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Super Hornet, l’incubo della US Navy? Una serie di incidenti che solleva dubbi sull’aereo
Sette caccia persi in un anno: il “problema” Super Hornet della US Navy , la cui soluzione non sarà neanche immediata. L’India ha scelto al suo posto il Rafale M

Che la vita militare non sia una passeggiata è noto. Che le “operazioni di routine” possano finire male, anche. Ma quando gli incidenti iniziano a sommarsi con una frequenza preoccupante, e riguardano la spina dorsale della tua aviazione di marina, forse è il caso di porsi qualche domanda. È quello che sta accadendo alla US Navy e alla sua flotta di caccia F/A-18 Super Hornet, protagonista di una serie nera nell’ultimo anno.
L’ultimo episodio, pochi giorni fa, il 26 ottobre: un F/A-18E/F biposto si è schiantato nel Mar Cinese Meridionale durante “operazioni di routine” dalla portaerei USS Nimitz. Fortunatamente, entrambi i membri dell’equipaggio si sono eiettati e sono stati recuperati. L’aspetto quasi ironico è che l’incidente è avvenuto solo 30 minuti dopo che un elicottero MH-60R Sea Hawk, della stessa portaerei, aveva fatto la stessa fine nelle stesse acque. Un “uno-due” che ha fatto scattare più di un allarme.
Ma, come dicevamo, non è un fulmine a ciel sereno. È solo l’ultimo di una serie di eventi che ha decimato la flotta.
Un “Annus Horribilis” per il Super Hornet
Se mettiamo in fila gli eventi dell’ultimo anno (tra il 2024 e il 2025), il quadro che emerge è tecnico ma anche desolante, e non risparmia nemmeno l’EA-18G Growler, la fondamentale variante da guerra elettronica (EW) del Super Hornet:
- Ottobre 2024: Un EA-18G Growler precipita durante un volo di addestramento. Incidente fatale, entrambi i piloti perdono la vita.
- Dicembre 2024: Un Super Hornet della USS Harry S. Truman viene abbattuto sul Mar Rosso nientemeno che dall’incrociatore missilistico americano USS Gettysburg. Un caso di “fuoco amico”, le cui cause sembrano risiedere nella solita, tragica, combinazione di assenza di identificazione positiva e scarsa “situational awareness” umana.
- Febbraio 2025: Un altro EA-18G Growler si schianta nella baia di San Diego durante un addestramento. Questa volta i piloti si salvano.
- Aprile 2025: Un F/A-18E/F viene perso “fuori bordo” dalla USS Harry S. Truman, impegnata in manovre evasive sotto il fuoco dei ribelli Houthi. L’aereo, in traino nell’hangar, è sfuggito al controllo ed è finito in mare.
- Maggio 2025: Appena otto giorni dopo. Un altro F/A-18F, sempre della USS Truman, finisce in mare. Causa: appontaggio notturno fallito. Il gancio non ha preso il cavo d’arresto. Equipaggio salvo.
- Agosto 2025: Un F/A-18E/F precipita al largo della costa della Virginia durante un volo di addestramento di routine. Pilota salvo.
- Ottobre 2025: Il già citato incidente nel Mar Cinese Meridionale.
In totale: cinque Super Hornet e due Growler persi in circa dodici mesi. Anche considerando che si tratta di aerei imbarcati, quindi dediti a un’attività molto più rischiosa rispetto a quelli basati a terra, non è poco. Le cause sono diverse, anche fuoco amico, ma è evidente che qualcosa non sta funzionando nelle procedure della US Navy. Non può essere solo sfortuna.
L’impatto strategico
Questa serie di incidenti colpisce la US Navy in un punto nevralgico. Il Super Hornet, pur con l’avvento del F-35C, resta il caccia multiruolo principale imbarcato sulle portaerei. Ancora più grave è la perdita dei Growler: la Marina USA, semplicemente, non ha un’alternativa dedicata che combini operazioni su portaerei, capacità di disturbo avanzate e missioni SEAD/EA. SEAD/DEAD sono importantissimi mizioni di soppressione/distruzione delle difese aeree avversarie, con disturbo tramite pod specifici o con il lancio di missili HARM, anti-radar. Senza questi aerei le missioni d’attacco diventano molto più pericolose.
