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Taglio netto a Washington: addio fregate Constellation, cancellati piani della Marina. Fincantieri rimodula il programma produttivo con la US Navy

Gli USA affondano la classe Constellation che doveva essere costruita da Marinette. Cancellate 4 fregate su 6. Fincantieri rimodulerà su altri mezzi coerenti con le necessità US Navy

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Il Segretario della Marina statunitense, John Phelan, ha calato l’accetta su quello che si era rapidamente trasformato in un incubo burocratico e finanziario: il programma di fregate di classe Constellation. Un progetto, aggiudicato nel 2020 all’italiana Fincantieri Marinette Marine (sede nel Wisconsin), che avrebbe dovuto ringiovanire la flotta, ma che è stata macinata nei cambiamenti strategici delle amministrazioni americane e della US Navy.

Con una mossa da ‘falco fiscale’ – o forse solo per compiacere le nuove priorità presidenziali– Phelan ha annunciato via X che la Marina terminerà la produzione delle ultime quattro unità previste, mantenendo in costruzione solo le prime due navi: la Constellation (FFG-62) e la Congress (FFG-63).

Il messaggio è lapidario e mira dritto al concetto di efficienza e value for money nella spesa pubblica: “Non spenderò un dollaro se non rafforza la prontezza o la nostra capacità di vincere,” ha tuonato Phelan. Per onorare questa promessa, è necessario rimodellare il modo in cui si costruisce la flotta, a partire da un “allontanamento strategico dal programma di fregate di classe Constellation.”

Un progetto solido, modificato dal committente

Il programma FFG(X) era stato inizialmente valutato circa 22 miliardi di dollari, un investimento che, a conti fatti, ha prodotto più grattacapi che capacità operative. I problemi, come spesso accade nel settore della Difesa, non sono stati primariamente di competenza industriale, ma soprattutto di gestione del progetto da parte della Marina. Si era partiti dalle fregate FREMM, ma le domande specifica degli USA hanno stravolto un progetto solido e ben avviato.

L’insieme di modifiche imposte dalle US Navy ha provocato una serie di problemi nel completamento di questi mezzi, che si è poi materializzato in ritardi e aumento di costi. Del resto si era partiti da un progetto standard per arrivare a qualcosa di diverso, specifico, ma tutto questo ha comportato:

  • ritardi, quantificati in almento 36 mesi;
  • aumento dei costi.

A questo punto la nave non rispondeva più alle necessità della Marina a stelle e strisce. Aggiungiamo le diverse priorità dell’amministrazione Trump e, come risultato, abbiamo il cambiamento profondo di programma costruttivo.

Schema della fregata classe Constellation

Il cambio di rotta: più veloce e (forse) più grande

La mossa di Phelan non è tanto una cancellazione, ma un chiaro segnale di cambio strategico. Il Segretario parla di un nuovo “framework” per costruire rapidamente nuove classi di navi e fornire ai war fighters (i combattenti) le capacità necessarie “in numero maggiore e con una tempistica più urgente.”

Il Senatore Roger Wicker, Presidente della Commissione Forze Armate del Senato, ha lodato la decisione, definendola “una chiamata difficile ma vitale,” e un segnale che “la gestione del programma della Marina è in fase di ridefinizione e l’accountability è stata ripristinata.”

L’obiettivo strategico è evidente: liberarsi di un programma zavorrato per investire in qualcosa di più adatto alle sfide attuali, in particolare nel teatro Indo-Pacifico. Non a caso, questa decisione arriva mentre la Marina sta seriamente considerando una nuova classe di “corazzate” (battleships), navi molto più grandi e pesantemente corazzate rispetto alle fregate. Cambiano le priorità, quindi cambiano gli ordini della Marina.

Fincantieri: da fregate a rompighiaccio e navi- drone

George Moutafis, CEO di Fincantieri Marine Group, pur vedendo svanire gran parte di un contratto enorme, ha espresso fiducia che la Marina onorerà il framework concordato.

