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“Stanno minacciando gli interessi nazionali”. Il presidente serbo Vucic parla di ore decisive per il suo Paese

Il presidente serbo Vucic parla di un momento decisivo per la Serbia che giungerà entro 48 ore. A che cosa si riferisce? Ci sono pericoli per l’Italia?

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Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić
Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić

In una data molto particolare per la Serbia, la tensione  torna a riaccendersi nei Balcani: il presidente della Serbia Aleksandar Vučić ha annunciato ieri sera  che per la Serbia si prospettano giorni difficili e ha aggiunto che nei prossimi giorni informerà il popolo serbo sulle sfide future. “In questo momento non è facile dire che tipo di notizie abbiamo ricevuto nelle ultime 48 ore. Stanno minacciando direttamente gli interessi nazionali vitali sia della Serbia che della Srpska“, ha scritto Vučić sull’account Instagram “buducnostsrbijeav“. Ha detto che le prossime sfide sono “le più difficili finora“. “Nei prossimi giorni presenterò al popolo serbo tutte le sfide che ci attendono. Sarà dura, la più dura fino a ora. Noi lotteremo e la Serbia vincerà”,

Non è ben chiaro a cosa si riferisca Vucic con questo posti di Instagram, che comunque è stato visto da moltissime persone, è ancora presente nel suo account ed è stato ripreso, anche se con poco eco, dall’agenzia di notizie ufficiale Tanjug. Può trattarsi di semplici illazioni, anche in corrispondenza con l’attacco terroristico in Russia, Può essere una citazione di quanto accaduto 25 anni fa, quando la Serbia sub^ la campagna di bombardamento aereo della NATO. Sicuramente si tratta di un messaggio molto inquietante sia  per la Serbia sia per tutta l’Europa.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a ondate di tensione riguardanti il Kosovo. Queste regione della  Serbia a maggioranza albanese, ma con una forte minoranza serba, punta a una indipendenza che viene però a umiliare le minoranze serbe e non viene riconosciuta da Belgrado, che più volte ha mobilitato le forze alla frontiera. Si tratta dell’ennesimo pasticcio balcanico in cui la ragione e il torto sono ben distribuiti da entrambe le parti, con l’aggravante della presenza delle truppe NATO già sul terreno, fra cui quelle italiane.

Nel mezzo della crisi ucraina, aggravata dall’attentato a Mosca, quello di cui non si sente il bisogno è una crisi anche nei Balcani, alle porte dell’Italia, con soldati italiani già presenti. Dobbiamo aspettarci un’azione militare da parte di Belgrado nelle aree contese, cioè nei comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo? Vuole approfittare della situazione internazionale confusa e dell’appoggio russo per tentare di affermare le proprie ragioni con metodi militari?

Il messaggio parla di momento attuale decisivo per cui, molto rapidamente, sapremo se le parole di Vucic sono l’ennesimo “Ballon d’essai”, per attirare l’attenzione su un problema che ora sembra di secondaria importanza, o se ne deriveranno conseguenze serie che coinvolgeranno direttamente l’Italia e altri paesi europei.


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