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La Spagna e la Grecia hanno aiutato la ripresa della Germania nel dopoguerra. Trova le differenze – Nick Dearden

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Articolo debiti Germania

 

Persone che scambiano cibo per tickets nel 1923 in Germania. ‘Molti, incluso Keynes, hanno sostenuto che [le riparazioni di guerra imposte alla Germania e seguenti al Trattato di Versailles] portarono al sorgere del nazismo ed alla seconda guerra mondiale. Fotografia: Keystone/Corbis.

Sessanta anni fa proprio oggi, è stato raggiunto un accordo a Londra per cancellare la metà dei debiti del dopoguerra della Germania. La cancellazione ed il modo in cui fu eseguita risultarono vitali per la ricostruzione dell’Europa dopo la guerra. Questo è in netto contrasto con le sofferenze che si stanno infliggendo oggi al popolo europeo in nome del debito.

La Germania uscì dalla seconda guerra mondiale ancora con il debito che aveva avuto origine a causa della prima guerra mondiale: le riparazioni imposte al paese in seguito alla conferenza di pace di Versailles nel 1919. Molti, tra cui John Maynard Keynes, hanno sostenuto che questi debiti impagabili e le politiche economiche imposte hanno comportato la nascita del nazismo e portato alla seconda guerra mondiale.

Nel 1953, la Germania aveva anche dei debiti dovuti ai prestiti per la ricostruzione contratti subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. I creditori della Germania includevano la Grecia e la Spagna, il Pakistan e l’Egitto, così come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia.

I debiti tedeschi erano ben al di sotto dei livelli osservati oggi in Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, e costituivano circa un quarto del reddito nazionale. Ma anche a questo livello, c’era una seria preoccupazione che per il pagamento del debito si sarebbero utilizzati i proventi in preziosa valuta estera e si sarebbe messa in pericolo la ricostruzione.

Avendo bisogno di una Germania Ovest forte come baluardo contro il comunismo, i creditori del paese si sono riuniti a Londra e hanno mostrato che avevano capito come aiutare un paese che si desiderava recuperare dalla devastazione. Hanno dimostrato anche di aver capito che il debito non può mai essere visto come la responsabilità del solo debitore. Paesi come la Grecia hanno preso parte volentieri ad un accordo che contribuisse a creare un’Europa occidentale stabile e prospera, nonostante i crimini di guerra che gli occupanti tedeschi avevano loro inflitto solo pochi anni prima.

La cancellazione del debito per la Germania fu rapida, prendendo corpo in anticipo a una crisi vera e propria. Alla Germania è stata concessa una larga cancellazione del 50% del suo debito. L’accordo ha riguardato tutti i debiti, inclusi quelli dovuti dal settore privato ed anche dai singoli individui. Ha inoltre interessato tutti i creditori. A nessuno è stato permesso di “tenersi fuori” e trarre profitti maggiori di chiunque altro. Eventuali problemi sarebbero stati affrontati con negoziati tra pari, piuttosto che attraverso sanzioni o l’imposizione di politiche antidemocratiche.

Forse la caratteristica più innovativa dell’accordo di Londra era una clausola che sosteneva come la Germania Ovest avrebbe dovuto pagare solo per i debiti al di fuori del suo surplus commerciale, e gli eventuali rimborsi furono limitati al 3% dei proventi delle esportazioni di ogni anno. Questo significava che quei paesi che detenevano il debito avrebbero dovuto comprare le esportazioni della Germania occidentale, per essere pagati. Significava che la Germania Ovest avrebbe pagato solo tramite dei guadagni genuini, senza ricorrere a nuovi prestiti. E significava che i creditori della Germania avrebbero dovuto avere un interesse per la crescita del paese ed una sua economia fiorente.

Dopo l’accordo di Londra, la Germania Ovest ha registrato un “miracolo economico”, con il problema del debito risolto ed anni di crescita economica. La medicina data ai paesi fortemente indebitati negli ultimi 30 anni, non avrebbe potuto essere più differente. Infatti, la pratica, sin dal 1980, è stata quella di salvare sconsiderati creditori attraverso nuovi prestiti, costringendo i governi ad attuare l’austerità e le liberalizzazioni volute dal “libero mercato” per diventare “più competitivi”.

Come risultato di questo, in America Latina ed in Africa negli anni ’80 e ’90, per la Grecia, l’Irlanda e la Spagna oggi, la povertà è aumentata e la disuguaglianza pure. In Africa negli anni ’80 e ’90, il numero di persone che vivevano in estrema povertà è aumentato di 125 milioni, mentre le economie si sono ridotte. In Grecia, oggi, l’economia si è ridotta di oltre il 20%, mentre un giovane su due è disoccupato. In entrambi i casi, il debito sale a dismisura.

La priorità di un governo indebitato al giorno d’oggi è quella di rimborsare i suoi debiti, qualunque sia l’importo del bilancio che tali rimborsi consumano. In contrasto con il limite del 3% sui pagamenti del debito tedesco, oggi il FMI e la Banca Mondiale considerano i pagamenti del debito fino al 15-25% dei ricavi delle esportazioni come “sostenibile” per i paesi poveri. I pagamenti sul debito estero del governo greco sono circa il 30% delle esportazioni.

Quando i debiti sono stati “ristrutturati”, diventano solo una parte dei debiti totale dovuti, e solo con i creditori disposti a partecipare. Nel 2012, solo i creditori privati della Grecia hanno avuto una riduzione del debito. I creditori che avevano il debito sotto la legge inglese o svizzera sono stati anche in grado di “tenersi fuori” dalla ristrutturazione; e senza dubbio di perseguitare la Grecia per molti anni a venire.

La “strategia” di oggi in Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna è quella di mettere l’onere dell’aggiustamento unicamente sul paese debitore, per rendere la sua economia più competitiva attraverso la disoccupazione ed i tagli di massa dei salari. Ma senza creditori, come la Germania, disposti a comprare una parte maggiore delle loro esportazioni, questo non accadrà, portando ad un dolore senza fine.

L’accordo sul debito tedesco è stato un elemento chiave per riprendersi dalla devastazione della seconda guerra mondiale. Oggi, in Europa, il debito sta lacerando il tessuto sociale. Al di fuori dell’Europa, con i paesi fortemente indebitati si utilizzano ancora pacchetti di austerità e di misure di “ristrutturazione”. Pakistan, Filippine, El-Salvador e Giamaica stanno tutti spendendo tra il 10 e il 20% dei proventi delle esportazioni per i pagamenti del debito estero del governo; e questo non include i pagamenti del debito da parte del settore privato.

Se non avessimo alcuna prova di come risolvere la crisi del debito in modo equo, si potrebbero forse considerare le politiche dei leaders europei solo come sbagliate. Ma abbiamo l’esempio positivo della Germania di 60 anni fa, ed il devastante esempio della crisi del debito latino-americano di 30 anni fa. Così, le azioni dei leaders europei sono a dir poco criminali.

Fonte: The Guardian

Traduzione a cura di Luca Pezzotta di Economia Per I Cittadini


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