Eppure, in una mossa che sa di necessità industriale, la Marina ha firmato a marzo 2024 un contratto da 1,3 miliardi di dollari per altri 17 Super Hornet Block III. Consegne previste (forse) entro la primavera del 2027. Intanto aumentano le ore di volo del F-35C, la versione navalizzata del caccia terrestre di quinta generazione. Il sostituto, lo F/A XX, caccia di sesta generazione, è già in cantiere, ma ancora ben lontano dall’essere in servizio, per cui lo F/A 18 ha ancora avanti lunghi, e duri, anni di servizio in cui apparirà sempre più obsoleto. Questo aereo è entrato in servizio nel 1983.
L’alto numero di incidenti viene a quasi rivalutare F-35
Chi osserva tutto questo con un certo sollievo è l’India. La Marina indiana era impegnata nel programma MRCBF per un nuovo caccia imbarcato e la finale era tra il Super Hornet e il Rafale-M francese. Alla luce di quanto accaduto, a Nuova Delhi staranno tirando un sospiro di sollievo per aver scelto il Rafale.
La decisione indiana, presa prima di questa serie nera, non fu ideologica, ma puramente pragmatica e, col senno di poi, saggia:
- Interoperabilità: Ma non con gli USA. Con la propria forza aerea (IAF), che già utilizza i Rafale. L’avere l’85% di comunanza tra i velivoli della marina e quelli dell’aeronautica è un vantaggio logistico ed economico incalcolabile.
- Costi: La sinergia ha abbattuto i costi di addestramento, riparazione e manutenzione.
- Peso: Come notato da un ex pilota della marina indiana che li ha provati entrambi, il Rafale-M è più leggero del F-18, offrendo più flessibilità negli appontaggi.
Domande e Risposte
Come richiesto, ecco tre domande che un lettore potrebbe porsi, con relative risposte.
C’è una causa tecnica comune a tutti questi incidenti del Super Hornet?
No, ed è questo l’aspetto preoccupante. Il testo non indica un singolo difetto di progettazione, ma una gamma sconcertante di problemi operativi. Si va dal fuoco amico (un errore umano e di sistema) a un aereo perso durante il traino nell’hangar (un errore di manovra?), da un appontaggio notturno fallito (difficoltà tecniche o errore del pilota?) fino a incidenti in addestramento. Questa varietà suggerisce un logoramento operativo generale della flotta o forse un ritmo di missioni troppo intenso, piuttosto che un singolo componente difettoso da sostituire.
Perché la perdita dei due EA-18G Growler è considerata così grave?
Perché il Growler non è un semplice caccia. È la versione da guerra elettronica (EW) del Super Hornet, progettata per disturbare i radar nemici e sopprimere le difese aeree (missioni SEAD). Attualmente, nell’inventario militare statunitense, non esiste un altro velivolo imbarcato su portaerei in grado di svolgere queste missioni specifiche con la stessa efficacia. Perdere un Growler significa perdere una capacità strategica unica e quasi insostituibile per proteggere l’intero gruppo di battaglia della portaerei.
La scelta dell’India per il Rafale-M è stata quindi solo fortuna, visto che è arrivata prima degli incidenti?
Non è stata fortuna, è stata una scelta pragmatica. L’India ha privilegiato la logistica e i costi a lungo termine. Avere la stessa piattaforma (Rafale) sia per l’Aeronautica che per la Marina semplifica drasticamente la catena di approvvigionamento, la manutenzione e l’addestramento dei piloti. È una sinergia “interna” che batte i presunti vantaggi di interoperabilità con la marina di un altro paese (gli USA). La recente serie di incidenti del Super Hornet ha semplicemente confermato, col senno di poi, la validità di una decisione già presa su basi economiche e strategiche solide.










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