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Terre Rare: tregua Cina-UE di 12 mesi. Però è merito del “Patto” Trump-Xi
Terre Rare: la Cina sospende i controlli sull’export verso l’UE per 12 mesi. Bruxelles festeggia, ma la tregua è un effetto collaterale dell’accordo USA-Cina e non risolve il nodo strategico Nexperia.

L’Unione Europea tira un sospiro di sollievo, ma forse i ringraziamenti andrebbero mandati a Washington. Sabato, la Cina ha confermato ufficialmente ciò che era nell’aria: la sospensione di 12 mesi dei controlli più severi sulle esportazioni di terre rare si applicherà anche all’UE. La notizia arriva dopo una videoconferenza “ad alto livello” tra il Commissario al Commercio UE, Maros Sefcovic, e il Ministro cinese Wang Wentao.
Bruxelles, ovviamente, celebra i “negoziati costruttivi”. Ma la mossa di Pechino sembra essere, più che altro, una conseguenza diretta dell’intesa raggiunta tra Trump e Xi Jinping in Corea del Sud solo pochi giorni fa. L’UE, in sostanza, beneficia di una tregua decisa da altri.
La Reazione di Bruxelles: “Appropriato e Responsabile”
Come da copione, i toni da Bruxelles sono entusiastici. Sefcovic ha celebrato il rinvio di misure che, da ottobre, minacciavano di innescare una vera e propria crisi commerciale. Ricordiamo che queste tensioni derivano, come spesso accade, dal conflitto tariffario più ampio tra Cina e Stati Uniti, con l’UE stretta nel mezzo, nel ruolo del classico vaso di terracotta.
Olof Gill, portavoce commerciale dell’UE, ha usato toni rassicuranti, definendo la sospensione una “misura appropriata e responsabile”. L’obiettivo dichiarato? Usare il prossimo anno per “ridurre le divergenze esistenti”. Belle parole, che si scontrano però con la realtà geopolitica.
La realtà, come emerge dalle cronache, è che questa “tregua” è un effetto collaterale del G2. Il summit Trump-Xi ha portato a un congelamento delle tensioni, e l’Europa ne beneficia erga omnes, come ha dovuto sottolineare lo stesso Sefcovic.
Il dialogo tra Sefcovic e Wang si è quindi concentrato su come implementare tecnicamente questa pausa. Sul tavolo:
- Mantenere la “stabilità della catena di approvvigionamento” (un classico).
- Agevolare le licenze di esportazione, incluse quelle “generali”.
- Mantenere una “buona comunicazione” (il minimo sindacale).
Ovviamente la UE sprecherà questo tempo, non riuscendo a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, e fra un anno saremo allo stesso punto, sotto minaccia di veder cessare le forniture da un momento all’altro. Questa è la UE, non in grado di organizzare nulla di utile.
Il Problema Strutturale: Nexperia e la Dipendenza UE
L’industria europea, specialmente l’automotive e il settore delle energie rinnovabili (proprio quelli spinti dalle normative climatiche UE), può respirare. Ma i problemi strutturali restano intatti.
Mentre si festeggia sulle terre rare, rimane sul tavolo il pasticcio Nexperia (la società olandese di chip strategici, che il testo fornito chiamava “Nextera”). Anche qui, le notizie parlano di “aperture” cinesi, sempre a valle del patto con gli USA.
Parliamo di una società olandese sotto “protezione” governativa – un bell’esempio di intervento statale – ma con una fetta vitale della catena logistica ancora in Cina. Questo è il vero cortocircuito keynesiano:
- L’UE promuove la transizione verde, che però dipende totalmente dalle materie prime cinesi.
- L’UE cerca la sovranità tecnologica sui chip, ma dipende dalla logistica cinese per produrre i chip delle sue stesse aziende “protette”.
Il nodo vero, che questa sospensione temporanea non scioglie, è il conflitto tra la concorrenza di stato cinese e le rigide normative climatiche europee. La tregua è firmata, ma la guerra commerciale (e logistica) sotto la cenere continua.
Domande e risposte
Perché la Cina ha sospeso i controlli proprio ora?
La mossa non è un regalo all’UE, ma una conseguenza di un accordo più ampio tra Stati Uniti e Cina, siglato al recente summit tra Trump e Xi. Pechino ha concesso una tregua di 12 mesi agli USA su dazi e controlli, e l’UE ne beneficia di riflesso. Il dialogo tra Sefcovic e Wang è servito a formalizzare che questa sospensione si applica erga omnes (a tutti), inclusi i 27 membri. È diplomazia, ma l’iniziativa è stata americana, non europea.
Cosa sono le terre rare e perché sono vitali per l’Europa?
Le “terre rare” sono 17 elementi chimici fondamentali per l’alta tecnologia. Non sono “rare” in senso assoluto, ma la loro raffinazione è complessa e inquinante. La Cina domina la produzione mondiale. Per l’UE, sono vitali: servono per i magneti dei motori elettrici (auto), per le turbine eoliche, per l’elettronica (chip) e per la difesa. Senza un flusso stabile di terre rare, la transizione verde e l’industria high-tech europea si fermerebbero. La dipendenza strategica è enorme.
L’articolo cita il problema Nexperia. Di cosa si tratta?
Nexperia è un’azienda olandese di semiconduttori, considerata strategica. È il simbolo delle contraddizioni europee. Il governo olandese è intervenuto per “proteggerla” (limitando l’influenza cinese), ma l’azienda mantiene parti cruciali della sua catena logistica in Cina. Si crea un paradosso: l’Occidente cerca di bloccare l’accesso cinese alle tecnologie avanzate, ma dipende dalla Cina per produrre quelle stesse tecnologie. Anche su Nexperia, la Cina ha promesso “aperture” dopo il patto con gli USA.








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