Attualità
Tassi di interesse della FED: aumenteranno in autunno ?
Negli scorsi giorni, specialmente dopo l’incontro a Jackson Hole dei banchieri centrali, si è tornati a riparlare di un possibile aumento dei tassi di interesse applicati dalla FED .
Attualmente i tassi USA sono pari a 0,25%. Si tratta di un livello bassissimo che prosegue dal 2008, come si può vedere dal grafico.
Praticamente dall’inizio della crisi 2007 la FED ha applicato una Zero Interest Rate Policy (ZIRP) , nel tentativo del risollevare l’economia. Questo tasso di interesse nominale è stato, per lunghi tratti, corrispondente ad un tasso di interesse reale pari a 0. Così facendo però la FED si è praticamente privata di uno dei proprio maggiori strumenti di manovra. Purtroppo la situazione economica stagnante di è mantenuta stagnate più a lungo di quanto inizialmente la FED sperasse, ed ormai siamo a 7 anni di ZIRP.
Ora la manovra dei tassi di interesse dovrebbe partire da un livello in cui l’inflazione è bassa, e la disoccupazione alta, e giungere ad una situazione di disoccupazione bassa ed inflazione più alta. A questo punto una banca centrale dovrebbe intervenire alzando i tassi e quindi rimettendo sotto controllo l’inflazione.
Vediamo come sono avvenuti gli interventi sui tassi durante le ultime crisi degli USA.
Un andamento classico è quello del grafico in nero relativo al periodo 61/69: si parte da una inflazione bassa ed un’alta disoccupazione e si finisce nella posizione di bassa disoccupazione ed maggiore inflazione. Se vediamo invece la situazione attuale (in Blu) si è raggiunta si una posizione di minore disoccupazione , ma siamo ancora ad una situazione di bassa inflazione. Normalmente una lettura del genere significherebbe che c’è ancora spazio per un miglioramento dell’economia, ma…..
Vediamo come vanno le cose. Iniziamo con la crescita del PIL:
vediamo che la crescita c’è ma rimane incerta, anche se gli ultimi valori sono piuttosto elevati (ad un livello che noi ci sogniamo….)
Diciamo che la disoccupazione va bene , anche se il livello di retribuzione oraria non vi sono stati passi avanti rilevanti.
Vediamo l’indice Case Shiller sui prezzi immobiliari
Anche questo indice sembra positivo, indicando la possibilità di una crescita dei prezzi degli immobili. (Ringraziamo tradingeconomics per tutti questi dati).
Disoccupazione e prezzi immobiliari non vanno bene, ma l’inflazione rimane bassa. Prendiamo l’indice PCE (Personal consume expenditures) utilizzato come indicatore dalla FED, al posto del più noto CPI.
Come vediamo l’inflazione è stata addirittura negativa fra ottobre e gennaio, e quindi ha avuto una debole ripresa. Comunque siamo sempre sotto il valore del 2% indicato spesso come tasso obiettivo oltre il quale operare una politica restrittiva.
Il problema è che non ci sono attualmente prospettive che questa soglia del 2% sia superata. A questo punto la FED ha due scelte:
a) operare entro settembre/ottobre l’aumento dei tassi di interesse, raffreddando l’economia, ma riprendendo il controllo dello strumento monetario e riassorbendo così un po’ della liquidità in circolazione;
b) rinviare il tutto a dopo le elezioni presidenziali del 2016, per ottenere una stabilizzazione della crescita.
L’aumento dei tassi di interessi può comportare un raffreddamento dell’economia non solo tramite l’aumento del costo per i finanziamenti delle aziende, ma anche tramite la probabile, ulteriore rivalutazione del dollaro rispetto le altre valute che renderebbe il Made in USA meno competitivo rispetto alle importazioni.
Ecco qui la valutazione dell’impatto di una rivalutazione del dollaro del 10% sul PIL fatta dalla FED.
Come vediamo la rivalutazione può colpire duramente la crescita. Per questo la FED, starà molto attenta nel valutare la solidità della crescita prima di operare un aumento. Questo rende la scelta, data per certa da molti operatori, un po’ meno sicura. Sicuramente nelle prossime settimane vedremo quale strada verrà intrapresa.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.