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Economia

Stretto di Taiwan: chi fra BRICS e G7 ne dipende maggiormente

Lo Stretto di Taiwan è uno dei punti caldi del mondo e potrebbe essere lo scenario di un conflitto militare nel futuro. Quale apese, e quale blocco mondiale, ne dipende maggiormente.

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Con la Cina che continua a condurre esercitazioni militari nei pressi di Taiwan e che ha recentemente ribadito che l’uso della forza rimarrà sempre un’opzione per riportare Taiwan sotto il suo controllo, sono cresciute le preoccupazioni su come le potenziali azioni cinesi nella regione potrebbero avere un impatto sul commercio globale attraverso lo Stretto di Taiwan. L’eventuale invasione potrebbe perfino portare a un’escaltion nucleare.

Questo grafico, realizzato da Kayla Zhu di Visual Capitalist, visualizza la quota di esportazioni e importazioni che si muovono attraverso lo stretto di Taiwan, suddivise per i Paesi del G7 e dei BRICS. Export (a sinistra di ogni singolo dato) e Impot (a destra) sono indicati separatamente.
I dati provengono dal Center for Strategic and International Studies (CSIS) e sono aggiornati all’ottobre 2024.

Quali sono i Paesi che dipendono maggiormente dallo Stretto di Taiwan?

Di seguito, mostriamo la quota di esportazioni e importazioni che transitano attraverso lo Stretto di Taiwan da parte dei Paesi del G7 e dei BRICS.

I Paesi BRICS sono complessivamente più esposti alle interruzioni delle rotte commerciali nello Stretto di Taiwan, in particolare Cina, Emirati Arabi Uniti e Iran. Questi ultimi due hanno il 24% o più delle loro esportazioni che passano attraverso lo stretto.
Cina e Giappone sono i Paesi che dipendono maggiormente dallo Stretto di Taiwan sia per le importazioni che per le esportazioni, in particolare per le importazioni. Quasi un terzo delle importazioni di entrambi i Paesi passa attraverso lo Stretto di Taiwan.

Secondo il CSIS, oltre il 95% del greggio giapponese proviene da un gruppo selezionato di Paesi del Medio Oriente, gran parte del quale viene trasportato attraverso lo Stretto di Taiwan, rendendo questa rotta parte integrante della sicurezza energetica del Giappone.

Per quanto riguarda la Cina, il CSIS stima che il 15% delle sue esportazioni passi attraverso questa via d’acqua – una quota relativamente inferiore rispetto ad altri Paesi – ma il valore totale di queste esportazioni è comunque superiore a 551 miliardi di dollari.

Lo Stretto di Taiwan non è solo essenziale per il commercio internazionale della Cina, ma svolge anche un ruolo chiave nel commercio interno. Secondo il CSIS, più della metà dei viaggi attraverso lo stretto collega i numerosi porti lungo la costa orientale della Cina.

A parte il Giappone, i Paesi del G7 fanno generalmente meno affidamento sullo Stretto di Taiwan. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l’Italia, la Germania e la Francia hanno ciascuno percentuali a una cifra per le importazioni e le esportazioni attraverso lo stretto.

Dagli anni Cinquanta, lo Stretto di Taiwan è stato teatro di numerose e gravi crisi tra Cina e Taiwan, molte delle quali hanno comportato scontri militari come bombardamenti di artiglieria, test missilistici e dispiegamenti navali.


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