Politica
Terremoto politico nel Regno Unito: un sondaggio shock lancia Farage verso Downing Street. Labour e Conservatori al tappeto.
Un incredibile sondaggio Ipsos proietta Reform UK di Nigel Farage come primo partito al 34%, 9 punti sopra il Labour. Crollo storico dei Conservatori al 15%. Si apre la strada per Farage premier con una maggioranza schiacciante.

Un vero e proprio sisma sta scuotendo le fondamenta della politica britannica. Un nuovo, clamoroso sondaggio dell’autorevole istituto Ipsos non solo conferma la crisi irreversibile dei partiti tradizionali, ma proietta Reform UK di Nigel Farage come primo partito del Paese con un margine sbalorditivo, spianando la strada per un suo ingresso trionfale al numero 10 di Downing Street, come not The Telegraph.
I numeri sono impietosi e descrivono una rivoluzione nelle intenzioni di voto. Reform UK vola al 34%, lasciando il Partito Laburista del Premier Keir Starmer a ben nove punti di distanza, fermo a un deludente 25%. Per i Conservatori è un tracollo storico: sprofondano al 15%, il livello più basso mai registrato da Ipsos dal 1976.
Se questi dati si traducessero in seggi alle prossime elezioni generali del 2029, lo scenario sarebbe apocalittico per l’establishment. Secondo un’analisi del Telegraph, Nigel Farage potrebbe conquistare oltre 400 seggi, assicurandosi una maggioranza parlamentare di quasi 200 deputati. Un dominio assoluto che farebbe di lui il nuovo Primo Ministro. Per il Labour si profila una disfatta, con la perdita di circa 270 seggi, mentre i Conservatori rischierebbero la quasi estinzione, ridotti a meno di 10 parlamentari.
“Questo sondaggio dimostra che Reform può vincere, e vincerà, le prossime elezioni generali”, ha dichiarato un trionfante Nigel Farage.
Il Fallimento di Starmer e il Crollo dei Laburisti
A pagare il prezzo più alto di questa ondata populista è il governo laburista in carica. Dopo appena un anno, il Premier Keir Starmer registra il più basso indice di gradimento per un Primo Ministro in questa fase del mandato degli ultimi 50 anni. Solo il 19% degli elettori si dice soddisfatto del suo operato, contro un pesantissimo 73% di insoddisfatti. Un dato peggiore persino di quello di Gordon Brown (22%) nel pieno della crisi finanziaria del 2008 e lontanissimo dal consenso di cui godevano Tony Blair (68%) o Margaret Thatcher (43%) dopo un anno di governo. Un disastro che deriva dall’inadeguatezza delle sue politiche.
Il Labour sta subendo un’emorragia di voti su più fronti. Il sondaggio rivela che il partito ha perso il supporto di oltre metà (54%) dei suoi elettori del 2024. Di questi, una fetta significativa, il 12%, si è spostata direttamente su Reform UK, dimostrando la capacità di Farage di attrarre voti anche dalla sinistra delusa. Il fatto è che, come negli USA, c’è una fetta impoertante della classe lavoratrice che si sente tutelata molto meglio dalla praticità dl Reform che dai sogni dei Labour.
La Fine dei Conservatori?
La situazione per i Tories, guidati da Kemi Badenoch, non è meno drammatica. Con il 15% dei consensi, il partito è ai minimi storici. La base elettorale è in fuga: quasi la metà (48%) di chi li aveva votati nel 2024 li ha abbandonati. La stragrande maggioranza di questi elettori delusi (il 37% del totale dei votanti conservatori del 2024) ha trovato una nuova casa in Reform UK.
Al contrario, il partito di Farage dimostra una lealtà quasi assoluta, trattenendo il 95% dei suoi sostenitori dell’anno precedente.
La rivolta della classe media e dei dimenticati
Chi sono i nuovi sostenitori di Farage? Il sondaggio sfata il mito di un elettorato composto solo da anziani. Sei elettori di Reform su dieci hanno meno di 50 anni. Oltre la metà (53%) appartiene alle classi sociali medio-basse e il 42% non è laureato. Ancora più significativo, più di un quarto di coloro che non avevano votato nel 2024 ora scenderebbe in campo per sostenere Reform. Non solo Farage ruba voti ai conservatori, ma riporta gli elettori alle urne…
È la fotografia di una Gran Bretagna stanca, delusa dalle promesse non mantenute sulla Brexit, schiacciata dal carovita e frustrata da servizi pubblici al collasso e da un’immigrazione percepita come fuori controllo. Nigel Farage, con il suo stile diretto e anti-sistema, è riuscito a intercettare questo malcontento profondo, trasformando la rabbia in un’arma politica letale che ora punta dritta al cuore del potere. Il terremoto è appena iniziato.
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