Analisi e studi
Svezia e Paesi Nordici: da Paradiso a Purgatorio criminale, per una pessima gestione migratoria
La cattiva gestione dei flussi migratori ha fatto esplodere la criminalità in Svezia e nei paesi nordici, al punto che ora il loro numero di reati per 100 mila abitanti è ben superiore, ad esempio, alla Turchia
L’immagine dei Paesi nordici come paradisi tranquilli e socialmente armoniosi ha subito un duro colpo negli ultimi anni.
I dati di Eurostat, visualizzati in un nuovo e sorprendente grafico, tracciano un quadro preoccupante dell’aumento dei tassi di criminalità, in particolare in Svezia, spesso legato alle difficoltà di integrazione degli immigrati.
Il grafico, che riporta in dettaglio i reati di rapina, furto con scasso e furto registrati dalla polizia per 100.000 abitanti per il periodo 2021-2022, rivela una cruda realtà: alcune nazioni nordiche, un tempo considerate modelli globali, sono ora alle prese con tassi di criminalità che superano persino la Turchia, un Paese spesso criticato per i suoi problemi sociali. I dati sono di Eurostat
La Svezia si distingue come un caso particolarmente preoccupante. Il grafico mostra la Svezia con un tasso di criminalità combinato più alto di qualsiasi altro Paese rappresentato, superando nazioni come Turchia, Serbia e Montenegro. Secondo un recente articolo di Politico , questa impennata della criminalità è strettamente legata all’aumento delle bande giovanili, spesso composte da immigrati di seconda generazione, provenienti soprattutto da Paesi del Medio Oriente e a maggioranza musulmana. L’articolo cita il ministro della Giustizia svedese, Gunnar Strömmer, che ammette candidamente che il problema della violenza delle bande è esploso e che ci vorrà “almeno un decennio” per risolverlo. Il modello svedese, un tempo lodato per la generosità del welfare sociale e l’apertura all’immigrazione, si trova ora ad affrontare un intenso scrutinio.
Omicidi in Svezia da Local
Anche Danimarca, Finlandia e Norvegia figurano in primo piano nella classifica, con tassi significativamente più alti rispetto a molte altre nazioni europee. Pur non sperimentando lo stesso livello di violenza di gruppo della Svezia, questi Paesi hanno comunque a che fare con livelli elevati di rapine, furti con scasso e furti. Ciò suggerisce una tendenza più ampia all’interno della regione nordica, dove le politiche di integrazione, un tempo considerate progressiste, faticano a far fronte alla realtà di un’immigrazione significativa da regioni culturalmente distinte.
I dati Eurostat e la situazione in Svezia sollevano questioni difficili sull’immigrazione e l’integrazione. I critici sostengono che i Paesi nordici, nella loro ansia di abbracciare il multiculturalismo, non hanno affrontato adeguatamente le sfide dell’integrazione di un gran numero di immigrati, in particolare quelli provenienti dal Medio Oriente e dalle nazioni a maggioranza musulmana. Questo, sostengono, ha portato alla frammentazione sociale, alle disparità economiche e, in ultima analisi, a un aumento della criminalità.
Ora i Paesi nordici sono, paradossalmente, anche meno sicuri di alcuni da cui provengono gli immigrati islamici. Ad esempio, la Turchia è più sicura della Svezia. Questo perché ha mantenuto un diritto penale severo e non ha problemi a farlo rispettare. La bontà dei nordici, il loro sentirsi superiori agli altri, è stata anche la loro rovina.
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