Ha affermato in un comunicato stampa:  “L’accordo con la U.S. Navy segna un nuovo capitolo nella nostra partnership strategica, fondata sulla fiducia reciproca, visione condivisa e sullaricercadell’eccellenza. Il percorso definito per il programma Constellation garantisce la necessaria stabilità ai nostri team e all’intero Sistema dei Cantieri del Wisconsin, consentendoci di continuare a investire in innovazione e competenze. Mentre la Marina si prepara a nuove tipologie di unità, siamo pronti a supportare le sue esigenze in evoluzione, facendo leva sulla forza delle nostre strutture americane e sull’esperienza maturata. I nostri investimenti nei cantieri statunitensi sono la prova della nostra visione di lungo termine: essere un punto di riferimentoper l’industria navale americana e un motore per sostenere la rinascita della cantieristica nazionale”.

Il Gruppo rimane un partner “chiave per il futuro della cantieristica navale” statunitense, e ci si aspetta un reindirizzamento del lavoro in settori alternativi, come navi d’assalto anfibio, rompighiaccio e nuovi tipi di unità da combattimento di superficie, inclusi i droni navali. Anche il segretario alla Marina ha confermato che i cantieri Marinette non rimarranno senza lavoro. Fincantieri ha investito 800 milioni negli USA e la US Navy non può assolutamente permettersi di lasciare una tale capacità cantieristica non impegnata.

Fincantieri è infatti pronta a eseguire i contratti pianificati in coordinamento con la U.S. Navy.Guardando al futuro e in linea con le capacità e il potenziale industriale del Gruppo, Fincantieri supporterà la Marina americana nella ridefinizione delle scelte strategiche nel segmento delle piccole navi da combattimento di superficie, manned e unmanned. Sarà anzi interessante vedere quale strada verrà presa negli USA, con la possibilità di reimportare in know how in Europa, acquisendo un vantaggio strategico nei confronti di chi non può godere di questa diversa prospettiva.

La lezione è chiara: la pianificazione industriale e militare, specialmente con miliardi di dollari in gioco, non ammette l’eccesso di zelo burocratico e le modifiche a progetto in corso. Meglio un taglio chirurgico oggi che un dissanguamento economico prolungato.

Cantieri Marinette

Domande e risposte

Perché gli Stati Uniti hanno deciso di cancellare un programma navale così importante? La decisione di terminare la maggior parte del programma di fregate classe Constellation (FFG) è stata presa a causa di problemi  di gestione, che hanno causato gravi ritardi e aumenti di costo, e di una ridefinizione delle prospettive strategiche. Un rapporto della Marina del 2024 ha rivelato che il programma era in ritardo di 36 mesi. Il Segretario della Marina Phelan ha motivato il taglio con la necessità di spendere dollari pubblici solo per progetti che “rafforzano la prontezza o la capacità di vincere,” promuovendo un cambio di rotta verso nuove classi di navi che possano essere costruite e schierate più rapidamente, in linea con le esigenze geopolitiche.

Qual è l’impatto di questa cancellazione per Fincantieri, l’azienda costruttrice? Fincantieri Marinette Marine completerà comunque la costruzione delle prime due navi, la Constellation e la Congress. L’impatto finanziario complessivo non è ancora chiaro, ma l’azienda perderà gran parte della commessa originaria. Tuttavia, la leadership della Marina e i principali legislatori (come il Senatore Wicker) hanno sottolineato che Fincantieri rimarrà un partner chiave. L’azienda si aspetta che il lavoro venga reindirizzato verso altri progetti prioritari per la Marina, come navi anfibie, rompighiaccio o nuovi sistemi di combattimento di superficie con e senza equipaggio.

La Marina USA sta cambiando la sua strategia navale in modo significativo? Sì. La cancellazione del programma FFG è parte di una più ampia revisione strategica degli acquisti del Pentagono. L’obiettivo dichiarato è abbandonare programmi lenti e costosi per adottare un nuovo “framework” che permetta di schierare nuove capacità in modo più urgente e in maggior numero. Questo segnale è rafforzato dalla contemporanea considerazione di una nuova classe di “corazzate” (battleships) molto più grandi e corazzate, mirate specificamente al contesto di potenziale conflitto nell’Indo-Pacifico.

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