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SUPERATA LA LEGALITA’ COSTITUZIONALE…COME SARA’ LA NUOVA FASE COSTITUENTE? (GRECA…COME L’OLIVA) (da Orizzonte48)

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Vi proponiamo un interessante articolo si Orizzonte48 che prende spunto dalla discussione , diciamo così, fra Carfagna e Borghi sul’Euro e che  mostra la totale superficialità dei soliti, triti, schemi degli euristi, soprattutto i neoarrivati forzaitalioti, sulla questione monetaria, senza nessun rispetto per i veri dati della decrescita reddituale degli italiani e della distruzione della capacità industriale. La vera domanda che ci si può porre è come mai queste persone, così superficialmente preparate, non siano ancora migrate verso lidi a loro più affini, e vogliano invece occuparsi di temi che non conoscono. Come si può continuare a parlare,veramente in modo incosciente, della “Rata del mutuo” quando il problema è l’incapacità di pagarne le rate a causa del calo del reddito personale? L’immagine delle macerie di Amatrice in capo a questoa rticolo mostra proprio come il discorso del”Mutuo” sia completamente ed assolutamente fallace quando l’euro ci priva delle risorse per costruirle, le case. 

Buona lettura.

1. Solo una breve “notazione a margine” di tutto ciò:

 

Perché naturalmente, come è accaduto nell’entrata (una scelta politica nazionale, imputabile al formarsi di una maggioranza ordoliberale, o jacquattalista, ovviamente sostenuta dal Quarto Partito, che già nel 1947 tornava a controllare la “numerazione dei voti”), anche nell’uscita, ci sarebbe qualcuno che ci perde – importatori e delocalizzatori, investitori esteri (forse, vedremo)…e quelli che devono comprare casa ai figli a Londra, perché possono permettersi di pagare la retta di un’università estera -, e qualcuno che ci guadagna: tutto il resto del popolo italiano che non dipenda per il suo reddito dai primi.
E infatti (si ritira fuori la questione del mutuo, magari a Londra o a Bruxelles)…
E quando tiri fuori la storia del mutuo, subito dopo quella della produttività, i toni si riscaldano

 

Claudio, naturalmente, sa il fatto suo.
E non dice nulla di ciò che non abbia già spiegato Eichengreen (qui, p.7), – che l’onorevole Carfagna dovrebbe apprezzare e, comunque, aver studiato -, o Guido Carli (qui, p.8), parlando del gold standard, poiché, all’interno dell’eurozona, la single currency funziona sostanzialmente allo stesso modo.
2. Ma mi sovviene un interrogativo molto istituzionale e poco ideologico: le scelte politiche (quale che sia la fonte dell’indirizzo politico) formano e stratificano l’ordinamento giuridico-legislativo. Perciò va costantemente tenuto in considerazione questo aspetto:

 

Ora, per chi non lo avesse ancora compreso, noi SIAMO dentro all’ipotesi Calamandrei, come iniziammo a segnalare nel marzo del 2013.

negati i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione, “la Costituzione non sarebbe semplicemente modificata, ma sarebbe distrutta; si ritornerebbe, cioè, allo stato di fatto, allo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero di nuovo in libertà senza avere più nessuna costrizione di carattere legalitario, e in cui quindi, i cittadini, anche se ridotti ad una esigua minoranza di ribelli alle deliberazioni quasi unanimi della Assemblea nazionale, potrebbero valersi di quel diritto di resistenza che l’articolo 30 del progetto riconosce come arma estrema contro le infrazioni alla Costituzione”.

3. E l’abbiamo ribadito nell’ottobre 2017, e poi nel maggio 2018 (“Il fatto è che siamo in pieno manifestarsi dell’ipotesi Calamandrei, così come formulata nel post dell’1 ottobre 2017“), riprendendo la stessa evoluzione del pensiero di Calamandrei…
 le forme di limitazione di sovranità conosciute e classificate dai giuristi non sono tutte le limitazioni che operano di fatto nella vita degli Stati: non soltanto perché nelle relazioni tra Stati (come nelle relazioni tra individui) si fanno sentire di fatto preminenze di ordine economico e militare, per le quali gli Stati economicamente più deboli debbono rassegnarsi a essere meno indipendenti di quelli economicamente più forti; ma anche perché i canali di penetrazione attraverso i quali le imposizioni riescono a infiltrarsi nell’interno di un ordinamento costituzionale apparentemente sovrano possono essere molto più complicati e molto meno classificabili di quelli previsti negli schemi dei giuristi.Sicchè può avvenire che in uno Stato che si afferma indipendente gli organi che lo governano si trovino senza accorgersene, in virtù di questi segreti canali di permeazione, a esprimere non la volontà del proprio popolo, ma una volontà che vien dettata dall’esterno e di fronte alla quale il popolo cosiddetto sovrano si trova in realtà in condizione di sudditanza.”
 
Ebbene: nel 2017 e nel 2018, non stavamo più lanciando un allarme: ma, più semplicemente, prendendo atto (o avvertendo del compimento del processo affinché si fosse realisticamente orientati a capire e quindi a scegliere…).
4. Infine: se, come distingue Luciani, esiste una legalità-legale (cioè affidata alle scelte politiche, quale che sia la fonte dell’indirizzo politico, esterna o meno alla volontà del popolo sovrano, art.1 Cost.), e una legalità-costituzionale, che però risulta non più modificata ma distrutta, poi diventa prevedibile che si facciano molte scelte che riflettano lo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero (già sono) di nuovo in libertà.
E alla fine, ci si rende conto (o forse no) che non si esce mai; non si può semplicemente uscire.
Almeno finché non sarà stata ricostruita una legalità-costituzionale, come priorità su ogni altra (ormai non credo che possa aver luogo un, pur auspicabile, ripristino di quella del 1948).
Ma, per farlo, occorrerebbe che, – dalla distruzione della Costituzione, dal suo ridursi a epifenomeno secondario della “governabilità” che non deve disturbare i mercati -, si avviasse un nuovo Processo Costituente.
E’ il tema che, sostanzialmente, costituisce l’oggetto del primo post , nel 2012, e dello sviluppo geopolitico ipotizzato all’inizio del 2014 (qui, pp.IV-VIII).

5. Quello che però non siamo in grado di prevedere, data l’insufficienza sempre più grave delle risorse culturali (cioè della comprensione, economica e quindi monetaria, della democrazia sostanziale, affermata, come disse Mortati, come necessità che superasse la mera apparenza della “democrazia liberale”), è quale sarà il Potere Costituente che emergerà dalle macerie della Costituzione del 1948.

 


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