoto di tensione. Appena ieri, le autorità tedesche hanno annunciato di aver sventato un complotto simile, arrestando a Berlino tre sospetti membri di Hamas. Gli uomini, due cittadini tedeschi e un libanese, sono accusati di aver pianificato attacchi contro istituzioni ebraiche e israeliane in Germania. Secondo la procura federale, il gruppo stava procurando armi da fuoco e munizioni fin dall’estate per preparare gli attentati. Sebbene Hamas abbia negato qualsiasi legame con gli arrestati, la tempistica – appena un giorno prima dello Yom Kippur – è inquietante e delinea un quadro di minaccia coordinata o, quantomeno, ispirata a livello continentale.
🇩🇪 GERMANY ARRESTS 3 HAMAS SUSPECTS WITH AK-47S TARGETING JEWISH SITES
Berlin police found assault rifles, pistols, and "considerable ammunition" during arrests.
Prosecutors say the trio planned attacks on Israeli and Jewish institutions.
Two Germans and one Lebanese national… https://t.co/7Nk2pI3NCD pic.twitter.com/2QLr066R0J
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) October 2, 2025
Un clima d’odio che arma i fanatici
Sebbene il movente specifico dell’attentatore di Manchester debba ancora essere formalmente confermato, è impossibile ignorare il contesto in cui è maturato. L’attacco avviene in un momento di crescente antisemitismo in tutta Europa. La scelta del bersaglio – una sinagoga – e del giorno – lo Yom Kippur – non lascia dubbi sulla natura dell’odio che lo ha alimentato. Eventi come questo e il complotto sventato in Germania suggeriscono una tendenza preoccupante.
La continua e spesso virulenta campagna di delegittimazione e attacco mediatico contro Israele, specialmente dopo i fatti del 7 ottobre, finisce inevitabilmente per surriscaldare le menti più fragili e radicalizzate. La linea tra l’antisionismo e l’antisemitismo diventa pericolosamente sottile, e per alcuni si spezza del tutto. In questo clima tossico, la retorica infuocata si trasforma in violenza reale, e sono le comunità ebraiche in tutto il mondo a pagarne il prezzo più alto, prese di mira come capri espiatori di un conflitto lontano.
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