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Svalutazione della sterlina? Un toccasana per il Regno Unito, una disgrazia per l’élite finanziaria

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Il deprezzamento del 20% della sterlina è una buona notizia per l’economia britannica e una pessima notizia per le élites finanziarie. Parola del professor Ashoka Mody, economista ed ex vicedirettore europeo dell’FMI.

In un articolo apparso sull’Independent Mody sostiene che contrariamente all’opinione corrente – propagandata dai media pro-Remain e immediatamente ingoiata dai piddodotati – la svalutazione ha prodotto effetti positivi, sgonfiando da un lato la bolla immobiliare e dall’altro orientando l’economia britannica verso imprese più produttive.

La narrativa mainstream (ad es. Franceschini su Repubblica), dedita al consueto terrorismo disinformato da quattro soldi, parla di supermercati deserti, rincaro drammatico dei prodotti d’importazione e perdita del potere d’acquisto del “popolino” dei Leavers (sic):

Aspettatevi in futuro una litania di strampalate sciocchezze come queste da parte dei manovali dell’informazione addomesticata, sia sul deprezzamento del pound che su altre “nefaste” conseguenze del Brexit.

 

_____  i dati ____

L’economista Ashoka Mody guarda invece agli indici azionari post Brexit:

  • L’indice FTSE 100 che include le multinazionali è salito del 10%
  • L’indice FTSE 250 (aziende a media capitalizzazione che realizzano metà dei ricavi sul mercato interno britannico) ha guadagnato il 5%
  • L’indice delle società immobiliari FTSE Property ha perso circa il 20%, seguendo fedelmente il deprezzamento della sterlina sul dollaro

azionario

_____  l’analisi ____

Ecco l’analisi di Ashoka Mody:

  • La Gran Bretagna era diventata un magnete per i capitali finanziari della speculazione internazionale
  • La sua posizione unica di crocevia finanziario europeo aveva creato una frenesia di acquisto di immobili a Londra e dintorni
  • Le banche inglesi hanno canalizzato i capitali speculativi esteri trasformando la bolla speculativa immobiliare-finanziaria in caratteristica strutturale dell’economia britannica
  • La bolla finanziaria-immobiliare ha anche pompato il valore della sterlina, rendendola sopravvalutata per tutti gli altri settori dell’economia
  • Per Mody è vero che con una sterlina sopravvalutata i cittadini inglesi potevano ottenere più servizi e prodotti esteri, ma i produttori inglesi avevano perso competitività sia in patria che fuori. Gli incentivi a investire in patria si erano indeboliti, portando il Regno Unito a una scarsa produttività e a grossi deficit delle partite correnti.

“In base all’aritmetica, il popolo britannico non era più ricco prima del Brexit. Al contrario, viveva al di sopra dei propri mezzi. Mentre la gente poteva usare la forza del pound per vacanze a buon mercato, la Gran Bretagna come Nazione spendeva più di quello che produceva, diventando nel processo più indebitato del resto del mondo: il debito estero inglese era il 300% del PIL a fine 2014″

Secondo il FMI la sterlina era sopravvalutata fino al 15% a inizio 2016. Secondo Ashoka Mody (ex funzionario FMI) questo dato è stato ribassato dal Fondo Mondiale per motivi di opportunità politica. Per l’economista indiano all’epoca del Brexit il pound era sopravvalutato del 20-25%.

Ma il Brexit con la svalutazione della sterlina ha fortuitamente corretto questa distorsione dell’economia britannica. Ecco perché gli indici di borsa salgono: il deprezzamento della sterlina ha corretto una sopravvalutazione perniciosa, migliorando le prospettive dei produttori locali, aiutando l’espansione del commercio e l’aumento della produttività. E i probabili rincari di pochi punti di alcuni generi di consumo sono poca cosa rispetto ai benefici del deprezzamento.

 

_____  la conclusione ____

La conclusione di Mody è da incorniciare e far imparare a memoria ai pro-euro:

“Il nesso tra un sempre più imponente settore finanziario e la sterlina forte serviva gli interessi di pochi eletti che vivevano a Londra e dintorni. Le sole persone che perdono veramente per il deprezzamento della sterlina sono quelli che prendevano in prestito dollari a breve termine per investire in beni immobiliari a lungo termine. 

Questa “élite” continua a tenersi stretti i microfoni della politica e le sue parole hanno eco nella stampa economica. In tutti questi anni, comunque, la sterlina forte ha danneggiato la creazione di posti di lavoro e gli investimenti in crescita della produttività. E quelli che sono stati lungamente danneggiati non vivono a Londra e non reggono i microfoni.

Mentre molti fattori hanno portato al voto sulla Brexit, non sbagliatevi, molti di quelli che protestavano erano stati lasciati fuori dalla tavola dove veniva divisa la torta economica.

 

_____  la sintesi ____

 

… L’élite finanziaria trae vantaggio da una moneta forte … l’élite controlla i media e la politica … la moneta forte danneggia i lavoratori e le imprese locali … quando il popolo può votare l’élite se lo prende in saccoccia …

E SE LO FACESSIMO ANCHE NOI?

rockerduck_si_mangia_la_bombetta


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