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Economia

Terremoti: un’Università afferma che è possibile prevederli con mesi di anticipo

I ricercatori dell’Università dell’Alaska Fairbanks hanno messo a punto un sistema, basato sull’analisi dei dati sismici fini, che, se sviluppato, potrebbe permettere di prevedere i grandi terremoti con un anticipo di mesi

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Uno studio innovativo dell’Università dell’Alaska di Fairbanks (UAF) suggerisce che potrebbe essere possibile prevedere i grandi terremoti mesi prima che si verifichino. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, utilizza l’apprendimento automatico per identificare i sottili modelli sismici che precedono i grandi terremoti.

Decodificare i sussurri della natura

Il professore  dell’UAF Társilo Girona e il suo collega Kyriaki Drymoni della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco hanno sviluppato un approccio innovativo alla previsione dei terremoti. Il loro metodo analizza vaste quantità di dati sismici per individuare attività sismiche anomale di bassa magnitudo che potrebbero segnalare un imminente terremoto di grande entità.

“Il nostro lavoro dimostra che le tecniche statistiche avanzate, in particolare l’apprendimento automatico, hanno il potenziale per identificare i precursori di terremoti di grande magnitudo analizzando i set di dati derivati dai cataloghi dei terremoti”, ha spiegato Girona.

Il team si è concentrato su due terremoti recenti di grande entità: il terremoto di Anchorage del 2018 di magnitudo 7,1 e la sequenza sismica di Ridgecrest, in California, del 2019 (magnitudo da 6,4 a 7,1). In entrambi i casi, hanno trovato prove di un’attività sismica insolita nei mesi precedenti gli eventi principali.

Dai dati alla previsione L’algoritmo dei ricercatori ha identificato un’attività sismica anomala di bassa magnitudo nel 15%-25% delle regioni colpite, circa tre mesi prima di ogni terremoto principale. È importante notare che la maggior parte di questa attività precorritrice riguardava terremoti di magnitudo inferiore a 1,5 – scosse così piccole che di solito non vengono notate dalle persone e spesso trascurate nelle analisi tradizionali.

Per il terremoto di Anchorage, l’algoritmo ha calcolato che la probabilità che si verifichi una scossa importante entro 30 giorni è salita bruscamente a circa l’80% circa tre mesi prima dell’evento. Questa probabilità è aumentata a circa l’85% pochi giorni prima del terremoto.

Girona e Drymoni propongono che questi eventi precursori possano essere causati da un aumento della pressione del fluido poroso all’interno delle faglie. “L’aumento della pressione del fluido poroso nelle faglie che portano a grandi terremoti modifica le proprietà meccaniche delle faglie, che a loro volta portano a variazioni non uniformi nel campo di stress regionale”, ha detto Drymoni. “Proponiamo che queste variazioni irregolari… controllino la sismicità anomala e precursoria di bassa magnitudo”.

Prevedere i grandi terremoti è essenziale

La possibilità di prevedere i grandi terremoti con mesi di anticipo potrebbe avere profonde implicazioni per la sicurezza pubblica e la preparazione ai disastri. Gli avvisi tempestivi potrebbero consentire

  • Evacuazione tempestiva delle aree ad alto rischio
  • Rafforzamento delle infrastrutture critiche
  • Preparazione dei servizi e delle risorse di emergenza
  • Riduzione delle perdite economiche attraverso misure preventive

Tuttavia, i ricercatori avvertono che il loro metodo richiede ulteriori test e perfezionamenti prima di poter essere applicato in situazioni reali. Sottolineano la necessità di addestrare l’algoritmo su dati sismici storici specifici per ogni regione in cui potrebbe essere utilizzato.

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Girona riconosce il delicato equilibrio coinvolto nella previsione dei terremoti: “Una previsione accurata ha il potenziale per salvare vite umane e ridurre le perdite economiche, fornendo avvisi tempestivi che consentono evacuazioni e preparativi tempestivi. Tuttavia, l’incertezza insita nella previsione dei terremoti solleva anche importanti questioni etiche e pratiche”.

L’esperto sottolinea che i falsi allarmi potrebbero causare panico e disagi economici inutili, mentre le previsioni errate potrebbero avere conseguenze catastrofiche. Con lo sviluppo di questa tecnologia, politici e scienziati dovranno collaborare per stabilire linee guida per un uso responsabile.

Questa ricerca rappresenta un significativo passo avanti nella nostra capacità di comprendere e potenzialmente prevedere una delle forze più distruttive della natura. Con l’avanzamento delle tecniche di apprendimento automatico e di analisi dei dati, potremmo avvicinarci a un futuro in cui i grandi terremoti non ci coglieranno più di sorpresa.


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