Energia
Terremoto in Russia, tremano le forniture di gas: l’impianto GNL di Sakhalin sotto stretta osservazione
Un potente terremoto in Kamchatka ha attivato il monitoraggio delle infrastrutture energetiche russe. L’impianto GNL di Sakhalin 2, vitale per le esportazioni verso il Giappone, è sotto osservazione nonostante per ora non si registrino danni.

Un potente terremoto di magnitudo 8,8 al largo della penisola russa di Kamchatka nelle prime ore di martedì ha provocato allarmi tsunami in tutto il Pacifico fino a mercoledì, portando a un aumento del monitoraggio delle infrastrutture petrolifere e del gas nell’Estremo Oriente russo.
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, le autorità russe hanno revocato l’allerta tsunami lungo la costa di Sakhalin nella tarda serata di mercoledì, a seguito dell’aggiornamento dei dati sismici e del ritorno alla normalità del livello dell’acqua. Sebbene siano state segnalate iniziali inondazioni lungo la costa a Severo-Kurilsk e siano state dispiegate unità paramilitari in stato di allerta, non sono state confermate interruzioni dell’approvvigionamento energetico.
Continua il monitoraggio nei pressi dei corridoi dei gasdotti e delle infrastrutture marine esposte a spostamenti tettonici legati alla fossa oceanica.
L’impianto di GNL Sakhalin-2 a Prigorodnoye, gestito da Sakhalin Energy, continua a caricare le navi, senza che siano stati segnalati danni ai serbatoi di stoccaggio o agli ormeggi marittimi. I vicini terminali di esportazione del petrolio nella baia di Aniva e il sistema di gasdotti TransSakhalin, fondamentale per le forniture di Rosneft e Gazprom, sono rimasti in funzione fino a mercoledì pomeriggio. Un portavoce di Sakhalin Energy ha dichiarato alla stampa regionale che l’impianto “è conforme alle norme sismiche internazionali e comprende strutture rialzate per i sistemi critici”.
Sakhalin 2 ha spedito circa 5 milioni di tonnellate metriche di GNL nella prima metà del 2025, pari a quasi un terzo delle 15,2 milioni di tonnellate totali di GNL esportate via mare dalla Russia in quel periodo, secondo Reuters.
Argus Media ha confermato che non si sono verificate interruzioni nel commercio di materie prime, sebbene si siano verificate lievi inondazioni nei siti logistici costieri vicino a Severo-Kurilsk. Reuters ha citato dati di spedizione che non mostrano ritardi nei programmi delle navi che trasportano greggio o GNL da Kozmino.
L’elettricità è stata temporaneamente interrotta nella parte meridionale dell’isola di Sakhalin a seguito di danni alle linee di trasmissione. Il governatore regionale ha dichiarato che l’energia elettrica è stata ripristinata nella maggior parte delle zone industriali, anche se continuano le valutazioni nelle aree periferiche. RFERL ha segnalato blackout parziali nelle città costiere.
I sismologi occidentali hanno affermato che il terremoto ha provocato una frattura lungo una faglia megathrust vicino alla fossa delle Curili. Un secondo dispaccio Reuters ha segnalato la preoccupazione per la stabilità dei fondali marini e la potenziale esposizione delle condutture lungo i percorsi adiacenti alla fossa. Per ora comunque queste sembrano sufficientemente stabili e solide da poter garantire la continuazione delle operazioni d’estrazione.
Questa notizia è particolarmente importante per il Giappone che è il principale acquirente di GNL proveniente da questa estrazione. Se società giapponesi Mitsui e Mitsubishi controllano il 22,5% della proprietà dell’impianto.
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