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Nuova allerta Stellantis: richiamo massivo per il motore 1.2 Turbo Gen-3

Stellantis affronta un nuovo richiamo per 238.000 veicoli equipaggiati con il motore 1.2 turbo Gen-3. Scopri i modelli interessati e i dettagli del difetto.

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Una nuova allerta tecnica scuote Stellantis. A pochi mesi dal lancio del suo motore 1.2 turbo Gen-3, concepito per chiudere definitivamente la dolorosa parentesi dei problemi di affidabilità del famigerato motore PureTech, Stellantis si trova nuovamente a dover affrontare un richiamo massivo di ben 238.000 veicoli.

Questa campagna preventiva, ufficializzata a metà luglio, riguarda modelli prodotti tra il 2023 e il 2025, equipaggiati con questo nuovissimo blocco motore a benzina a tre cilindri. Il motore, sviluppato per soddisfare le stringenti norme Euro 7 e migliorare i consumi, è ora al centro di una preoccupante rivelazione.

Il problema identificato è estremamente preciso e potenzialmente pericoloso: i dadi che collegano la pompa ad alta pressione alla rampa di iniezione possono allentarsi, provocando una fuga di carburante. Un difetto che, seppur apparentemente minore, può scatenare un consumo eccessivo, fastidiosi odori di benzina e, in casi rari ma terrificanti, un rischio concreto di incendio.

Questa nuova generazione di motori, che vanta una distribuzione a catena e il 70% di componenti riprogettati, era stata presentata come un faro di speranza. Ma questo richiamo dimostra in modo impietoso come anche un difetto di assemblaggio, apparentemente insignificante, possa compromettere tutti gli sforzi fatti per ripristinare l’immagine e la fiducia del marchio.

Un Contesto Già Teso: l’ombra dei richiami passati e l’allarme PureTech

Questo richiamo piomba in un contesto già di per sé tesissimo per il colosso automobilistico. La versione migliorata del motore 1.2 Gen-3 era stata progettata con un unico, disperato obiettivo: far dimenticare le rovinose disavventure del 1.2 PureTech, massacrato dalle critiche per i suoi problemi alla cinghia, l’eccessivo consumo d’olio e le spaventose rotture del motore. Una piattaforma di risarcimento è persino attualmente operativa per le vittime di quel dramma.

Ricordiamo anche, in tempi più recenti, la mastodontica campagna di richiami che ha coinvolto il motore 1.5 BlueHDi e lo scandalo di portata globale degli airbag Takata, che sta indebolendo le marche di Stellantis da mesi, gettando un’ombra scura sulla loro reputazione.

Sinora non ci sono comunque notizie di vittime per questo difetto potenzialmente molto pricoloso.

Opel Mokka, uno dei modelli da controllare

I modelli da controllare

La lista dei veicoli richiamati è impressionante e abbraccia otto marchi del Gruppo Stellantis, con una maggioranza schiacciante di modelli dei segmenti B e C, tutti motorizzati dalla versione EB2 Gen-3 turbo 1.2:

  • Peugeot: 208, 2008, 308, 408, 3008, 5008
  • Citroën: C3, C3 Aircross, C4, C4 X, C5 Aircross, C5 X
  • Opel: Corsa, Astra, Mokka, Grandland X, Frontera
  • Fiat: 600, Grande Panda
  • DS Automobiles: DS 3 Crossback, DS 4
  • Jeep: Avenger
  • Alfa Romeo: Junior
  • Lancia: Ypsilon

I veicoli interessati sono stati tutti assemblati a partire dal 2023 e sono venduti principalmente in Europa. Per prevenire qualsiasi incidente, il costruttore ha preso la drastica decisione di richiamare l’intero parco veicoli potenzialmente coinvolto.

L’operazione di manutenzione, un intervento rapido e totalmente gratuito della durata di circa 30 minuti, consiste nel riserrare le connessioni del circuito ad alta pressione. I proprietari riceveranno una raccomandata con la richiesta di fissare un appuntamento in officina.

Tuttavia, sono anche caldamente invitati a prendere l’iniziativa, contattando direttamente il proprio concessionario o verificando sui siti internet dedicati ai richiami della propria marca se il loro veicolo è coinvolto.

 


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