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Svolta a Washington: il Dipartimento di Stato ordina alle ambasciate di indagare sui crimini e i costi dell’immigrazione di massa
Svolta a Washington: il Dipartimento di Stato ordina alle ambasciate di indagare sui crimini e i costi dell’immigrazione di massa

C’è un cambio di paradigma netto, quasi brutale nella sua chiarezza, che arriva da Washington. Dimenticate la retorica dell’accoglienza senza se e senza ma che ha dominato gli anni passati: l’amministrazione americana ha deciso di guardare l’altra faccia della medaglia.
Il Dipartimento di Stato USA ha infatti emanato una direttiva precisa per tutte le ambasciate situate nell’Emisfero Occidentale: è tempo di fare rapporto sulle violazioni dei diritti umani, ma quelle che scaturiscono direttamente dall’immigrazione di massa.
U.S. embassies will report on crimes resulting from mass migration and urge governments across the Western Hemisphere to combat these human rights abuses.
Embassies will analyze government policies that facilitate mass migration or privilege migrants over citizens.
— Department of State (@StateDept) December 30, 2025
Non si tratta più solo di monitorare come vengono trattati i migranti, ma di analizzare il caos che i flussi incontrollati generano. In un comunicato diffuso anche su X, il Dipartimento è stato esplicito: “L’immigrazione di massa e le reti criminali che la consentono hanno creato il caos in America prima che il Presidente Trump proteggesse il confine”. L’ordine è chiaro: le sedi diplomatiche devono documentare gli abusi causati da questo fenomeno.
Il legame tra Narco-traffico e flussi migratori
L’analisi proveniente da Washington, dove Marco Rubio ricopre il ruolo di Segretario di Stato, punta il dito contro una “crisi globale” gestita da attori spietati. Secondo il Dipartimento, milioni di persone e ondate di droghe letali si sono riversate verso i confini americani sfruttando rotte transnazionali gestite da organizzazioni terroristiche.
Il ragionamento è economico e securitario insieme:
- L’immigrazione di massa ha messo in pericolo i cittadini americani;
- Ha minacciato la sicurezza economica dei lavoratori locali (un tema caro a chi osserva le dinamiche di compressione salariale);
- Ha mandato in tilt il sistema di asilo statunitense.
I gruppi definiti “narco-terroristi” non sono semplici facilitatori,, ma partecipano attivamente a violazioni dei diritti umani che il Dipartimento definisce “egregie”.
La nuova missione delle ambasciate: monitorare chi privilegia i migranti
Le nuove direttive operative per le ambasciate USA nell’emisfero sono particolarmente interessanti e segnano un ritorno a una politica estera muscolare, che alcuni potrebbero collegare a una rinnovata Dottrina Monroe. Ecco cosa dovranno fare i diplomatici americani:
- Report sui crimini: Segnalare puntualmente i crimini derivanti dai flussi migratori.
- Pressione sui governi locali: Esortare i governi dell’Emisfero Occidentale a combattere questi abusi.
- Analisi politica: Analizzare le politiche governative che facilitano l’immigrazione di massa o, punto cruciale, che “privilegiano i migranti rispetto ai cittadini”.
Come sottolineato in una nota ufficiale, le organizzazioni che gestiscono questi traffici sono regolarmente coinvolte in “traffico di bambini, lavoro forzato, aggressioni sessuali e altri abusi odiosi”, minando lo stato di diritto delle nazioni coinvolte.
L’obiettivo dichiarato è lavorare con gli altri paesi per fermare quella che viene definita una crisi globale, ma le condizioni sembrano essere dettate chiaramente dagli interessi nazionali americani.
Che dirà il Dipartimento di Stato e
Domande e risposte
Perché il Dipartimento di Stato ha cambiato il focus dei suoi report sull’immigrazione?
L’amministrazione americana ritiene che l’approccio precedente ignorasse le conseguenze negative dei flussi incontrollati. Il nuovo focus è sulla sicurezza nazionale ed economica, evidenziando come l’immigrazione di massa alimenti reti criminali (narco-terrorismo) e danneggi sia i cittadini americani che le stesse popolazioni dei paesi di origine, vittime di sfruttamento, lavoro forzato e traffico di esseri umani gestito dai cartelli.
Qual è il ruolo delle ambasciate USA in questa nuova strategia?
Le ambasciate non devono più limitarsi alla diplomazia tradizionale, ma devono agire come osservatori critici. Devono analizzare se le politiche dei governi locali incentivano l’immigrazione o discriminano i propri cittadini a favore dei migranti. Inoltre, devono fare pressione affinché questi governi combattano attivamente le organizzazioni criminali che lucrano sui viaggi della speranza e sulle attività illecite connesse.
Quali sono le implicazioni economiche citate nel testo?
Il testo evidenzia una preoccupazione tipicamente legata alla protezione del mercato interno: l’immigrazione di massa è vista come una minaccia alla “sicurezza economica dei lavoratori americani”. Questo implica che l’eccesso di offerta di manodopera e il caos ai confini possano comprimere i salari e sovraccaricare il sistema di welfare e asilo, rendendo insostenibile la gestione delle risorse pubbliche per i cittadini residenti.







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